Aldo Agostinelli

Le pubbliche relazioni, abbreviate in PR, coprono un insieme di attività di comunicazione fondamentali nel mondo dell’advertising. Scopriamo perché

Quando si parla di public relations, in italiano pubbliche relazioni, non tutti hanno le idee chiare di cosa siano e cosa facciano concretamente le persone che lavorano in questo ambito. Per molti fare pubbliche relazioni significa “soltanto” parlare con la gente e partecipare a eventi per conoscere persone potenzialmente utili per il proprio business. In parte è così ma in realtà c’è molto di più dietro a questo mondo della comunicazione.

Per chiarirsi le idee e capire meglio cosa siano le pubbliche relazioni si può partire con il leggere l’articolo 1 dello Statuto della FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) che recita: “L’attività professionale di relazioni pubbliche, unica o preminente, è definita dalla finalità di creare, di sviluppare e di gestire sistemi di relazione con i pubblici influenti sul raggiungimento degli obiettivi perseguiti da singoli, da imprese, da enti, da associazioni, da amministrazioni pubbliche e da altre organizzazioni. Le relazioni pubbliche comportano attività di analisi, di ricerca e di ascolto, di progettazione e pianificazione di programmi specifici di relazione e comunicazione con i pubblici influenti nonché attività di valutazione dei risultati conseguiti”.

Che cosa si intende con il termine pubbliche relazioni?

Le pubbliche relazioni si riferiscono a un insieme di pratiche e strategie utilizzate dalle organizzazioni per gestire e migliorare la loro comunicazione e relazione con il pubblico, i clienti, i dipendenti, i media, gli investitori e altre parti interessate. L’obiettivo principale delle pubbliche relazioni è costruire e mantenere una buona reputazione e un’immagine positiva dell’organizzazione.

Le PR sono quindi un insieme di attività che mirano a costruire e/o rafforzare relazioni con i pubblici target propri o dell’impresa per cui si lavora, con l’obiettivo di migliorare la brand reputation e brand awareness dell’azienda. Le pubbliche relazioni si occupano di sviluppare un rapporto positivo e di reciprocità tra l’organizzazione e i propri stakeholder:

  • clienti
  • dipendenti
  • partner commerciali
  • azionisti
  • istituzioni
  • rappresentati di varie organizzazioni di settore
  • media
  • il mondo in cui l’impresa opera.

Cosa fa chi si occupa di pubbliche relazioni?

Quando si parla di PR si può intendere sia le pubbliche relazioni in senso stretto, sia coloro che se ne occupano e cioè gli addetti alle pubbliche relazioni. Il loro ruolo è importante e strategico per il brand che grazie al loro lavoro si fa conoscere e intrattiene rapporti con clienti, partner, dipendenti, fornitori, media, giornalisti, influencer, ecc.

Chi si occupa di PR all’interno di un’azienda, ne cura l’immagine e promuove la brand awareness attraverso una attività di comunicazione che può essere diretta e destinata a un pubblico esterno e/o interno. Grazie alla sua versatilità, tipica del mondo della comunicazione, l’addetto alle PR si rivela una figura trasversale, capace di lavorare in team con l’ufficio stampa, marketing e advertising.

In concreto, chi si occupa di pubbliche relazioni porta avanti le seguenti attività:

  • creazione e la distribuzione di messaggi chiari e coerenti per influenzare positivamente la percezione dell’organizzazione;
  • gestione dell’immagine pubblica e risposta a eventi critici o controversi;
  • cura dei rapporti con giornalisti e media;
  • gestione delle comunicazioni durante le crisi per minimizzare i danni alla reputazione;
  • organizzazione di eventi e sponsorizzazioni;
  • gestione della comunicazione all’interno dell’organizzazione per garantire che i dipendenti siano ben informati e allineati con gli obiettivi aziendali;
  • utilizzo dei social media e di altre piattaforme digitali per gestire l’immagine dell’organizzazione online e interagire con il pubblico.

Leggi anche: Advertising, tutto quello che c’è sapere

Gli obiettivi della Pubbliche Relazioni

Le attività di public relations si “scontrano” con tutti quei soggetti che si incontrano lungo la strada mentre si cerca di raggiungere i propri obiettivi come influencer, opinion leader, decision maker. L’obiettivo delle relazioni pubbliche è quello di informarli, influenzarli e sensibilizzarli, cercando di aumentare e migliorare la percezione che hanno dell’azienda.

L’acronimo PENCILS (Pubblications, Events, News, Community, Identity, Lobbying e Social) aiuta a ricordare le diverse attività in capo alle PR che lavorano per:

  • consolidare e migliorare l’immagine del brand presso i vari stakeholder
  • stabilire relazioni con il territorio, come le istituzioni pubbliche, ecc…
  • ottenere credibilità presso la comunità finanziaria (istituti di credito, azionisti, investitori)
  • ottenere una reputation positiva
  • identificare l’azienda con un particolare segmento di mercato, ecc…

In alcune aziende l’ufficio relazioni esterne o l’ufficio stampa sono interni e sono responsabili della gestione e del controllo delle attività di PR. Ma è possibile che gli uffici stampa interni si si appoggino ad agenzie esterne specializzate.

In un azienda chi si occupa di PR gestisce:

  • Comunicazione corporate
  • Marketing communication
  • Comunicazione finanziaria
  • Comunicazione interna

Le public relations non si occupano, salvo eccezioni, di marketing communication se si intende quello più legato alla comunicazione di prodotto. Promuovono il consolidamento della corporate image, meno i suoi prodotti o servizi. Questa immagine, possibilmente realistica, deve essere comunicata e trasmessa per costruire un rapporto di fiducia con i vari pubblici di riferimento.

Strumenti delle Pubbliche Relazioni

Per mettere in opera tutte le attività fin qui descritte, gli esperti di pubbliche relazioni hanno diversi strumenti a loro favore.

  • Rapporti con i media: le PR possono organizzare conferenze stampa, scrivere comunicati stampa, fare da ufficio stampa on line, ecc.
  • Sponsorizzazione o organizzazione di eventi, convegni, meeting, convention, fiere, mostre, convegni: entrano in gioco le attività di lobbying, le azioni di corporate, social responsibility e le investor relation
  • Utilizzo di piattaforme social per interagire con il pubblico e diffondere informazioni
  • Campagne di comunicazione per promuovere prodotti, servizi o eventi specifici.

Alcune di queste attività si ottengono facendo ricorso alla publicity, vecchia conoscenza delle public relations tradizionali. Il termine publicity, che in inglese si traduce con pubblicità, viene adottato per parlare di pubblicità istituzionale. Comprende tutte quelle azioni che puntano a dare visibilità all’impresa utilizzando forme di comunicazione non prettamente pubblicitaria: ad esempio, la creazione di eventi e, più in generale, iniziative di relazioni pubbliche, che poi rimbalzano attraverso sui mass media. Queste iniziative sfruttano principalmente la stampa e sono finalizzate a ottenere articoli redazionali e citazioni su organi di informazione.

Le Digital PR

Anche se le attività più tradizionali di PR sono solide, oggi non si può non ricorrere alle Digital PR. Queste utilizzano i canali e gli strumenti digitali, in sintonia con gli strumenti e i canali tradizionali, sempre con l’obiettivo di migliorare la relazione dell’azienda con il pubblico di riferimento o il mercato stesso. Le PR digitali, a differenza di quelle tradizionali, permettono alle aziende di relazionarsi con i propri pubblici target direttamente o indirettamente grazie al web. I social media hanno ridotto ancora di più la distanza con tra il pubblico e l’azienda.

La pagina social di una azienda è un esempio di comunicazione diretta e immediata mentre la scelta aziendale di utilizzare influencer, blogger brand ambassador, ricade nella forma di comunicazione indiretta. La credibilità di una azienda è il segreto del successo delle digital PR. Avere influencer o blogger molto seguiti e affidabili che ne parlano o promuovono autonomamente i prodotti, vuole dire avere fatto un buon lavoro. Ma anche le recensioni e i commenti positivi nei forum sono un bel termometro.

In ogni caso, oggi non si fa più una distinzione netta tra digital PR e pubbliche relazioni tradizionali: chi lavora in questo settore sa districarsi tanto su un terreno classico, offline, quanto nel mondo digitale. Anche perché le due dimensioni sono di per sé strettamente interconnesse, dunque non avrebbe senso separale. Quello che occorre fare è strutturare un piano strategico di comunicazione integrata che includa ogni canale a disposizione, calibrando risorse e linguaggi.

Come diventare public relation?

Se forse qualcuno può pensare che quella dell’addetto alle pubbliche relazioni sia una professione semplice, si sbaglia. Riuscire a fare PR nel migliore dei modi richiede disciplina, creatività, elasticità, pazienza e disponibilità. La prima regola di un buon PR prescrive di costruire una rete solida di contatti affidabili. Ricordiamo infatti che tra le varie attività che competono a un addetto alle public relations ci sono:

  • organizzare eventi
  • partecipare a eventi
  • abbracciare cause socialmente rilevanti
  • sponsorizzazioni di atleti, personaggi tv, scrittori, ecc…
  • follow up articoli stampa, recall
  • report per azienda e/o clienti.
  • Per portare avanti queste attività, oltre ad una formazione mirata – di cui parleremo subito dopo – occorre anche una buona predisposizione. Non tutti amano “buttarsi nella mischia” e intrattenere costantemente le persone con dialoghi brillanti. Bisogna anche essere in grado di comprendere le esigenze e le preoccupazioni del pubblico e delle parti interessate e di mantenere la calma sotto pressione comunicando efficacemente durante situazioni di crisi.

Cosa studiare per fare pubbliche relazioni?

Come per tutte le professioni che ruotano attorno al vasto settore della comunicazione e del marketing, per accedere al ruolo di PR non esiste un percorso univoco. Sicuramente una laurea in Scienze della Comunicazione è molto appropriata e può aiutare a intraprendere la giusta strada. Ciò non toglie che altri titoli di studio, soprattutto in ambito umanistico o gestionale/economico, possano rappresentare un ottimo punto di partenza. Può essere poi utile specializzarsi con un master o un corso di specializzazione ad hoc, preferendo corsi con un forte accento sul mondo digital, dal momento che è questo il futuro delle PR. Infine, per districarsi nel mondo delle pubbliche relazioni occorre armarsi di tanta buona volontà e iniziare a fare pratica, incontrando persone e cominciando a costruire il proprio “portafoglio” di contatti.

Quanto guadagna chi lavora nelle pubbliche relazioni?

Come in ogni professione, soprattutto legata al mondo della comunicazione, stabilire quanto prende una figura professionale non è impresa semplice, perché i fattori che entrano in campo sono molteplici. Il compenso può dipendere da:

  • tipo di mansione
  • tipo di lavoro
  • se dipendente
  • se freelance
  • anni di esperienza
  • città

Dovendo però stabilire un range quanto più realistico, ci si può verosimilmente aspettare che una addetto alle PR possa guadagnare, circa, tra i 20 mila ai 30 mila euro annui.

Aldo Agostinelli