Aldo Agostinelli

Con la Digital Transformation alcune figure sono sempre più fondamentali all’interno dell’azienda. Tra queste c’è anche il Chief Information Officer

L’accresciuta importanza della tecnologia nelle aziende e i processi di digital transformation hanno reso sempre più centrali figure professionali nuove come quella del Direttore Informatico. Il Chief Information Officer (CIO) è il manager responsabile della funzione aziendale information e communication technology (ICT). Il suo compito consiste nell’assumere la direzione strategica dei sistemi informativi aziendali. Il suo obiettivo è migliorare e semplificare i processi interni e massimizzare la produttività attraverso l’implementazione di nuovi strumenti e sistemi automatizzati.

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Chi è il Chief Information Officer

Il CIO è a tutti gli effetti un dirigente d’azienda che è a capo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Nella gerarchia di un’azienda di solito risponde direttamente al Direttore Generale o all’amministratore delegato, ovvero il Chief Executive Officer (CEO); partecipa alle principali riunioni direzionali; si interfaccia in modo paritario con i capi delle altre funzioni come il Chief financial officer (CFO), il Chief Digital Officer (CDO) e il Chief operating officer (COO).

Al Chief Information Officer spetta il compito di gestire alcune delle aree aziendali più importanti. Se la produzione infatti è sempre più improntata sull’automazione e su strumenti di lavoro connessi e intelligenti, il direttore informatico acquisisce sempre più rilevanza. Il Chief Information Officer non solo deve supervisionare il funzionamento delle macchine, ma è determinante anche dal punto di vista decisionale. Ha voce in capitolo nella strategia dei processi aziendali organizzativi, perché guida l’evoluzione delle risorse informatiche e adegua le infrastrutture interne agli obiettivi definiti dall’azienda. Può anche occuparsi del percorso di trasformazione digitale dell’azienda, anche se talvolta questo ruolo è ricoperto dalla nuova figura del Digital Transformation Manager.

Chief Information Officer: cosa fa?

Il Chief Information Officer si occupa principalmente di gestire la direzione strategica dei sistemi informativi in azienda; deve fare in modo che adattino al meglio ai processi aziendali e costituiscano così un vantaggio competitivo a supporto delle attività di produzione. Le principali mansioni del CIO sono:

  • contribuire all’analisi e alla definizione dei processi aziendali, raccogliendo e razionalizzando le esigenze dei vari comparti;
  • definire, insieme alla direzione, gli obiettivi aziendali ed il contributo dell’informatica per il loro raggiungimento;
  • definire e gestire il budget destinato ai Sistemi Informativi e coordinare il reparto IT;
  • essere aggiornato sulle nuove tecnologie a disposizione e conoscere in modo approfondito l’ecosistema del cloud e le applicazioni di Intelligenza Artificiale, Machine Learning e Blockchain;
  • utilizzare Big Data per trasformarli in informazioni semplici ed interpretabili;
  • avere competenze nel campo della Data Science e Cyber Security;
  • essere aggiornato sulle nuove norme sulla Privacy e sulla gestione dei dati degli utenti, le cui violazioni possono avere risvolti sia civili che penali;
  • partecipare alla definizione dei requisiti funzionali e architetturali degli strumenti informativi da introdurre in azienda;
  • contribuire alla gestione del cambiamento in seguito all’introduzione di nuovi strumenti informativi; nuovi sistemi CMS, software, l’aggiornamento e l’integrazione di vecchi database, la digitalizzazione di documenti e archivi cartacei;
  • definire KPI e SLA per la valutazione sia dell’efficienza interna, sia di quella dei fornitori di software e servizi;
  • progettare e gestire il funzionamento quotidiano dei sistemi informativi, ottimizzando le risorse interne e i contratti con i fornitori esterni;
  • gestire e organizzare il flusso delle informazioni sulla base dell’esperienza agevolando l’uso della tecnologia.

Riassumendo, il CIO deve avere competenze sia tecniche e di programmazione, sia manageriali, di leadership e di conoscenza del business. Talvolta può assumere un ruolo sempre più ampio divenendo responsabile o supervisore anche di funzioni come la logistica, l’organizzazione e gli asset tangibili e non tangibili.

Come diventare CIO?

Diventare un Chief Information Officer richiede una combinazione di studi accademici, esperienza professionale e competenze specifiche. Il percorso inizia generalmente con una formazione universitaria, preferibilmente in discipline come informatica, ingegneria informatica o sistemi informativi. Una laurea in uno di questi campi fornisce una solida base tecnica, fondamentale per comprendere i complessi sistemi tecnologici che un CIO deve gestire. Tuttavia, non è raro che chi aspira a questa posizione opti per una laurea in business administration, specializzandosi in tecnologie o gestione aziendale, per acquisire anche una visione strategica del ruolo.

Dopo la laurea triennale, molti scelgono di proseguire con una laurea magistrale o un master con specializzazione in tecnologia o sistemi informativi. Un percorso che aiuta a sviluppare competenze manageriali e di leadership, necessarie per gestire un dipartimento IT e contribuire alle strategie aziendali. Oltre alla formazione accademica, è essenziale acquisire competenze pratiche nel settore tecnologico. Un futuro CIO deve essere esperto nella gestione di progetti IT, infrastrutture di rete, cloud computing, sicurezza informatica e analisi dei dati.

Quanto guadagna un Chief Information Officer?

Il compenso di un Chief Information Officer può variare notevolmente in base a diversi fattori. In generale, il salario annuo di un CIO parte da circa 80.000 – 100.000 euro per aziende di medie dimensioni o realtà in settori meno competitivi. Tuttavia, in grandi aziende o multinazionali, il compenso può facilmente superare i 150.000 euro l’anno, con punte che raggiungono i 200.000 – 300.000 euro nei casi di aziende molto grandi.

Anche la località incide sullo stipendio: un CIO che lavora a Milano o in altre grandi città tende a guadagnare di più rispetto a chi opera in aree meno sviluppate dal punto di vista economico. Le responsabilità crescenti, legate all’integrazione delle nuove tecnologie e alla sicurezza informatica, rendono in ogni caso questo ruolo strategico e ben retribuito, soprattutto nelle aziende più innovative.

Il futuro del ruolo del CIO

L’avvento della trasformazione digitale e dell’Industria 4.0 e 5.0 impone di cambiare i vecchi dispositivi con i nuovi strumenti dell’Internet of Things (IoT); ma è anche necessario che ci siano persone che riescano a lavorare con queste nuove apparecchiature. Ecco perché il ruolo del CIO diventa sempre più carico di responsabilità. Sarà determinante, per un’azienda, avere delle figure capaci di interpretare i dati raccolti dalle macchine intelligenti; e tra i candidati con queste competenze ci sono proprio i Chief Information Officer.

Il loro ruolo è anche destinato ad aumentare la collaborazione con il reparto di marketing e comunicazione. L’interazione con il Chief Marketing Officer (CMO) ha l’obiettivo di realizzare strategie che comprendano una combinazione di competenze di marketing e di IT. Si tratta di un processo cross-funzionale diretto a utilizzare sempre di più la tecnologia nei processi di MarTech e di innovazione.

Aldo Agostinelli