Quello del videomaker è un ruolo sempre più richiesto, oltre che un lavoro appassionante. Vediamo come diventare videomaker, quali sono gli strumenti del mestiere e quanto guadagna in media un videomaker professionista
Il video è oggi la modalità più efficace e più richiesta per raccontare, comunicare e promuovere. Di conseguenza, quella del videomaker è una figura professionale che può avere numerosi sbocchi lavorativi. Di frequente i videomaker lavorano come liberi professionisti: una scelta che garantisce molta libertà ma per la quale è necessario farsi conoscere. Vediamo dunque cosa fa il videomaker, come diventare videomaker, quanto guadagna, qual è lo stipendio medio per un videomaker professionista e quali percorsi seguire per lavorare come videomaker.
Cosa fa il videomaker e quali competenze deve avere
Il videomaker è un professionista che si occupa della creazione di video di diverso genere – informativi, aziendali, pubblicitari – in tutte le fasi. Ideazione, sceneggiatura, riprese, montaggio, video editing. Deve avere quindi competenze e passione nell’ambito del cinema unite a conoscenze tecniche specialistiche. Deve essere creativo e preciso allo stesso tempo, avere buon occhio e un’ottima capacità narrativa.
Dal momento che oggi la maggior parte dei video circola sul web, deve anche conoscere il linguaggio utilizzato online e i principi del content marketing. Infine, il videomaker deve possedere gli strumenti adatti a realizzare prodotti di qualità e a proporre il proprio lavoro a professionisti del settore. In modo particolare se lavora come videomaker freelance, come accede la maggior parte delle volte. Oppure per rispondere a una offerta di lavoro in questo campo.
Gli strumenti del videomaker
Tra gli strumenti di cui un videomaker non può fare a meno c’è prima di tutto una buona videocamera. Accompagnata da un cavalletto, un microfono e, per la post produzione, dei programmi di montaggio video. Per quanto riguarda la videocamera le tipologie e i prezzi variano tantissimo: dipende da cosa si vuole fare. In generale, però, deve avere risoluzione full HD e obiettivi grandangolari. Il microfono è fondamentale perché l’audio incorporato nelle videocamere non è sufficiente e soprattutto registra anche i rumori ambientali rendendo la registrazione confusa e poco chiara.
Come diventare videomaker
Per diventare videomaker può essere senz’altro utile avere una buona base teorica, ad esempio una formazione universitaria nell’ambito del cinema. Anche se naturalmente la laurea non è indispensabile. Dopodiché si può seguire un corso pratico per imparare ad usare gli strumenti del mestiere. Esistono corsi di ogni genere, dai più semplici a quelli maggiormente articolati, offerti da scuole private e da enti pubblici. Spesso regioni e comuni offrono finanziamenti per seguire corsi di questo genere grazie ai fondi europei. Oggi, inoltre, c’è un’ampia scelta di corsi online che risultano spesso più economici.
Quanto guadagna un videomaker – stipendio
Lo stipendio medio di un videomaker è estremamente variabile, soprattutto se lavora da freelance. Dipende dal settore in cui opera, dalle aziende con cui collabora e dall’esperienza. Se lavora da dipendente, ad esempio di un’agenzia di digital marketing o pubblicitaria, può guadagnare dai 1200 ai 2000 euro al mese. Lavorando per conto proprio, potrà aumentare la tariffa in base agli anni di esperienza e soprattutto al portfolio, uno strumento indispensabile per farsi conoscere e trovare nuovi clienti.
Come altri ruoli creativi, quello del videomaker da una parte è un lavoro entusiasmante che consente ampi margini di libertà. Dall’altra, può essere difficile far comprendere ai clienti la difficoltà e il valore del proprio operato. Per costruirsi un network e ottenere un giusto compenso servono tempo e dedizione.