Aldo Agostinelli

Quella del brand ambassador è una figura professionale orientata ad aumentare la notorietà di un marchio, puntando su strategie di marketing, pubbliche relazioni e una fitta rete sociale

È uno dei termini più in voga nonché un nuovo tipo di lavoro nell’era dell’evoluzione digitale del marketing: il brand ambassador, vale a dire il portavoce di un brand. Una persona che ne diffonde qualità e valori sfruttando tutti i canali a disposizione, online e offline. 

Il brand ambassador può essere un influencer o comunque una personalità rilevante e nota al pubblico oppure una figura professionale formata proprio per svolgere questa attività.

Cosa deve fare un brand ambassador?

Il profilo di un brand ambassador va analizzato attentamente perché come suggerisce la traduzione letterale del termine, siamo di fronte all’ambasciatore di un marchio. Non si tratta quindi solo di promuovere il prodotto o i servizi offerti da una società perché per promuovere un brand occorre conoscerlo a fondo. 

Il brand ambassador utilizza tutti gli strumenti di comunicazione e di promozione dei quali l’impresa dispone per potenziarne la visibilità. Lavora dunque principalmente con:

Si muove a stretto contatto con l’organizzazione che è chiamato a rappresentare e pubblicizzare. Il suo operato si colloca quindi pienamente all’interno delle strategie di marketing aziendali in quanto il suo obiettivo è proprio aumentare la notorietà dell’azienda. 

Contribuisce a delineare un’identità più chiara, migliorando di conseguenza anche la brand image. Lavora dietro le quinte tessendo una tela di contatti e relazioni preziosa per il settore del marketing e per lo sviluppo del business aziendale.

Quello che può sembrare un lavoro semplice e contraddistinto da foto e video promozionali, in realtà richiede un approccio professionale per raggiungere risultati considerevoli. Il brand ambassador si occupa di:

  • analizzare e predisporre gli obiettivi di marketing di un’azienda, collaborando con questo settore;
  • sviluppare programmi strategici per intercettare i potenziali clienti;
  • analizzare e comprendere a fondo le caratteristiche del brand o del prodotto da promuovere;
  • stendere un piano promozionale articolato e omnichannel;
  • instaurare e coltivare relazioni con stakeholders, influencer e clienti;
  • analizzare il mercato di riferimento e i comportamenti della concorrenza;
  • generare un passaparola spontaneo da parte del pubblico di riferimento;
  • rappresentare il brand in contesti commerciali e istituzionali;
  • realizzare eventi promozionali ad hoc;
  • presenziare a fiere ed eventi di settore;
  • mantenere buone relazioni con la stampa;
  • osservare l’evoluzione del brand nel corso del tempo;
  • ricevere e rispondere ai feedback dei clienti.

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Come diventare ambassador di un marchio?

Fiducia è una delle parole chiave quando si vuole intraprendere il ruolo di Brand Ambassador e si concretizza in più aspetti. Il brand ambassador sono un valore aggiunto per l’azienda che vuole aumentare la sua brand awareness per intercettare nuovi pubblici e fidelizzare i propri clienti. I brand ambassador possono essere considerati allora un nuovo canale di vendita.

Perché accada devono conoscere alla perfezione un marchio, la sua storia, i suoi valori, le caratteristiche che lo distinguono sul mercato. Una sorta di opinion leader digitale. 

Come diventare un brand ambassador allora? Non esistono percorsi formativi specifici. D’altra parte avere delle competenze di comunicazione e marketing aiuta e non poco. Bisogna intercettare il marchio che è disposto a puntare su una figura come questa. 

  • Un primo passaggio prevede di individuare un settore o un’area di interesse verso i quali si coltivano passioni e conoscenze specifiche.
  • Trovato lo spazio nel quale muoversi, va creata una presenza online con contenuti originali che permettano all’utente di farsi riconoscere.
  • Interagire con i contatti è fondamentale per dimostrare attenzione verso chi legge un post o visualizza un video e per stabilire una community.
  • Qualità nella produzione di contenuti e visibilità che deriva dalla fidelizzazione con gli altri utente contribuiscono a rafforzare la visibilità.
  • Con un profilo consolidato da follower e interazioni si può contattare il marchio con il quale si condividono i valori.
  • A questo punto il rapporto con il brand va costruito con impegno e continuità nella realizzazione di contenuti che rispecchiano ciò che il marchio stesso vuole trasmettere.

Allo stesso tempo le aziende che sono alla ricerca di una figura di brand ambassador ricercano profili in linea con ciò che li caratterizza e i messaggi che vogliono trasmettere. Le aziende tendono a guardare più le inclinazioni personali che le competenze tecniche: spigliatezza, entusiasmo, rapidità nella comunicazione, proprietà di linguaggio e creatività.

Un brand ambassador deve sviluppare nel tempo anche delle competenze più specifiche legate alle tecniche di vendita, al community manager, all’analisi del mercato: sono opportunità di crescita professionale.

La sua capacità più spiccata resta comunque quella di  influenzare le scelte dei consumatori grazie ad un’autorevolezza sul tema riconosciuta all’esterno e verificabile. 

Deve essere in grado di disporre di una fitta rete sociale, una carta importante da giocare quando entra in contatto con il marchio. È bene sottolineare che una buona rete sociale non la si costruisce solo con un numero elevato di contatti sui social media, ma richiede abilità e propensione a conquistare l’attenzione del pubblico con un dialogo continuo. 

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Quanto viene pagato un brand ambassador?

Stabilire lo stipendio di un brand ambassador è difficile, perché tutto varia in base al contesto, al tipo di azienda e agli effettivi risultati che il professionista è in grado di ottenere. Inoltre, dal momento che è una professione piuttosto recente, è difficile avere un riferimento e uno storico. 

Basandosi su stime e alcune ricerche, si può affermare che lo stipendio medio di un brand ambassador varia dai 25mila ai 40mila euro all’anno. Per chi può vantare un’esperienza più lunga con risultati efficaci, le cifre salgono e superano i 100.000 euro

Va poi considerata anche l’area geografica perché realtà come Milano e Roma, centri commerciali più grandi e forti, offrono opportunità economiche maggiori nell’ambito della comunicazione e del marketing digitale. 

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Che differenza c’è tra brand ambassador e brand advocate?

Brand ambassador e brand advocate sono due figure che svolgono un ruolo molto simile, ma li separa un differenza fondamentale. Il brand ambassador, come abbiamo visto, è un professionista assunto dall’azienda per migliorare la sua notorietà. Il brand advocate è invece un “volontario” della brand awareness. Ovvero un cliente talmente soddisfatto e talmente affezionato al brand e ai suoi prodotti e servizi che ne diventa spontaneamente (e gratuitamente) portavoce. Chiaramente il Brand ambassador avrà a disposizione competenze e strumenti professionali, uniti a una visione strategica.

Tuttavia, bisogna dire che oggi l’accesso al web ha reso molto più facile creare contenuti e comunicarli, anche per chi non è un professionista del settore. Inoltre, il parere di un cliente vale molto di più di qualunque contenuto, per quanto ben fatto, di un dipendente dell’azienda, che ovviamente non può essere disinteressato. Ben consapevoli di ciò, le aziende si attivano per individuare potenziali brand advocate tra i propri clienti, incentivandoli con inviti esclusivi e attraverso una comunicazione mirata e personalizzata a farsi portavoce del brand che tanto apprezzano.

Aldo Agostinelli