Aldo Agostinelli

Il green audit è un’attività di valutazione e di reporting, a cura di un ente esterno, che analizza le attività di un’organizzazione dal punto di vista del suo impatto sull’ambiente: ecco come funziona e perché  richiederlo può rivelarsi una scelta strategica

Il green audit è un processo di identificazione, quantificazione, registrazione, rendicontazione e analisi sistematica delle componenti legate alla sostenibilità in diversi contesti e organizzazioni. Scopo del green audit è analizzare le politiche e le pratiche con un impatto positivo sull’ambiente e le eventuali carenze in merito. Il green audit è una valutazione realizzata da un ente esterno: per questo è più oggettivo rispetto ai report  che le aziende stesse possono (e talvolta devono) redigere. Un aspetto non sostituisce l’altro: sono entrambi importanti nel contesto di un processo di trasformazione verso la sostenibilità. Inoltre, va ricordata l’importanza del green audit nell’ottenere certificazioni ISO o adottare PDR.

A che cosa serve il green audit

Il green audit può essere uno strumento utile per determinare come e dove un’organizzazione sta utilizzando la maggior parte dell’energia, dell’acqua o di altre risorse. In questo modo è più facile implementare cambiamenti e risparmiare. Il green audit può anche aiutare a determinare la tipologia e il volume dei rifiuti prodotti. Può aumentare la consapevolezza, promuovere valori e una sensibilità diffusa sui temi della sostenibilità ambientale e, non ultimo, migliorare la sicurezza sul lavoro. È dunque un report a tutto campo su ogni aspetto legato all’ambiente, in relazione alle attività aziendali, che serve come guida e strumento di correzione.

Che cosa si valuta

Vediamo ora più nel concreto quali elementi vengono presi in considerazione in un’attività di green audit:

  • l’efficienza dei processi organizzativi e industriali;
  • l’efficienza della struttura, degli stabilimenti, degli uffici;
  • gli effetti delle attività aziendali sulla qualità di aria e acqua e le modalità in cui si può evitare una eventuale contaminazione;
  • la gestione energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili;
  • le misure per la sicurezza e la salute dei lavoratori;
  • la presenza di pratiche di economia circolare e di attività e politiche di riuso e riciclo;
  • i dati sulla produzione dei rifiuti.

Al termine dell’analisi, i revisori forniranno al cliente un piano d’azione nel quale vengono delineati i problemi presenti e il modo in cui l’azienda può correggerli. Alcuni problemi sono abbastanza facili da risolvere (ad esempio con una formazione specifica dei dipendenti). Altri richiedono più tempo per essere affrontati. In particolare, l’eccessivo inquinamento atmosferico richiede solitamente cambiamenti e investimenti importanti, come l’acquisto di apparecchiature di lavaggio e filtraggio. Inoltre, alcune criticità possono richiedere un intervento immediato, altre avranno un’urgenza minore, mentre ulteriori interventi verranno suggeriti a scopo preventivo.

Perché il green audit è importante

Il green audit aiuta le aziende a mantenere la conformità alle normative nazionali e internazionali, evitando così di incorrere in multe e sanzioni. Ma questo è solo il primo passo. Un’attività di audit rende il contesto di lavoro più sicuro e consente alle aziende di ridurre il proprio impatto sull’ambiente.  Tutto ciò determina un importante vantaggio competitivo per le organizzazioni, in un momento storico in cui l’attenzione per le tematiche ambientali è molto più elevata e diffusa rispetto al passato.

Clienti, fornitori, collaboratori, istituzioni premiano le aziende che fanno passi concreti per essere più rispettose dell’ambiente e più sostenibili. Di conseguenza, ne trae benefico il business aziendale nel complesso. Molte aziende stanno implementando politiche di sostenibilità, ma non sempre le valutano, ne tengono traccia e le comunicano nel modo corretto. Ecco perché il green audit può fare la differenza.

Aldo Agostinelli