Con il termine unconventional marketing si fa riferimento a un insieme di strategie pubblicitarie creative che mirano a sorprendere e a catturare l’attenzione delle persone
Il mondo del marketing è cambiato in modo molto significativo negli ultimi anni, assumendo forme sempre meno tradizionali e convenzionali. Per questo parliamo di unconventional marketing. Il cambiamento ha seguito le evoluzioni della società e delle attitudini dei consumatori, sempre più attivi e attenti, difficili da conquistare con una classica pubblicità che si concentri solo sulle caratteristiche del prodotto o servizio.
L’evoluzione che il marketing ha seguito è quella di una sempre maggiore centralità del cliente, non più soltanto destinatario, bensì protagonista – prosumer (producers + consumers) – delle campagne di marketing stesse. I modi per creare campagne non convenzionali richiamano un insieme di strategie variegate volte ad attirare l’attenzione del proprio target di riferimento. Il punto in comune delle strategie di marketing non convenzionale, oltre alla creatività e all’ effetto sorpresa, è sempre e comunque il coinvolgimento del potenziale cliente.
Cosa significa marketing non convenzionale?
Il marketing non convenzionale (o unconventional marketing) è un approccio che utilizza strategie creative e non tradizionali per promuovere un prodotto, un servizio o un brand. A differenza delle tecniche di marketing tradizionali, che di solito prevedono pubblicità indistinte su media di massa come la TV, i giornali o la radio, il marketing non convenzionale mira a sorprendere il pubblico in modi nuovi.
Spesso queste strategie coinvolgono direttamente le persone, creando un’esperienza memorabile che incoraggia la condivisione o la partecipazione attiva. A questo scopo, le campagne possono sfruttare luoghi della vita quotidiana come strade, piazze o social network, per raggiungere un pubblico ampio. Uno dei vantaggi di una strategia di unconventional marketing è che può essere molto efficace anche con un budget ridotto, utilizzando tecniche che si basano sul passaparola o sull’effetto virale.
Unconventional marketing: comunicazione
Il ruolo del marketing non convenzionale all’interno di una strategia di comunicazione è quello di arricchire e potenziare la visibilità del brand o del prodotto. L’unconventional marketing ha la capacità di catturare l’attenzione del pubblico in modo più efficace rispetto alla pubblicità tradizionale: le campagne non convenzionali stimolano la curiosità, favorendo un maggiore coinvolgimento da parte degli spettatori. Questo aspetto può essere decisivo per marchi che vogliono emergere in un mercato saturo.
Una delle forze principali del marketing non convenzionale è la sua capacità di diventare virale. Se progettata correttamente, una campagna può essere condivisa spontaneamente dalle persone sui social media, amplificando notevolmente la portata del messaggio senza ulteriori investimenti pubblicitari. Questo contribuisce a costruire un passaparola positivo attorno al brand.
Inoltre, incorporare elementi non convenzionali nella comunicazione permette al brand di distinguersi dai concorrenti. Le esperienze inaspettate o originali creano una memoria collettiva del marchio, rafforzando l’identità e i valori che vuole trasmettere. Questo può essere particolarmente utile per marchi nuovi o per quelli che cercano di rinnovare la propria immagine.
Ricordiamo che l’unconventional marketing non sostituisce necessariamente le tattiche tradizionali ma le integra, creando una sinergia che aumenta l’efficacia della comunicazione complessiva. Ad esempio, una campagna non convenzionale può attirare l’attenzione del pubblico, che poi può essere indirizzato verso altri canali di marketing, come il sito web dell’azienda, le pagine social o la pubblicità offline.
Unconventional marketing: esempi
Vediamo ora quali sono le principali tipologie di unconventional marketing e i relativi esempi:
- Guerrilla marketing. Si basa sull’uso di interventi sorprendenti o interattivi in spazi pubblici per catturare l’attenzione delle persone. Le campagne di guerrilla marketing spesso includono installazioni urbane o performance improvvise come i flash mob, performance di ballo o azioni collettive che si svolgono in luoghi pubblici e si concludono rapidamente, lasciando un forte impatto. Pensiamo al sottomarino che emerge da una strada di Milano, campagna del gruppo assicurativo Generali per ricordare l’importanza di tutelarsi dagli imprevisti.
- In modo simile – ma con modalità meno immediate e “aggressive” – l’ambient marketing prevede l’utilizzo dell’ambiente circostante per veicolare un messaggio in modo creativo e integrato con il contesto. Esempi di campagne adattate agli spazi urbani sono le strisce pedonali trasformate in patatine fritte da Mac Donald’s, la panchina-KitKat, la panchina senza seduta con l’inequivocabile baffo della Nike e la scritta “run”.
- Lo street marketing è un’altra “variazione sul tema” dell’ambient marketing. Si riferisce a campagne pubblicitarie che avvengono specificamente in spazi pubblici all’aperto, come strade, marciapiedi o piazze cittadine ed è più mirato alla creazione di esperienze pubblicitarie per chi transita in città, sfruttando elementi urbani come facciate di edifici, segnali stradali o murales.
- Il viral marketing si sposta invece nel mondo digitale, puntando su contenuti (video, immagini, post) progettati per essere condivisi rapidamente sui social media, in grado di generare una grande esposizione organica. Un esempio è l’Ice Bucket Challenge, un’iniziativa virale per raccogliere fondi e sensibilizzare sull’ALS, diventata globale grazie alle condivisioni sui social.