Aldo Agostinelli

Il green public procurement è lo strumento che regola le attività delle pubbliche amministrazioni relativamente all’impatto ambientale di acquisti e appalti: ecco in che cosa consiste e perché è rilevante

Quando parliamo di sostenibilità, economia circolare e sviluppo sostenibile, il primo pensiero va generalmente alle aziende private. Non è certo un caso, in quanto l’impatto ambientale delle industrie è notevole e la tutela del territorio passa sicuramente dall’acquisizione di comportamenti sostenibili nel settore privato. Tuttavia, ci si dimentica spesso che esiste un altro importante attore nel sistema economico e sociale: la pubblica amministrazione. Non è un soggetto irrilevante: pensiamo a quanti enti, dai piccoli comuni alle istituzioni nazionali (e sovranazionali), operano sui territori producendo, acquistando, consumando e soprattutto prendendo decisioni che hanno conseguenze dirette in termini di sostenibilità. Ecco perché la Commissione europea ha introdotto il concetto di green public procurement.

Che cos’è il green public procurement (GPP)

Il green public procurement, che in italiano possiamo tradurre con “appalto verde” o “acquisto verde”, è uno strumento di politica ambientale introdotto dall’Unione europea che intende incentivare la sostenibilità e l’economia circolare nel settore pubblico. In altre parole, l’introduzione di questi principi invita le pubbliche amministrazioni a tenere conto dell’impatto ambientale dei loro acquisti, delle loro scelte, degli appalti che assegnano.

È la stessa attenzione che ogni cittadino è chiamato ad attivare nei confronti dell’ambiente, e che ogni azienda oggi deve includere nelle proprie politiche, se vuole stare al passo coi tempi. Sono spesso le istituzioni a richiamare i privati quando si parla di ambiente, ma al contempo devono essere le istituzioni in primis a dover fare un passo avanti in questa direzione, quali esempi virtuosi. Basti pensare soltanto a quanto “pesano” le pubbliche amministrazioni nei settori dei trasporti e dell’edilizia, sicuramente tra i più inquinanti.

Perché, dunque, il green public procurement è importante? Perché grazie ad esso è possibile:

  • ridurre l’impatto ambientale delle attività pubbliche;
  • fare pressione sul mercato affinché offra prodotti e servizi dal limitato impatto ambientale;
  • fornire un impulso concreto alla green economy tramite gli appalti e gli stanziamenti ordinari, agevolando le imprese più attente all’ambiente.

Piano d’Azione Nazionale GPP

In Italia il green public procurement è stato introdotto nel 2008 con il Piano d’Azione Nazionale GPP che ha visto l’adozione, con successivi decreti ministeriali, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per ogni categoria di prodotti e servizi in capo alla pubblica amministrazione. L’ultimo intervento legislativo in materia è il Decreto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 3 agosto 2023, che di concerto con altri ministri ha approvato l’edizione 2023 del “Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione”.

In sintesi, il Piano d’Azione Nazionale prevede che tutti gli enti pubblici debbano:

  • analizzare i propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi;
  • identificare le funzioni coinvolte nel processo d’acquisto per l’attuazione del GPP;
  • redigere un programma interno specifico per implementare le azioni in ambito GPP;
  • monitorare annualmente l’applicazione del GPP analizzando i benefici ambientali ottenuti.

Cosa sono i CAM

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti che definiscono le pratiche migliori dal punto di vista ambientale e sociale nelle varie fasi del processo di acquisto. I CAM coprono tutti i settori e sono consultabili sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Se applicati in modo sistematico, i CAM dovrebbero contribuire a diffondere le tecnologie e i prodotti più sostenibili producendo un effetto leva sul mercato. I CAM sono vincolanti: l’inserimento dei Criteri Ambientali Minimi nei documenti di gara è diventato obbligatorio nel 2016. Ciò significa, in sostanza, che la pubblica amministrazione italiana deve, per legge, effettuare acquisti verdi.

Aldo Agostinelli