Aldo Agostinelli

Dalla contabilità e gestione finanziaria alle competenze per guidare le aziende nella trasformazione digitale: la figura del direttore finanziario si adegua ai tempi che cambiano ed è sempre più importante.

Gli enormi cambiamenti degli ultimi anni nella gestione delle aziende hanno assegnato sempre più importanza alla figura del CFO, il Chief Financial Officer. Assieme all’imprenditore e al direttore generale, ricopre infatti un ruolo chiave nel definire le strategie finanziarie

Cos’è il CFO in una azienda?

IL CFO è chi, in lingua italiana, svolge l’attività di direttore finanziario all’interno di una organizzazione. Rientra quindi a tutti gli effetti tra le figure dirigenziali ed è responsabile della gestione e della pianificazione, in generale, delle attività finanziarie della società. 

Se a cavallo tra gli Anni ‘90 e il Duemila il Chief Financial Officer era visto soprattutto come il responsabile della tesoreria e della finanza, il suo profilo ha assunto sempre più importanza andando al di là delle semplici competenze in tecniche di contabilità. Le crisi e le sfide economiche che contraddistinguono gli ultimi decenni ne hanno cambiato i contorni. 

In Italia, il ruolo del CFO in azienda si suddivide spesso tra:

  • direttore amministrativo; 
  • controller; 
  • direttore finanziario;
  • tesoriere. 

Anche nel nostro panorama, d’altra parte, si sta sviluppando la tendenza di riunire queste competenze in un unico ruolo, come avviene già in altri Paesi, in particolare in quelli anglosassoni. Il percorso è più complesso dal momento che in Italia ci sono mercati finanziari minori rispetto alla Gran Bretagna e quindi questa figura non è ancora così diffusa.

Conta molto anche la struttura del panorama aziendale italiano, con tante piccole e medie imprese, spesso a carattere familiare, che non ritengono necessario introdurre personale di questo genere. Non è quindi un ruolo che fa parte della nostra tradizione aziendale, ma i nuovi scenari lo impongono sempre di più. 

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Cosa deve fare un CFO?

Tra i compiti principali di un Chief Financial Officer rientra la supervisione della gestione finanziaria della società in cui lavora. Un CFO deve infatti:

  • assicurare la stabilità dell’organizzazione;
  • migliorarne le performance;
  • confrontarsi direttamente con l’amministratore delegato che affianca nelle scelte strategiche. 

Deve essere in grado di gestire i processi finanziari, presentandosi non solo come esperto, ma anche come team leader in alcuni momenti molto importanti per lo sviluppo economico di una realtà imprenditoriale.

Il suo compito si articola dunque su più livelli. 

  • Amministra i piani finanziari, dalla stesura alla presentazione dei rapporti, indicando le performance della società e suggerendo i miglioramenti da apportare.
  • Nei contesti più grandi e internazionali, monitora e supervisiona lo sviluppo dei diversi settori aziendali;
  • Collabora con i rappresentanti legali e gli avvocati durante acquisizioni e fusioni.
  • Tiene i rapporti tra la società e gli azionisti;
  • Contribuisce alla gestione dei rischi analizzando costantemente gli eventi che finiscono con l’influire sulle capacità finanziarie dell’organizzazione. 

Nell’era della digital transformation va anche oltre. Deve infatti tenere in considerazione l’inserimento in azienda di tutte le nuove tecnologie digitali

  • Analytics per estrarre informazioni dai big data
  • intelligenza artificiale per analizzare gli andamenti del mercato, automatizzazione dei processi e così via. 

Partecipa al processo di digitalizzazione dell’impresa, a fianco del CEO e di altri manager come il COO (Chief Operating Officer) o il CIO (Chief Information Officer). A questo scopo, alle competenze manageriali e in ambito economico, deve avere conoscenze legate all’innovazione tecnologica e alle sue applicazioni in azienda.

Un professionista a 360°, considerando il suo peso specifico tanto in realtà ormai consolidate quanto in una start-up che ha assoluto bisogno di acquisire una stabilità finanziaria il prima possibile. 

Il CFO può anche:

  • interfacciarsi con le risorse umane
  • intervenire nelle azioni rivolte alla protezione dei dati;
  • mettere in discussione i business partner. 

Mansioni ampie e diversificate che si adattano al contesto aziendale inteso come settore, dimensioni e organizzazione. In ogni caso, però, il suo è un ruolo di coordinamento e supervisione, non una funzione operativa.

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Cosa bisogna studiare per diventare CFO?

Chi ricopre un ruolo di Chief Financial Officer possiede una formazione universitaria in gestione, finanza o contabilità o, ancora, in diritto commerciale e in economia. Il percorso formativo, però, non basta: è altrettanto importante un periodo di pratica sul campo, magari presso uno studio professionale o di revisione contabile.

La comprovata esperienza lavorativa è un elemento chiave per andare a ricoprire una posizione senior, raggiungibile dopo un lungo percorso professionale. 

Sono fortemente raccomandati master o corsi di specializzazione in ambito economico, finanziario e management per allargare la base delle competenze di partenza, potenziando quelle legate al problem solving per esempio e di leadership, considerando che un valido direttore finanziario deve saper ideare dei piani in modo rapido ed efficace, guidando un gruppo di lavoro. 

Mentre il controllo della gestione contabile richiede conoscenze strettamente tecniche, le soft skills contribuiscono ad aumentare la fiducia nei suoi confronti e il senso di affidabilità da parte dei vertici aziendali. 

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Quanto guadagna il CFO di un’azienda?

Nello stimare la retribuzione di un Chief Financial Officer occorre considerare la dimensione e il conseguente valore di affari della società in cui è inserito. 

  • Secondo alcuni studi, lo stipendio annuo lordo per il CFO di una PMI o di una filiale si attesta sui 42.000 euro.
  • Per altre ricerche, a fronte di una comprovata esperienza compresa tra i 5 e 12 anni, il direttore finanziario di organizzazioni più grandi può beneficiare di una retribuzione lorda tra i 70.000 e i 120.000 euro all’anno. Più aumenta l’anzianità, più cresce il compenso: fino a 150.000 euro lordi.  

Quanto sia importante il percorso sul campo lo dimostra il fatto che il CFO di una importante realtà e con oltre 15 anni di esperienza supera i 300.000 euro lordi di stipendio annuale. 

Ai criteri di anzianità, qualifica ed esperienza maturata su cui la remunerazione viene calcolata si sommano gli obiettivi raggiunti nel ruolo dirigenziale. 

Aldo Agostinelli