Aldo Agostinelli

Dietro alle sigle LGBT e LGBTQIA+ c’è la lunga storia di una comunità che nel corso dei decenni, passo dopo passo, è riuscita ad essere vista e riconosciuta. La strada verso i pari diritti è però ancora lunga

LGBT e LGBTQIA+ sono due sigle che si riferiscono all’identità di genere e all’orientamento sessuale. In particolare riguardano le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Si parla spesso anche di comunità LGBT poiché questa sigla è diventata nel tempo l’emblema della lotta per i diritti di tutte le persone non eterosessuali. Una lotta necessaria, la cui manifestazione più nota è il gay pride, in quanto le persone lgbt sono ancora oggi vittime di discriminazioni e violenze. Addirittura, in molti Stati le discriminazioni sono dettate dalla legge e per questo le persone LGBTQIA+ vengono riconosciute dall’UNHCR come rifugiati.

Ma anche nei Paesi europei, dove nessuna norma vessa la community LGBT, i casi di discriminazione e violenza sono purtroppo tutt’altro che isolati. In base ad un report del 2023 della European Union Agency for Fundamental Rights, 2 intervistati su 3 hanno nascosto o dissimulato la loro identità LGBT a scuola, il 19% degli intervistati si è sentito discriminato sul posto di lavoro e il 26% dichiara di aver subito episodi di violenza o minacce negli ultimi cinque anni. Il 66% degli intervistati in tutti gli Stati membri dell’UE ha paura di tenere per mano il partner dello stesso sesso in pubblico. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del consiglio (Unar), in Italia viene denunciato un caso di omotransfobia ogni due giorni.

LGBT significato

LGBT è l’acronimo italiano di: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender e Transessuale. LGBTQIA+ aggiunge ai termini precedenti anche Queer, Intersessuale e Asessuale (o Agender). Il simbolo + finale semplicemente lascia la sigla aperta ad altri possibili orientamenti sessuali che non rientrano in quelli elencati, in modo che sia il più inclusiva possibile. Talvolta a questo scopo si utilizza anche la sigla LGBT+. Nel dubbio, comunque, è sempre meglio usare la versione estesa. L’attenzione per il linguaggio nella comunità LGBTQIA+ è molto importante perché spesso le discriminazioni e le denigrazioni passano proprio attraverso l’utilizzo di un linguaggio scorretto. La giusta identificazione verbale, all’opposto, è il primo passo verso il completo riconoscimento dei diritti.

Le migliori campagne per promuovere i diritti della comunità LGBTQIA+

L’attenzione per la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+ è fortunatamente in crescita, soprattutto tra i più giovani, promotori di una cultura priva di ogni barriera. Vediamo ora alcune delle campagne più significative realizzate a sostegno di questa lotta.

Spot Idealista per i Pride

In occasione del Pride, ogni anno, Idealista lancia uno spot che quasi sempre diventa virale. L’ultimo, del 2023, si chiama “Vicini” e mostra appunto dei vicini di casa di una coppia gay che inizialmente appaiono ostili e poi invece mostrano di non esserlo affatto. Seguendo questo stesso schema il video del 2022, “E tu?”, gioca sulla classica domanda della nonna: “E tu quando te la trovi una fidanzata?”. Domanda che vale anche se il nipote è gay, semplicemente basta cambiare una vocale. Nel 2021, “Ciao papà” lancia un altro messaggio molto importante: la libertà parte da casa.

Gender Free Internet

Non è dei più recenti, ma questo video di Copenhagen Pride fa riflettere su una questione ancora molto attuale: quante volte, online (ma non solo, in effetti), ci viene chiesto di dichiarare il genere al quale apparteniamo, scegliendo sempre tra due opzioni (maschio o femmina)? Sarebbe quantomeno curioso se una simile domanda ci venisse posta di persona, ad esempio al ristorante o  al bar.

The A-Z of Awesome | An Alphabet of LGBTQIA+ LEGO Builds

Il gioco può essere un ottimo strumento per stimolare la conversazione sull’identità di genere e la sua espressione. Con questa campagna LEGO ha invitato i membri della comunità LGBTQIA+ a creare l’alfabeto A-Z of Awesome usando i mattoncini per disegnare ogni lettera. Mettendo in gioco la propria creatività in un contesto sicuro ciascuno può così raccontare il proprio mondo e la propria visione.

L’Oreal Transformation

Anche i dettagli sono importanti. I capelli, ad esempio, giocano un ruolo cruciale nel processo di espressione dell’identità delle persone trans. Pensando a ciò, L’Oreal ha creato una rete di saloni di bellezza, a Porto Rico, dove le persone in transizione vengono accolte da personale specializzato in un ambiente accogliente e sicuro. Qui possono esprimere le loro esigenze e vederle realizzate senza alcun timore.

Oltre a queste campagne, moltissimi marchi in occasione del Pride lanciano prodotti con la bandiera arcobaleno. Quando questa scelta è affiancata da una presa di posizione precisa (e magari da un aiuto concreto nei confronti della comunità) si tratta di un utile e ulteriore strumento. L’importante è che non sia invece una mossa di marketing senza fondamenta. 

Giulia Foschi