Aldo Agostinelli

Sempre più imprese si stanno attivando per raggiungere un buon livello di sostenibilità aziendale, per offrire un contributo alla tutela dell’ambiente e dei diritti e ottenere un importante vantaggio competitivo. Ecco come.

La sostenibilità aziendale è la capacità di un’impresa di lasciare un’impronta più leggera sull’ambiente, portando avanti, in concreto, i valori dell’equità, del rispetto dei diritti e dell’ambiente. Oggi la sostenibilità in azienda non è più un’opzione. È una necessità. Lo richiede il Pianeta, ma lo richiede anche il mercato. La coscienza e la sensibilità rispetto a questi temi è sempre più diffusa e presente nella vita delle persone. Un’azienda che ignora le più basilari politiche di sostenibilità è destinata, prima o poi, a finire nel mirino dell’opinione pubblica, oltre a perdere un importante vantaggio competitivo.

Integrare la sostenibilità all’interno di tutti i processi aziendali deve quindi diventare la norma. Per chi parte da zero questo passaggio può risultare costoso in termini di tempi e di risorse, in un primo momento. Ma porterà in ogni caso risultati importanti nel medio lungo periodo. Vediamo quindi quali sono le pratiche sostenibili che un’azienda può mettere in atto e come fare per intraprendere un percorso verso la sostenibilità sociale e ambientale.

Come le aziende possono essere sostenibili?

Le aziende possono essere sostenibili in molti modi, agendo tanto all’interno, quanto all’esterno della propria organizzazione. Partiamo dall’ambiente. Associando il concetto di sostenibilità alla realtà aziendale le prime immagini che vengono in mente sono infatti legate solitamente alla sostenibilità ambientale. E non è sbagliato, perché le imprese sono tra le realtà che contribuiscono maggiormente alle emissioni di co2 nell’atmosfera, all’inquinamento del suolo e delle acque, e di conseguenza al riscaldamento globale. Innovare i processi produttivi, su tutta la filiera, nell’ottica di una limitazione dell’impatto ambientale, è un passaggio imprescindibile per far parte delle aziende sostenibili. L’azione sul lungo periodo non può però limitarsi ad un’attività “difensiva”, volta ad arginare i danni. Occorre fare un passo in più.

Ecco allora che le aziende diventano portatrici di valori positivi, soggetti autorevoli in grado di collaborare attivamente alla diffusione di stili di vita sostenibili. Qualche semplice esempio? Un’impresa può contribuire a rendere più verde il territorio in cui si trova,  piantando a sue spese alberi nell’area comunale. Può farsi promotrice di  comportamenti virtuosi creando campagne di sensibilizzazione da diffondere tramite i propri canali, invitando ad esempio i cittadini ad effettuare in modo corretto la raccolta differenziata. In tutti questi casi, la parola d’ordine è coerenza. Non ha senso che un’azienda pianti alberi se poi acquista legname ottenuto da un’attività di disboscamento indiscriminata.  

Come valutare la sostenibilità di un’azienda?

La sostenibilità di un’azienda non passa soltanto dal rispetto dell’ambiente, ma anche dall’attenzione per una società più giusta. La sostenibilità sociale d’impresa di concretizza, proprio come nel caso dell’ambiente, tanto all’esterno quanto all’interno dell’organizzazione. Si tratta quindi di mettere in campo gesti di solidarietà: contribuire alla ristrutturazione di una biblioteca comunale, offrire un sostegno ad un’associazione locale che opera per i più bisognosi, effettuare una donazione a una Onlus che per tematiche e valori si avvicina all’azienda stessa. E allo stesso tempo, è necessario organizzare l’azienda in modo che tenga conto dei più importanti valori sociali quali la parità di genere, l’inclusione, la tutela dei diritti dei lavoratori, della salute, della sicurezza. Un’azienda sostenibile può essere considerata una sfera trasparente, che non ha paura di mostrare ciò che accade all’interno e che senza barriere prosegue la sua azione positiva all’esterno.

Quali sono gli indicatori dello sviluppo sostenibile?

La sostenibilità aziendale non è un concetto astratto. La si può misurare attraverso precisi indicatori. Paliamo dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Tali criteri permettono di valutare gli investimenti che un’azienda effettua dal punto di vista delle ricadute sull’ambiente, sulla società e sull’amministrazione interna. Rispetto a quanto detto fino ad ora, parliamo quindi in questo caso dei comportamenti interni all’azienda. Il rating di sostenibilità offre una valutazione sintetica dell’operato dell’impresa e del suo impegno per un mondo più sostenibile. Lo si ottiene elaborando dati sui diversi aspetti che lo compongono, provenienti da più fonti: azienda, autorità, istituzioni pubbliche, ong, sindacati. Esistono agenzie che si occupano di effettuare queste valutazioni, anche tramite sopralluoghi a sorpresa in azienda.

Esistono poi nuove figure professionali delle quali le medie e grandi aziende stanno iniziando a dotarsi, che consentono ad un’organizzazione di strutturare una strategia di sostenibilità efficace e duratura, tenendo sotto controllo i risultati. Parliamo del Environmental Manager, del Chief Sustainability Officer o dell’Energy Manager. Inoltre, un numero crescente di aziende sceglie di lavorare per ottenere certificazioni internazionali che attestano l’adesione  ai principi della sostenibilità ambientale e sociale. Ad esempio, la ISO 14001 per l’ambiente, la ISO 50001 per l’energia, la SA 8000 per la responsabilità sociale. Infine, da non dimenticare lo strumento fondamentale di rendicontazione di un’azienda sostenibile – il bilancio di sostenibilità – che deve contenere tutti i dati relativi alle attività messe in campo.

Perché un’azienda deve essere sostenibile?

Il concetto di sostenibilità aziendale è strettamente legato a quello di responsabilità sociale d impresa. L’azienda è un soggetto importante del tessuto sociale che deve essere sostenibile in quanto i suoi comportamenti incidono in modo evidente sui cittadini e sull’ambiente. Non può più quindi occuparsi soltanto del profitto, ma allargare lo sguardo alle conseguenze del suo operato. Questo principio non deve essere visto come un limite ma, al contrario, come un’opportunità. Come ha spiegato la stessa Commissione Europea, un “approccio strategico” relativo ai temi della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa è “sempre più importante per la competitività”. Esso infatti può determinare vantaggi da diversi punti di vista:

  • gestione del rischio;
  • limitazione dei costi;
  • accesso ai capitali;
  • rapporto con i clienti e con gli stakeholder;
  • gestione dei dipendenti;
  • capacità di innovazione.

Senza contare il fatto che la sostenibilità apre le porte a veri e propri business. I clienti scelgono sempre più spesso prodotti e servizi sostenibili, e sono disposti a pagarli anche ad un prezzo maggiorato purché rispettino la società e l’ambiente. Basti pensare allo sviluppo delle coltivazioni biologiche che, solamente in Italia, sono aumentate di oltre il 100% negli ultimi dieci anni.

Sostenibilità aziendale esempi

La sostenibilità si sta diffondendo tra le aziende di tutti i livelli, ma sono le più grandi ad aver fatto i passi avanti più importanti (anche perché sono dotate di maggiori risorse, oltre ad essere le principali responsabili di possibili conseguenze sulla società e sull’ambiente). Pensiamo ad esempio a Google. Il colosso del web si  è dotato di data center in grado di consumare la metà dell’energia rispetto a strutture equivalenti. Ha investito un miliardo di dollari per lo sviluppo di nuove tecnologie nell’ambito delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di dimezzare il suo fabbisogno energetico complessivo.

Un’altra multinazionale, Procter & Gamble, si è posta l’obiettivo di annullare le emissioni di gas serra e di utilizzare imballaggi riciclabili al 100% entro il 2030. Non si tratta di una dichiarazione campata per aria, perché già da alcuni anni l’azienda ha smesso di inviare rifiuti in discarica. Anche P&G sta investendo risorse importanti nelle rinnovabili, e i suoi impianti italiani hanno già ridotto in modo significativo le emissioni di co2 nel corso degli ultimi dieci anni.

Aldo Agostinelli