Aldo Agostinelli

Il social media manager si occupa di gestire i diversi canali social che permettono a un privato o un’azienda di promuovere brand e prodotti e di comunicare col proprio pubblico target. Un’attività determinante per farsi conoscere nel vasto mondo del web

Quella del social media manager oggi è una delle professioni digitali più ricercate, perché per la presenza sulle piattaforme social non può essere improvvisata. Al contrario, sono indispensabili skills e competenze eterogenee ma specifiche. Per gestire le pagine aziendali sui social network è per questo necessario rivolgersi ad un professionista. Vediamo quindi chi è e cosa fa un social media manager e come intraprendere questa carriera.

Chi è un social media manager?

Se pensi che pubblicare un post sia facile, sappi che questo non significa sapersi occupare di social media management. Infatti, l’attività di questo professionista consiste solo in minima parte con la pubblicazione di contenuti. L’attività del SMM è infatti strettamente legata al campo del social media marketing. E quindi alla capacità di gestire il marketing e la pubblicità sui canali social. Si tratta di coordinare l’immagine e le attività di comunicazione di un’azienda, associazione, istituzione o figura pubblica. Con lo scopo di raggiungere ogni giorno, attraverso i canali social, il proprio target di riferimento. E tradurre tutto ciò in conversioni, contatti, clienti e infine testimonial del brand.

Il social media manager si muove quindi nel campo del digital marketing con la finalità di migliorare la brand awareness di un’azienda o di incrementare la visibilità di un prodotto o un servizio. Ciò avviene non tramite i canali tradizionali del web marketing come sito web o motori di ricerca, ma attraverso piattaforme come Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram, TikTok, YouTube.

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Cosa deve fare un social media manager?

Un social media manager deve quindi essere dotato sia di creatività che strategia. Deve essere un profondo conoscitore dei meccanismi del mondo dei social, ma anche sapere come relazionarsi al meglio con le persone. A livello “macro” un SMM si occupa di:

  1. Pianificazione della comunicazione digital
  2. Creazione di contenuti realizzati in base a target e canale
  3. Moderazione della community, cura della reputazione online e di eventuali controversie
  4. Generazione di traffico in entrata e lead generation attraverso pubblicità e contenuti organici
  5. Monitoraggio e reporting.

1. Pianificazione strategica

La prima attività in carico al SMM è la redazione di un piano di marketing e comunicazione mirato. Come si procede? Vediamo i diversi passaggi.

  • Studio del Brand. Il social media manager parte dalla Brand Identity e dalla sua proposta di valore (value proposition) per riuscire a rafforzarla in modo coerente con l’immagine aziendale.
  • Identificazione del target. Il SMM deve individuare il target in base ai diversi canali (Brand Positioning). Il prodotto o servizio offerto da un’azienda infatti non è per tutti, e non tutti frequentano ogni social. Tramite le buyer personas e la comprensione del funzionamento di ogni specifica piattaforma, è possibile determinare su quali canali è utile attivare dei profili.
  • Indivudiazione degli obiettivi. Avere obiettivi concreti e chiari è fondamentale. Occorre quindi definire per ogni social le KPI più adatte. Il numero di followers e la copertura non sono così determinanti come si potrebbe immaginare. Molto di più valgono il tasso di engagement e di conversione.

2. Pubblicazione di contenuti

I contenuti rappresentano il cuore dell’attività di social media management. Collocati in una strategia di Inbound Marketing essi sono in grado di attivare un vero e proprio processo di fidelizzazione. I contenuti devono essere tra loro coerenti, ma allo stesso tempo specifici per ciascuna piattaforma.

  • Pianificazione del piano editoriale. Un piano editoriale indica, basandosi su di un calendario mensile, annuale o semestrale, quali contenuti pubblicare e quando sui vari social. Nel piano, che non è dato una volta per tutte ma viene aggiornato nel corso del tempo, si possono includere attività di influencer marketing per migliorare l’engagement. Per la sua gestione esistono software e le app specifici, ma in molti casi un file Excel può bastare.
  • Ideazioe e realizzazione dei contenuti. Il SMM deve ideare contenuti coinvolgenti ed efficaci. Per farlo, deve conoscere molto bene la propria community, oltre a possedere ottime doti linguistiche, comunicative e creative. Oltre ai testi, curerà immagini e video in modo da strutturare una identità visiva coordinata.

3. Gestione della community e moderazione

Una volta pubblicati i contenuti, il lavoro del social media manager prosegue con la quotidiana attività di community management. Un processo essenziale per generare un legame di fiducia tra i follower attraverso una comunicazione personale e informale. Il tono di voce (tone of voice) e il carattere di un brand emerge proprio grazie al lavoro del SMM. Il suo compito è quello di imparare a conoscere il proprio pubblico per poi coinvolgerlo attivamente, innescando anche discussioni e dibattiti costruttivi. In alcuni casi il social media manager deve anche occuparsi di customer care, perché sempre più persone si rivolgono alle aziende proprio tramite le pagine social. Ciò significa che il SMM deve avere anche una conoscenza approfondita dei diversi reparti aziendali e del loro funzionamento in modo da poter fornire risposte adeguate.

4. Social Media Advertising

I contenuti organici sono fondamentali, ma ormai una attività di Social Media Advertising è considerata imprescindibile. Ciò significa struttuare campagne pubblicitarie in grado di massimizzare il ROI (Return Of Investiment). Considerando l’altissimo livello di competizione, le sponsorizzazioni oggi rappresentano uno strumento utile per emergere. Per creare una campagna di advertising si utilizzano piattaforme come Facebook Ads, Google Ads, Instagram Ads e Linkedin Ads.

5. Monitoraggio e reportistica

Per ottimizzare la strategia è fondamentale saper leggere gli insights, ovvero i dati forniti dalle piattaforme social sulle interazioni della propria community. Il SMM deve dunque leggere gli analytics, eventualmente con il supporto di un data analyst, utilizzando sia gli strumenti gratuiti integrati nelle singole piattaforme, sia software esterni più articolati. Il reporting serve da un parte per rendersi conto di come stanno andando le proprie attività, dall’altra per raccontarla all’esterno.

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Cosa si deve studiare per diventare social media manager?

Per diventare social media manager o community manager si può puntare ad una laurea in Marketing e Comunicazione, richiesta da molte aziende come requisito minimo necessario (ma non sempre). Esistono però anche corsi per social media manager che forniscono competenze specifiche. Dopo aver conseguito una adeguata formazione, in ogni caso, è necessario perfezionarsi sul campo e continuare ad aggiornarsi costantemente, per rimanere al passo con i trend del momento. Questo campo, infatti, è in costante mutamento e le competenze acquisite non si possono considerare valide una volta per tutte. Cambiano gli algoritmi così come le abitudini degli utenti, il tutto ad una grande velocità.

Quanto viene pagato un social media manager?

Quanto chiedere per gestire un social e quanto guadagna un social media manager? La retribuzione di un social media manager può variare molto in base agli anni di esperienza, le competenze e le aziende per le quali ha lavorato. Bisogna anche considerare se parliamo di un freelance libero professionista con Partita Iva, che trova i propri clienti. Se è assunto da un’agenzia digital o se è impiegato in azienda. In linea generale, come riferimento, possiamo dire che una figura con esperienza minima (1 o 2 anni) può ottenere uno stipendio medio non superiore ai 1.200 -1300 euro mensili.

Chi ha una un’esperienza maggiore può aspirare ad un RAL che raggiunge i 30 – 35.000 euro l’anno. Infine, figure senior con un decennio di esperienza in ruoli di responsabilità, il reddito lordo può raggiugnere anche i 60mila euro annui. Diverso il discorso se parliamo di figure manageriali nel campo del marketing digitale (quindi non più solo social media manager), per le quali la retribuzione può arrivare anche ai 90-100.000 euro lordi all’anno più vari benefit (smartphone aziendale, auto, etc.).

Aldo Agostinelli