Aldo Agostinelli

Il brainstorming è una tecnica basata sulla libera espressione delle idee, in grado di aumentare la produttività e la creatività all’interno del team di lavoro. Nata nei primi decenni del Novecento, ancora oggi risulta efficace in numerosi contesti

Il brainstorming è una tecnica che consente di sviluppare e proporre tante idee, all’interno di un gruppo di lavoro, senza il timore di ricevere critiche o giudizi. In questo modo ciascuno è spronato a dare voce ai propri pensieri, migliorando la produttività. Rispetto ad altri approcci, il brainstorming punta tutto sulla quantità: la selezione e l’analisi avviene solo in un secondo momento. Nata negli anni trenta del Novecento, questa tecnica è ancora oggi utilizzata  con successo in ambito aziendale, specialmente nel project management. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e come metterlo in pratica in modo efficace.

Origine del termine

Brainstorming è un termine coniato dal presidente della concessionaria pubblicitaria BBDO Alex F Osborn nel 1938. Quasi sempre si traduce con “tempesta di cervelli” o “tempesta di idee”, in riferimento alla parola storm (tempesta). Tuttavia, nel suo libro, Osborn chiarisce che la parola a cui si riferisce il termine in realtà è il verbo to storm, assaltare, quindi significa letteralmente “assalto di idee”.

Il manager inventò questa tecnica quando si rese conto che, durante le riunioni, alcuni dipendenti evitavano di esporsi per paura di ricevere critiche o di subire giudizi. In questo modo si creava un clima teso e soprattutto l’espressione di idee potenzialmente utili veniva tranciata sul nascere. Così, impose una semplice regola: dividere il momento dell’esposizione delle idee dalla loro analisi e valutazione. Il brainstorming consiste proprio in questo: un flusso libero di idee in assenza di giudizio o commento.

Come si fa il brainstorming?

Durante la sessione di brainstorming, tutti i membri del gruppo sono invitati ad esporre le proprie idee senza limiti, in totale libertà. Il focus deve essere orientato su un tema specifico, attorno al quale si sviluppa la produzione di idee. Chi ascolta non deve assolutamente commentare, ma porsi con una mente aperta in ascolto. Ogni idea, infatti, può essere una buona idea. In questo modo, in assenza di vincoli e di giudizi, si può sviluppare il pensiero creativo. La tecnica del brainstorming punta tutto sulla quantità. Più alto è il numero di idee, maggiore la probabilità di trovare una buona soluzione.

Quello che ogni partecipante può fare, oltre ad esporre nuove idee, è proporre dei miglioramenti in positivo alle idee altrui e delle combinazioni tra diverse idee emerse durante la sessione. Non può invece, come anticipato, esporre alcuna critica, né interrompere l’esposizione di un altro membro. Una volta terminata la sessione di brainstorming, in un altro contesto e in un altro momento si passerà all’analisi e alla selezione delle idee migliori, scegliendo quella più efficace.

Le regole del brainstorming

Il brainstorming è un’attività di gruppo. I partecipanti possono essere da un minimo di 5-6 persone a un massimo di 11-12 persone. Per arricchire la discussione, è bene che chi partecipa provenga da background e ruoli diversi, in modo da offrire un punto di vista differente. L’ambiente in cui avviene la sessione deve essere confortevole e accogliente, in modo da favorire un confronto sereno. È molto importante la presenza di un moderatore, il cui compito è quello di guidare i partecipanti, chiarire il tema di discussione e verificare che le regole vengano rispettate. Non è un capo e non ha in alcun modo un atteggiamento autoritario. È un semplice coordinatore.

Come si fa un brainstorming a scuola?

Il brainstorming si può utilizzare con successo anche a scuola. Un buon metodo per metterlo in pratica consiste nel proporre ai ragazzi di creare delle mappe mentali. Dei diagrammi con concetti divisi per aree tematiche. Anche in questo caso in una prima fase ogni persona è spronata ad esprimere liberamente le proprie idee. Dopodiché si assemblano le diverse possibili combinazioni tra le idee più vantaggiose ad esempio per risolvere un problema organizzativo in classe.

Cosa serve il brainstorming?

Il brainstorming si può utilizzare con efficacia in diversi settori. Funziona molto bene nell’ambito del project management e nei processi di pianificazione. Ad esempio, per progettare un nuovo prodotto o servizio o valutarne la migliore strategia di promozione. Ma anche per fare una stima dei costi e dei tempi necessari: più voci in campo sono disponibili, più facile sarà ottenere una versione realistica. Altrettanto utile è l’applicazione del brainstorming nei settori creativi e artistici, dove la libera produzione di idee  è requisito fondamentale. Nonostante la sua origine risalga a un tempo ormai passato, ancora oggi il brainstorming risulta uno dei migliori modi per lavorare insieme.

Aldo Agostinelli