Aldo Agostinelli

Il CEO è la carica esecutiva più alta all’interno di un’azienda. Il suo ruolo però cambia in base alle dimensioni e alla struttura della società. Ecco quali sono le sue funzioni principali

Il CEO, acronimo di Chief Executive Officer, è una delle figure chiave all’interno di un’azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni. Spesso definito anche come il direttore generale o amministratore delegato, il CEO ha la responsabilità di guidare l’intera organizzazione verso il raggiungimento degli obiettivi strategici. Ma chi è davvero il CEO e quali sono le sue principali funzioni?

Che cosa vuol dire CEO?

CEO vuol dire Chief Executive Officer, che può essere tradotto in italiano come amministratore delegato (AD) o direttore generale. Il CEO rappresenta la figura esecutiva più alta all’interno di un’azienda.  La sua responsabilità primaria è quella di prendere le decisioni societarie più rilevanti, gestire le operazioni di ampio respiro, orientare la politica aziendale, occuparsi delle risorse dell’azienda. Il termine CEO è volutamente ampio e poco definito, poiché si deve adattare a realtà anche molto differenti.

Chi c’è al di sopra del CEO?

A questa domanda, nella maggior parte dei casi, è corretto rispondere: nessuno. Infatti, come abbiamo anticipato, il CEO è la figura esecutiva più alta in una azienda. In alcuni casi, esiste una figura soprattutto di tipo formale, che sovrintende e rappresenta l’organizzazione aziendale. Ad esempio un fondatore oppure un presidente ad honorem. Tuttavia, più che figure superiori a quella del CEO queste possono essere considerate figure appartenenti a un altro piano, un differente ambito, di rappresentanza.

Che differenza c’è tra amministratore delegato e CEO?

La differenza tra amministratore delegato (AD) e CEO è principalmente legata al contesto giuridico e culturale dei diversi Paesi, più che alle funzioni specifiche. Possiamo dunque considerare tendenzialmente i due termini come sinonimi. Nel dettaglio, il titolo CEO ha una connotazione più ampia e flessibile, si usa per descrivere chi guida un’organizzazione, anche senza un preciso riferimento legale. Amministratore delegato ha invece un significato tecnico legato al diritto societario italiano.

Che differenze ci sono tra amministratore delegato e amministratore unico?

Si parla di amministratore unico quando un solo soggetto ricopre l’incarico di amministratore delegato e svolge le funzioni che abbiamo elencato sopra. Non c’è quindi differenza tra i due termini. La dicitura amministratore unico non si utilizza nei rari casi in cui un’azienda si doti, come vedremo più avanti, di più di un CEO.

Cosa vuol dire la sigla CEO?

La figura dell’amministratore delegato – AD, in inglese americano si identifica con il termine CEO – acronimo di Chief Executive Officer, e in inglese britannico con Managing Director – MD. Da definizione, “è un componente del consiglio di amministrazione di una società per azioni, società di persone o altra azienda organizzata in modo analogo, al quale il consiglio stesso ha delegato propri poteri“. Non va confuso con il CFO – Chief Operating Officer. Il CFO ha “la responsabilità della gestione e della pianificazione delle attività finanziarie di un’azienda”. Altre figure apicali responsabili delle singole funzioni che riportano al Ceo sono il CMO, il CIO, il CDO e il COO.

Come si chiama il braccio destro del CEO?

Il braccio destro del CEO può avere diversi titoli a seconda delle dimensioni e della struttura dell’azienda. Spesso è il COO (Chief Operating Officer), che si occupa della gestione operativa quotidiana dell’azienda, assicurandosi che le operazioni siano efficienti e allineate con gli obiettivi strategici del CEO. Oppure il CFO (Chief Financial Officer): se il focus dell’azienda è su questioni finanziarie o se c’è una particolare attenzione ai numeri, il CFO può fungere da braccio destro del CEO, con responsabilità sulla gestione economico-finanziaria dell’organizzazione.

Che differenza c’è tra presidente e CEO?

I ruoli di presidente e CEO possono variare in base alla società. In alcuni casi coincidono. In altri no. Per esempio, all’interno di una società composta da più aziende, può esserci un amministratore delegato che sovrintende a più presidenti, incaricati di gestire ciascuno un’attività diversa. Una società senza filiali può invece avere una persona che ricopre entrambi i ruoli del CEO e del presidente. Oppure essere dotata del solo CEO.

L’AD in Italia e in altri Paesi

In Italia il titolo viene solitamente affidato al componente del consiglio di amministrazione che è capo dell’impresa, ovvero il “capo azienda“. All’amministratore delegato non corrisponde invece il presidente del consiglio di amministrazione, il quale, se è presente la figura dell’AD, riveste invece un ruolo rappresentativo. Nei contesti, come quello italiano, caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese, spesso a carattere familiare, la figura del CEO non è definita chiaramente.

Negli Stati dove vige il modello francese, per indicare il CEO si usa il titolo di direttore generale. Che invece, in Italia, si utilizza per riferirsi a una figura manageriale subordinata all’AD. Secondo quanto riporta Wikipedia, “in Francia e in altri Paesi francofoni il CEO è spesso detto président directeur général (PDG), in quanto ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione”. Si tratta, in sostanza, di modi diversi di nominare la stessa figura dirigenziale.

Cosa fa un AD?

Quello del CEO è un ruolo che non si può ascrivere a una singola determinata funzione. Nelle imprese di dimensioni mediopiccole assume di frequente un ruolo dirigenziale. Si occupa delle decisioni più delicate per il business dell’azienda, ma non è detto che non risolva anche quelle più operative, come le assunzioni di nuovo personale. Nelle aziende più grandi e strutturate, invece, si occupa in linea esclusiva solo delle decisioni di alto livello. Ad esempio quelle relative alle strategie aziendali, ai KPI, e allo sviluppo del business.

Quali sono i poteri dell’amministratore delegato?

L’amministratore delegato ha poteri di rappresentanza, di direzione e di gestione di una società. Il suo è quindi un ruolo di altissima responsabilità. E’ il rappresentante legale della società stessa. Esercita il potere di firma, agendo per conto o in nome della società. E’ lui a rispondere di ogni azione e scelta legata alla società.

Chi nomina il CEO?

Il CDA di una società è formato da un numero variabile di consiglieri. Rispecchia, nella sua composizione, l’azionariato. Lo si potrebbe paragonare a un Parlamento. Tuttavia, ogni azionista ha un peso diverso, in base alla quantità di capitale relativa. In Italia, il consiglio di amministrazione si rinnova ogni tre anni. Il presidente e il CEO sono eletti dal consiglio di amministrazione. Si potrebbe dire, mantenendo il paragone con il sistema di rappresentanza di un Paese, che il CEO rappresenti una sorta di premier.

Quanti CEO può avere un’azienda

Normalmente, nella maggioranza dei casi, un’azienda ha un solo CEO. Questo accade sempre quando l’azienda è di dimensioni medio-piccole, e di frequente anche se assume dimensioni maggiori. Tuttavia, in alcuni casi, si può riscontrare anche la presenza di due CEO, specialmente nelle grandi imprese statunitensi o all’interno di alcune multinazionali.

Cosa studia un CEO?

Non esiste un percorso univoco e specifico per diventare CEO. Esistono, infatti, amministratori delegati con background molto diversi tra loro. Molto dipende dall’azienda per la quale il CEO opera: in alcuni settori, avere competenze tecniche specifiche può essere indispensabile. In linea generale, essendo il CEO un dirigente di alto livello, una laurea è sicuramente importante, spesso essenziale. Per chi mira a ricoprire questo ruolo le strade privilegiate sono i corsi di laurea in economia e management e in ingegneria gestionale. Corredate, magari, da un master di alta specializzazione in ambito business o finanziario. Le competenze in ambito economico, infatti, devono essere molto solide e approfondite.

Quanto guadagna il CEO di un’azienda?

Lo stipendio dei CEO variano sensibilmente in base alla grandezza dell’azienda e al settore di riferimento. Parliamo in ogni caso di cifre molto elevate, che si distaccano nettamente dai compensi di altre figure anche di alto livello. Un CEO può guadagnare anche un milione di euro all’anno. Cifra che in alcuni casi raggiunge vette più elevate, mentre nella norma si articola in una varietà di cifre leggermente più basse. Nelle piccole-medio imprese italiane guadagna in media tra i 60mila e gli 80mila euro annui.

Aldo Agostinelli