Il processo di decision making coinvolge diversi aspetti cognitivi, sociali, psicologici: ecco come controllarlo in modo efficace per prendere le decisioni giuste
Prendere decisioni è qualcosa con cui ci confrontiamo quotidianamente, tanto in ambito lavorativo quanto in quello personale. Ogni essere umano è chiamato a scegliere tra possibili alternative attivando un processo mentale che lo porta a scegliere un’opzione oppure un’altra. Anche quando non decidiamo, stiamo compiendo una scelta: quella di non fare nulla. Decidere è difficile, perché il processo cognitivo che si attiva quando siamo costretti a valutare diverse opzioni è influenzato da molteplici fattori, di diversa natura. Ad esempio le esperienze precedenti, le emozioni, il proprio vissuto, i pregiudizi, lo stato d’animo attuale possono incidere sul processo decisionale. Per questo le decisioni devono esser ponderate nel modo più obiettivo possibile, soprattutto sul piano professionale. Vediamo di capire meglio in che cosa consiste il processo di decision making e come gestirlo al meglio.
Cos’è il decision making
Il decision making process è il processo attraverso il quale una persona o un gruppo di persone seleziona un’opzione o tra diverse alternative disponibili. Il processo decisionale coinvolge una serie di passaggi e considerazioni che mirano a valutare i pro e i contro delle opzioni disponibili al fine di prendere la decisione migliore o più appropriata in una determinata situazione e può variare in complessità a seconda della natura della decisione e delle circostanze coinvolte. Spesso, nella vita quotidiana, mettiamo in atto questi passaggi senza neppure rendercene conto, in maniera rapida e istintiva. Per le decisioni più complesse tendiamo invece a ponderare con maggiore attenzione.
La psicologia del decision making
Il processo decisionale è un tema importante della psicologia e comprende lo studio delle modalità con cui gli individui prendono decisioni, le influenze psicologiche e cognitive che entrano in gioco, nonché i possibili errori o bias che possono verificarsi durante il processo decisionale. L’approccio psicologico al decision making mira a comprendere come le persone pensano, valutano, scelgono e agiscono nelle diverse situazioni decisionali e come possono essere influenzate da vari fattori. Questa comprensione può essere utile ad esempio durante un percorso psicoterapico, ma anche sul piano professionale, quando il metodo utilizzato per prendere le decisioni risulta poco efficace.
Dal punto di vista psicologico, nel momento in cui si attiva il processo di decision making possono intervenire alcune interferenze:
- emozioni e intuizioni che s’intrecciano all’analisi razionale: i due aspetti non sono disgiunti e guidano ogni persona verso la decisione;
- bias decisionali che possono portare a decisioni non ottimali o irrazionali: ad esempio il bias di conferma, ovvero la tendenza a considerare solo le informazioni che confermano le nostre convinzioni, o il bias di ancoraggio, che consiste nel dare troppo peso alle informazioni iniziali;
- teoria della prospettiva: le persone valutano le opzioni decisionali in termini di guadagni e perdite in modo diverso a seconda di come le opzioni vengono presentate;
- teoria delle preferenze intertemporali: le persone ponderano i benefici e i costi futuri rispetto a quelli immediati, spesso svalutando il futuro;
- razionalità limitata: gli esseri umani, a causa di limitazioni cognitive e di informazioni spesso imperfette, non sempre possono prendere decisioni completamente razionali, accontentandosi spesso di scelte “sufficientemente buone”;
- processo decisionale sociale: la pressione dei pari, la conformità sociale e la dinamica dei gruppi sono elementi che influiscono sulle scelte.
Essere consapevoli di queste interferenze è importante per migliorare il processo di decision making.
Processo decisionale e problem solving
Decision making e problem solving hanno molto in comune ma non sono esattamente la stessa cosa. Il problem solving riguarda l’approccio generale ad una questione, a partire dall’identificazione del problema. Mentre la presa di decisione si concentra sulla selezione di una singola opzione tra alternative, la risoluzione dei problemi coinvolge il superamento di una difficoltà o una sfida specifica. Potremmo considerare il processo decisionale come la conclusione del problem solving: dopo aver analizzato a fondo ed eventualmente discusso il problema si arriva ad una scelta.
Tuttavia, i due processi possono sovrapporsi, poiché la scelta di come affrontare un problema può di per sé comportare decisioni. Inoltre, entrambi i processi richiedono la capacità di valutare le informazioni disponibili e prendere decisioni informate per affrontare una situazione o raggiungere un obiettivo.
Come migliorarlo
Migliorare il processo decisionale è un processo continuo e richiede pratica e consapevolezza. Ogni decisione è un’opportunità per affinare le abilità e prendere decisioni più informate e efficaci. Provate a seguire questi passaggi:
- identificare la decisione e la sua natura (operativa, strategica, a breve o a lungo termine…);
- raccogliere tutte le informazioni rilevanti disponibili (dati, consultazione di esperti, ricerca approfondita sulla situazione, a seconda delle circostanze);
- identificare le alternative e descriverle accuratamente;
- immaginare lo svolgimento di ogni alternativa in ogni suo passaggio, fino alla fine, considerando anche gli effetti a lungo termine e valutando se la necessità identificata al punto 1 possa essere risolta tramite l’alternativa presa in esame;
- posizionare le alternative esaminate in ordine di priorità, da quella che sembra funzionare meglio a quella sulla quale si nutrono più dubbi, o che non è allineata ai propri valori e obiettivi;
- selezionare l’alternativa ipoteticamente migliore o la combinazione di alternative migliori, per poi passare all’azione;
- valutare gli esiti della decisione e se i bisogno identificato al punto 1 è stato effettivamente soddisfatto; in caso negativo, occorre tornare sui passaggi precedenti.
Inoltre, ricorda di:
- tenere conto dei bias cognitivi e tentare di ridurli;
- prenderti del tempo per riflettere o per fare una pausa, se possibile (puoi anche sperimentare tecniche di rilassamento come la mindfulness);
- analizzare le decisioni passate per imparare dagli errori;
- rivolgerti ad un consulente per decisioni particolarmente complesse.