Le startup unicorno sono aziende che hanno raggiunto una valutazione di mercato pari ad almeno un miliardo di dollari: imprese rivoluzionarie, e per questo rarissime
L’unicorno è un essere mitologico, unico nel suo genere. Così come lo sono le aziende che riescono a brillare nell’affollatissimo mercato globale. Per questo si parla di startup unicorno ovvero una startup che raggiunge una valutazione di mercato pari ad almeno un miliardo di dollari. Un traguardo difficile da raggiungere, difficilissimo: una nascente startup ha solo lo 0,000006 di possibilità di diventare un unicorno. Infatti, anche se conosciamo tante startup di successo, quelle che hanno raggiunto una valutazione così importante si contano, almeno in Italia, sulle dita delle mani.
Esempi famosi di startup unicorno sono Facebook, Uber, Airbnb, SpaceX, Stripe, ByteDance. Queste aziende non solo hanno raggiunto valutazioni miliardarie (sarebbe infatti più corretto parlare di super-unicorni), ma hanno anche avuto un impatto significativo sui loro rispettivi settori e spesso sull’economia globale nel suo insieme. Nel mondo le startup unicorno sono poco più di un migliaio (esistono diversi metodi e metriche di valutazione per cui è difficile indicare un numero preciso).
Quando una startup diventa unicorno?
Una startup diventa unicorno quando “stacca” nettamente le altre neo-aziende, distinguendosi per innovatività, uso intelligente delle nuove tecnologie, introduzione di nuove soluzioni, flessibilità e adattabilità a situazioni mutevoli. Tradotto in termini monetari, una startup diventa unicorno quando la sua valutazione di mercato raggiunge il miliardo di dollari (non importa che sia quotata in borsa).
Il termine startup unicorno è stato utilizzato per la prima volta nel 2013 da Aileen Lee, fondatrice di un fondo di venture capital chiamato Cowboy Ventures. L’affiliazione a questo raro animale ormai estinto, fiabesco, magico e vincente, è legata proprio alla minima probabilità che una startup diventi unicorno e al suo carattere eccezionale.
Solitamente ciò accade nel settore fintech e del commercio elettronico – ma non solo – e occorrono in media sette anni per conseguire questo “titolo”, che viene attribuito da investitori e venture capitalist che hanno preso parte al finanziamento delle nuove imprese. Dal momento che tutti gli unicorni sono startup, la valutazione si basa più sul potenziale di crescita che sulla performance finanziaria attuale.
Quali sono le aziende unicorno?
Le startup unicorno, oltre alla valutazione di almeno un miliardo di dollari, presentano spesso le seguenti caratteristiche:
- tendono a crescere rapidamente sia in termini di fatturato che di base clienti;
- hanno modelli di business altamente scalabili che permettono di aumentare il volume d’affari senza una corrispondente crescita dei costi;
- operano in settori tecnologicamente avanzati come il fintech, l’intelligenza artificiale, la biotecnologia, e-commerce, software, o comunque in mercati con grande potenziale di crescita;
- offrono prodotti o servizi innovativi che rivoluzionano il mercato esistente o creano nuovi mercati;
- ricevono significativi investimenti da venture capital, fondi di private equity e, in alcuni casi, da grandi aziende tecnologiche;
- sono guidate da fondatori con visioni innovative e capacità imprenditoriali eccezionali;
- attirano e trattengono talenti di alto livello grazie alla promessa di crescita e alla cultura aziendale dinamica;
- investono significativamente in ricerca e sviluppo per mantenere un vantaggio competitivo, con molta attenzione alla user experience, prodotti e servizi intuitivi e di alta qualità.
Startup unicorno in Italia
Quali sono gli unicorni italiani? Partiamo col dire che l’Europa è ancora molto indietro rispetto agli Stati Uniti. E l’Italia è ancora molto indietro rispetto alla media europea, dove svetta invece il Regno Unito (pensiamo a Sumup, Starling Bank, Revolut). Tra le startup italiane abbiamo Yoox, colosso dell’e-commerce fondato nell’ormai lontano 2000, Depop, poi acquistata da Etsy, Scalapay e Satispay.
L’unicorno Satispay
Fondata nel 2013, Satispay è un’applicazione di pagamento digitale che semplifica le transazioni quotidiane sia per i consumatori che per i commercianti, riducendo le commissioni di transazione. Questo aspetto è cruciale, considerando che ancora oggi, in Italia, i commercianti sono restii a prediligere i pagamenti elettronici lamentando proprio gli alti costi delle commissioni. Satispay ha rapidamente ampliato la sua base di utenti, con milioni di persone che utilizzano il servizio per pagamenti quotidiani.
Oltre a consolidarsi nel mercato italiano, ha iniziato ad espandersi in altri paesi europei, aumentando la sua presenza a livello internazionale. Ha superato 3 milioni di utenti e 200mila commercianti nel 2022, raggiungendo lo status di unicorno nello stesso anno dopo aver raccolto 320 milioni di euro in un round di finanziamento, che ha portato la sua valutazione a 1 miliardo di euro.
Oltre alle basse commissioni, i suoi punti di forza sono evidenti. L’app di Satispay è progettata per essere estremamente intuitiva e facile da usare. Utilizza avanzati protocolli di sicurezza e gli utenti possono effettuare pagamenti senza condividere informazioni sensibili come i numeri delle carte di credito. Oltre ai pagamenti presso i commercianti, Satispay permette inoltre trasferimenti di denaro tra utenti.