Aldo Agostinelli

La rigenerazione urbana è un processo che prevede la restituzione di spazi urbani in disuso ai cittadini, il loro rinnovamento e il generale miglioramento della vivibilità del territorio, nel rispetto dell’ambiente

Le città hanno bisogno di adeguarsi ai bisogni attuali delle persone, del tessuto sociale, dell’ambiente. Nei decenni scorsi sono spesso state vittime di un abuso di cementificazione. Priorità come lo scorrimento del traffico e una fittissima urbanizzazione, con conseguente consumo di suolo, sono andate avanti a scapito della vivibilità e della salubrità dei centri urbani. Oggi è chiaro a tutti che è necessario migliorare la qualità della vita nelle nostre città, in particolare nelle aree urbane degradate, ma non solo. Per questo da tempo è stato introdotto e applicato – in molti casi con successo – il concetto di rigenerazione urbana.

Rigenerazione urbana: definizione

Che vuol dire rigenerazione urbana? Il processo di rigenerazione urbana prevede la riqualificazione di aree cittadine tramite diversi interventi, spesso attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, il miglioramento della qualità dell’ambiente e dell’aria, la riqualificazione energetica degli edifici, la qualità del decoro urbano. Le strade da percorrere sono molteplici e devono sempre tenere conto di una esigenza sociale e ambientale, oltre che delle necessità specifiche dello spazio urbano in questione.

Esistono poi alcuni progetti di rigenerazione urbana volti a superare il degrado sociale, perché è inevitabile il collegamento tra la struttura di una città e la sua fruizione: una città dov’è facile per tutti muoversi a piedi o coi mezzi pubblici, dove i servizi primari sono raggiungibili con piccoli spostamenti, dove abbondano spazi verdi curati, biblioteche, spazi ludici e culturali è una città dove il livello di coesione sociale e di partecipazione civica aumenta, mentre calano i rischi di isolamento, ghettizzazione, dispersione, piccola criminalità.

Riqualificazione urbana: esempi

Comunemente, i concetti di riqualificazione urbana e di rigenerazione urbana si utilizzano come sinonimi. Anche in questo articolo, quando parliamo di rigenerazione includiamo per comodità anche esempi che rientrano più nello specifico nella definizione di “riqualificazione”, anche perché nella pratica i due concetti si intersecano. Per chiarezza, specifichiamo che la riqualificazione urbana territoriale è normata dal Decreto Legislativo 17 marzo 2020, n. 14, che definisce le norme per la pianificazione urbanistica e la tutela del paesaggio. Essa si concentra in particolare sull’ottimizzazione e sulla valorizzazione delle risorse territoriali di una città coinvolgendo:

  • pianificazione urbanistica;
  • gestione del territorio;
  • mobilità sostenibile;
  • tutela dell’ambiente.

Rigenerazione urbana: esempi

La rigenerazione urbana è normata da diverse leggi, tra le quali il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che disciplina il recupero e la riqualificazione degli edifici e delle aree urbane degradate o dismesse. L’obiettivo è riportarle a nuova vita tramite:

  • interventi di riqualificazione architettonica;
  • miglioramento delle infrastrutture;
  • creazione di spazi verdi e culturali;
  • promozione di attività economiche.

Potremmo dire che la rigenerazione si concentra maggiormente su interventi successivi, che agiscono sullo status quo di una città, mentre la riqualificazione agisce in modo strutturale a monte.

Quando nasce la rigenerazione urbana?

Anche se non esiste una data specifica, il concetto di rigenerazione urbana ha le sue radici nel Regno Unito del diciannovesimo secolo. Ne è un esempio il caso del quartiere di Westminster, nella zona est di Londra, che a metà del 1800 era una baraccopoli degradata della metropoli industriale. Vennero realizzate case economiche ma altamente funzionali, pulite, ben drenate e salubri anche per persone a basso reddito.

In seguito, negli anni 50 e 60 del 1900 molte città industrializzate hanno sperimentato un declino economico e demografico, con conseguenti problemi legati all’abbandono di aree urbane. Negli anni ‘70, in risposta a questi problemi, sono emerse idee e strategie di rigenerazione urbana che miravano a riqualificare e revitalizzare le aree urbane in declino. Il concetto di rigenerazione urbana ha poi guadagnato ulteriore importanza negli anni ‘80 e ‘90, quando diverse città hanno iniziato a adottare politiche e programmi specifici per affrontare le sfide dell’urbanizzazione.

Come avviene la rigenerazione urbana?

L’aspetto interessante della rigenerazione urbana è che, sempre più spesso, si tratta di un processo che coinvolge molteplici attori, con la partecipazione diretta della popolazione stessa. Solitamente sono le amministrazioni locali a promuovere (e naturalmente a sostenere economicamente, anche tramite bandi e fondi nazionali ed europei) gli interventi di rigenerazione urbana, ma la proposta può arrivare anche da gruppi di singoli cittadini, associazioni, comitati.

In ogni caso, anche quando l’idea arriva “dall’alto”, magari a partire da un concorso promosso dal comune al quale partecipano diversi studi di professionisti, i cittadini vengono comunque chiamati a contribuire e ad esprimersi. In questo modo la rigenerazione urbana agisce anche sulla fortificazione del tessuto sociale urbano, invertendo la tendenza verso un crescente individualismo che spesso caratterizza le grandi città.

Rigenerazione urbana: l’esempio di Milano

Prendiamo Milano come riferimento per alcuni esempi di rigenerazione urbana perché qui sono nati i primi casi di successo in questo ambito, in Italia. In occasione dell’Expo 2015, la città ha rinnovato diversi luoghi simbolo, come la Darsena, riaperta al pubblico il 26 aprile. Un intervento importante che ha visto la trasformazione di Piazza XXIV Maggio in un’ampia area pedonale, la realizzazione di uno specchio d’acqua navigabile e un nuovo mercato. La rigenerazione urbana, infatti, si basa anche sul concetto di restituire spazi che per diverse ragioni sono diventati inagibili ai legittimi fruitori, cioè i cittadini.

Un altro importante progetto, che si è aggiudicato il MIPIM Awards 2018 nella categoria Best Urban Regeneration Project, è il piano di riqualificazione di Porta Nuova, un intervento molto importante e vasto che ha permesso di riunire più quartieri con percorsi ciclabili, grandi spazi pubblici lastricati e passeggiate pedonali. Altrettanto interessanti sono gli interventi di rigenerazione urbana “leggera” e creativa, che rientrano nella sottocategoria del cosiddetto urbanismo tattico. Ad esempio Piazza Dergano, da parcheggio con circa 25 posti auto, è stata trasformata in un’area pedonalizzata e colorata con panchine e grandi tavoli da ping-pong, anche grazie al coinvolgimento degli abitanti della zona.

Aldo Agostinelli