Aldo Agostinelli

Il sottodominio è un dominio di terzo livello che aiuta ad organizzare il sito web in diverse sezioni indipendenti l’una dall’altra rendendo la navigazione più chiara ed efficace

Il sottodominio è un dominio che fa parte di un dominio più grande, ovvero del dominio principale. Infatti, il Domain Name System (DNS) è strutturato ad albero, in maniera gerarchica. Ogni nodo può essere un dominio. Ma perché questa struttura, e perché è importante creare dei sottodomini? L’obiettivo principale da perseguire è quello di ottenere la massima visibilità nel vasto mondo del web, ottimizzando i contenuti e sfruttando al meglio anche le potenzialità offerte dalla SEO. I sottodomini, in questo senso, consentono di offrire informazioni chiare attraverso uno specifico url sui contenuti di un sito web. Per questo, la creazione dei sottodomini va strutturata con una precisa strategia.

Che cosa è un sottodominio?

Un sottodominio è uno strumento che permette di differenziare più aree di un sito web. Ad esempio, contatti.azienda.it e faq.azienda.it sono due sottodomini del dominio azienda.it. Il quale, a sua volta, è un dominio “figlio” del dominio di primo livello (.it). Quindi, può essere considerato un dominio di terzo livello: l’estensione è il dominio di primo livello (come .it, .com o .org), il dominio scelto sul provider rappresenta il secondo livello, l’estensione applicata ad una specifica sezione del sito web, che va differenziata e resa indipendente, è il terzo. Creare sottodomini consente quindi di organizzare la struttura del sito web ottimizzandola dal punto di vista dei motori di ricerca, facilitando al contempo la navigazione degli utenti.

Come creare un sotto dominio?

Quando ci si accinge a creare un sito web, pensare subito all’organizzazione dei sottodomini può essere una buona idea. Per un dominio già registrato, i sottodomini si possono scegliere liberamente. Molto spesso le aziende utilizzano termini generici come “shop” o “blog” per indicare specifiche sezioni, ma è anche possibile optare per soluzioni più personalizzate. In questo modo, si possono gestire in modo centralizzato tutti  i contenuti di un negozio online utilizzando il medesimo hosting server. Dall’esterno, la navigazione risulterà fluida e le diverse pagine differenziate, perché fornisce informazioni che fungono da guida per l’utente.

Il numero di sottodomini che si possono configurare per un sito web dipende dal provider di hosting al quale ci si affida: bisogna quindi tenerne conto al momento della scelta dell’hosting. Anche la procedura per impostarli dipende dall’hosting scelto. In ogni caso, diversamente dei domini secondo livello, i sottodomini non richiedono interventi di assegnazione e registrazione da parte di una Registration Authority: si può procedere liberamente, anche per quanto riguarda la scelta del nome. Infine, così com’è facile crearli, i sottodomini possono essere anche rapidamente modificati ed eliminati.

Come renderlo efficace

Affinché risulti efficace, un sottodominio deve rispettare alcune caratteristiche.

  • Prima di tutto deve essere chiaro. La creatività è sempre la benvenuta, ma è prioritario che si capisca a cosa un nome di dominio si riferisce.
  • Al contempo, se, pur mantenendo la chiarezza, si trova il modo di differenziarsi dai concorrenti, è sicuramente un vantaggio. Ad esempio, può essere valida l’idea di inserire il nome del brand o del prodotto. Meglio scegliere, in ogni caso, nomi brevi e accattivanti.
  • I sottodomini possono essere pubblici e non pubblici. Bisogna quindi scegliere in modo strategico quale sottodominio bloccare per l’utilizzo interno e quale lanciare  invece agli utenti del web.
  • Utilizzare sottodomini significa anche consentire una localizzazione in più lingue. Si può quindi valutare di aggiungerne uno per ogni lingua (es, de, fr e così via). Lo fa, ad esempio, Wikipedia.
  • Se per la tipologia e per il mercato dell’azienda non è importante utilizzare più lingue, si possono comunque usare i sottodomini per le diverse sedi aziendali sul territorio.
  • Qualunque criterio scegliate, siate coerenti: la suddivisione in sottodomini deve prima di tutto risultare intuitiva per l’utente.
  • Per coordinare i contenuti dei singoli sottodomini, create inizialmente una directory principale sul proprio server web. Come? Si apre il livello “www” sul server e si crea una nuova cartella, nella quale si accumuleranno i contenuti del sottodominio appena creato. Ovviamente, il nome della cartella deve essere lo stesso.
  • Il ranking Google non incorpora in modo diretto i sottodomini dal punto di vista della SEO. Però, i singoli sottodomini rappresentano le sottodirectory che permettono di visualizzarli in modo più evidente. Crearli, quindi, è vantaggioso anche sotto questo punto di vista.

Vantaggi

I sottodomini aiutano a creare indirizzi concisi e facili da memorizzare. Aumenta così la facilità di utilizzo del sito web ed è più facile attirare l’attenzione di chi naviga su specifiche sezioni. L’esempio più chiaro è rappresentato dalle grandi aziende con diverse sedi e con un mercato internazionale. Ma anche chi opera su più settori può sfruttare questo sistema organizzativo. Pensiamo ad esempio alle multinazionali che gestiscono una molteplicità di prodotti.

Inoltre, come abbiamo appena visto, la suddivisione gerarchica facilita anche l’ottimizzazione dal punto di vista SEO. Occorre però fare una ricerca sulle parole chiavi migliori da utilizzare. Infine, i sottodomini possono anche essere utilizzati come versioni temporanee dei siti web. In questo modo fungono da area di verifica per testare nuovi plugin o per visualizzare alcune modifiche che si desidera apportare al sito web prima di pubblicarlo.

Aldo Agostinelli