La sostenibilità sociale pone sfide complesse e obiettivi ancora difficili da raggiungere, come l’eliminazione della povertà, della fame nel mondo e delle disuguaglianze. Ognuno può però iniziare a lottare per la parità dei diritti nel contesto in cui si trova
La sostenibilità sociale è uno dei tre pilastri dello sviluppo sostenibile, che riguarda ambiente, società ed economia. Il concetto di sostenibilità sociale si esprime nella possibilità delle generazioni future di vivere in un contesto possibilmente migliore di quello presente. La crescita economica, dunque, deve tenere conto tanto della sostenibilità ambientale – con una particolare attenzione ai cambiamenti climatici – quanto dei diritti umani, della coesione sociale, delle condizioni di benessere umano equamente distribuite. Senza compromettere la possibilità di crescita e sviluppo economico e sociale . La capacità di garantire una sostenibilità economica sociale e ambientale interessa tutti: aziende, cittadini, governi, organismi internazionali. Vediamo dunque come il concetto di sostenibilità sociale si concretizza nei diversi ambiti.
Sostenibilità sociale significato
La sostenibilità sociale è l’insieme delle azioni messe in atto per arrivare ad una condizione di equità all’interno della società. Per questo scopo, occorre agire su più livelli: culturale, giuridico, economico. L’obiettivo ultimo, previsto anche – come vedremo – dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – è l’eliminazione della povertà nel mondo e la diffusione di condizioni di parità e dignità per tutte le persone che abitano il Pianeta. Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti quanta strada debba ancora essere percorsa per arrivare a questo obiettivo.
Basti pensare che, nel 2020, l’1% più ricco della popolazione globale deteneva oltre il doppio della ricchezza netta distribuita su 6,9 miliardi di persone (Oxfam). Ovvero, 2.153 miliardari da soli hanno un reddito che supera quello del 60% della popolazione globale. Una forbice impressionante che, anziché ridursi, aumenta di anno in anno. E l’Italia non fa eccezione: il 10% delle persone più ricche del Paese possiedono oltre 6 volte la ricchezza del 50% dei più poveri.
La lotta contro le disuguaglianze deve trovare nuovi modi per consentire a tutte le persone di vivere in un contesto sociale, economico e ambientale dignitoso. Questo obiettivo non riguarda solo l’individualità dei singoli, ma si lega ad un più ampio ed alto concetto di una società ugualitaria e pacifica. Infatti, è chiaro che in presenza di tali disuguaglianze anche la pace non può essere garantita. Allo stesso tempo, sostenibilità sociale significa anche garantire la tutela delle minoranze e l’attuazione di pari diritti a tutti i cittadini indipendentemente dalle diversità di ciascuno.
Sostenibilità sociale e sviluppo sostenibile
Il concetto di sviluppo sostenibile include tre aspetti: ambientale, economico e sociale. Tuttavia, l’aspetto sociale è stata integrato nel principio della sostenibilità solo in tempi recenti, anche per la radicalità dei cambiamenti che esso, come abbiamo appena visto, richiede. Allo stesso tempo, il concetto di sostenibilità sociale era già stato espresso dalla definizione di sviluppo sostenibile descritta nel Rapporto Brundtland (detto anche “Our Common Future”) del 1987. Esso infatti afferma che uno sviluppo sostenibile deve soddisfare “le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di fare lo stesso”.
Non è difficile comprendere che i tre pilastri dello sviluppo sostenibile sono strettamente intrecciati e indissolubili. Non si può immaginare di ottenere una reale sostenibilità del sistema economico senza una garanzia dei basilari diritti. Né di vivere in una società rispettosa dell’ambiente se questo diritto è prerogativa di pochi. Esiste una responsabilità sociale in ogni azione messa in atto per garantire uno sviluppo sostenibile. Pensiamo, ad esempio, all’impatto dei cambiamenti climatici nei Paesi in via di Sviluppo, dove le catastrofi ambientali si sommano ad una condizione di povertà diffusa. Ma anche alle crescenti disuguaglianze nelle nostre città apparentemente ricche e sicure.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Nel 2015, oltre 150 leader mondiali hanno sottoscritto gli obiettivi di sviluppo, presso le Nazioni Unite, contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu. Sono 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030 che riguardano i tre pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Vediamo ora quelli che riguardano la società e la sostenibilità sociale, e che di fatto coprono la maggior parte del documento.
Povertà, cibo, salute e istruzione
- Il primo e più importante è quello di sconfiggere la povertà in tutto il mondo. In questa direzione sono stati fatti dei passi avanti rispetto a qualche decennio fa. Tuttavia, ancora oggi oltre 800 milioni di persone vivono in una condizione di povertà estrema.
- Il secondo obiettivo, collegato al primo, riguarda la sicurezza alimentare e l’eliminazione della fame nel mondo. Anche in questo caso, pur avendo fatto dei progressi, le persone denutrite sono ancora moltissime in tutto il Pianeta (al pari di quelle povere, com’è facile intuire). Si tratta qui di trovare nuovi modelli produttivi e di coltivazione/allevamento, al di là di garantire un’equa distribuzione, perché le risorse della Terra si stanno esaurendo.
- Salute e benessere sono al centro del terzo obiettivo, che prevede la lotta alle malattie più diffuse in tutto il mondo come malaria, tubercolosi e aids. Ciò implica anche un accesso diffuso a cure sanitarie adeguate.
- Il quarto riguarda l’accesso ad una educazione e istruzione adeguata. Parliamo non solo di scuola primaria, ma anche della possibilità di proseguire gli studi e di conseguire una formazione professionale.
Parità di genere, acqua potabile, lavoro e disuguaglianze
- L’uguaglianza di genere è l’obiettivo numero cinque. Ancora oggi – e non solo nei Paesi poveri – le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini nella società, in casa, sul posto di lavoro.
- L’accesso ad un’acqua pulita e sostenibile è il sesto obiettivo. Ogni anno, a causa di infrastrutture desuete e di contaminazioni delle acque, muoiono milioni di persone.
- Passiamo all’obiettivo otto, che lega economia e società prevedendo un lavoro dignitoso per tutti e una conseguente crescita economica equilibrata. Torniamo di nuovo e inevitabilmente al discorso della povertà, in quanto metà della popolazione mondiale non percepisce stipendi adeguati e vive con meno di due dollari al giorno.
- La riduzione delle disuguaglianze, tra Nazioni e all’interno dei singoli Stati, è l’obiettivo numero dieci. Purtroppo i passi avanti in questo ambito sono davvero pochi, anzi: le disuguaglianze si stanno inasprendo.
Sostenibilità sociale in azienda
Se per molti l’idea di raggiungere una società equa sembra un obiettivo talmente lontano da risultare impossibile, iniziamo a pensare e ad agire nel contesto in cui ci troviamo. D’altra parte, i pari diritti vanno garantiti ad ogni livello. In questo senso, la sostenibilità sociale è strettamente legata al concetto di responsabilità sociale d’impresa, e si traduce nell’attenzione per le pari opportunità, la tutela delle diversità e l’orientamento all’inclusione all’interno di un’organizzazione aziendale. Allo stesso modo, i cittadini devono essere tutelati anche delle amministrazioni locali nella loro vita quotidiana. Pensiamo all’accesso alla sanità, alla possibilità di avere una casa dignitosa e pasti quotidiani. Anche se la strada da fare è ancora tanta, ciascuno può contribuire, nella posizione in cui si trova, ad una società più equa, passo dopo passo.