Aldo Agostinelli

La CSR – corporate social responsibility è l’insieme delle pratiche messe in atto da un’azienda in favore dell’ambiente o della società. Una politica di responsabilità sociale oggi è indispensabile per ogni impresa, e permette di ottenere un buon ritorno d’immagine

La CSR – corporate social responsibility è, secondo la definizione della Comunità Europea, “l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.  In sostanza, la responsabilità sociale d’impresa consiste nell’insieme di tutti quei comportamenti virtuosi o comunque con una ricaduta positiva sulla società, sull’ambiente, sulla comunità che un’azienda sceglie di attivare. Al di là dell’evidente riscontro positivo per la collettività, la CSR ha un ritorno molto importante a livello d’immagine anche per l’impresa. Oggi stakeholders e cittadini sono molto sensibili alle conseguenze sociali e ambientali delle azioni messe in atto da parte delle imprese. Un’attenzione marcata e chiara da questo punto di vista non potrà che migliorare la brand image.

Che cos’è la CSR

CSR è l’acronimo di corporate social responsibility. In italiano, responsabilità sociale d impresa. Sotto a questa sigla rientrano tutti i comportamenti, le politiche, le pratiche che un’azienda mette in atto volontariamente con lo scopo di contribuire al benessere collettivo. Lavorare sulla CSR significa spostare momentaneamente il focus dal business development, allargando lo sguardo al contesto in cui l’azienda si colloca. Momentaneamente perché, come dicevamo, il ritorno per l’azienda sarà comunque molto vantaggioso anche in termini di business.

Sviluppare una strategia di CSR non è normalmente obbligatorio, ma oggi è a dir poco caldamente consigliato. Anche se, per essere precisi, va detto che la Comunità Europea ha modificato la direttiva 2013/34 sui bilanci d’esercizio e consolidati vincolando le imprese con più di 500 dipendenti e un fatturato maggiore a 40 milioni di euro ad una rendicontazione delle informazioni non finanziarie. In ogni caso, indipendentemente dagli obblighi normativi, le imprese oggi non possono più permettersi di pensare soltanto ai propri affari. Perché sono anch’esse soggetti attivi della società nella quale si inseriscono.

Gli ambiti della corporate social responsibility

La CSR può svilupparsi su più strade e in diversi modi. Molto dipende dall’ambito nel quale l’azienda opera, anche se alcuni temi, come l’ambiente, sono trasversali. In pratica, che azioni si possono mettere in campo? Ecco alcuni esempi.

  • Donazioni a ONG, enti del terzo settore, onlus, campagne di crowdfunding, associazioni di promozione sociale, ambientale o culturale.
  • Ideazione e promozione di una raccolta fondi aziendale a favore di uno specifico progetto sociale o ambientale.
  • Volontariato aziendale, con il coinvolgimento e l’impegno diretto dei dipendenti durante l’orario di lavoro.
  • Studi scientifici e conseguenti azioni pratiche per ridurre l’inquinamento e l’impatto sull’ambiente dell’azienda, in tutte le fasi, dalla produzione alla vendita.
  • Sponsorizzazioni di eventi benefici: maratone solidali, raccolte fondi per la ricerca, eventi culturali.
  • Partecipazione (finanziamento) per la realizzazione di interventi urbani o architettonici o per la promozione di attività pensate per migliorare il benessere sul territorio nel quale l’azienda si colloca.

Attenzione al greenwashing

Ormai tutte le aziende mostrano un’attenzione per la sostenibilità che fino a qualche anno fa era praticamente inesistente. Occhio però a non cadere nel greenwashing: ciò che si comunica all’esterno deve corrispondere a fatti reali, concreti e documentabili. Non si può millantare un impegno per l’ambiente solo a parole. Lo si deve praticare. Un altro aspetto fondamentale per una corretta strategia di responsabilità sociale d’impresa è la coerenza. Se la mia azienda effettua una donazione, anche significativa, in favore del WWF, ma poi non mette in pratica alcuna misura per ridurre le emissioni di CO2 in fase di produzione o per realizzare imballaggi meno inquinanti, c’è qualcosa che non va. E le persone non tarderanno ad accorgersene. Meglio partire da piccoli gesti, purché abbiano un impatto reale sul mondo esterno.

CSR esterna e interna

Abbiamo parlato finora degli impatti di un’azienda all’esterno, delle conseguenze dei suoi comportamenti sulla società e sull’ambiente. Tuttavia, è importante ricordare che la CSR si fa anche all’interno della propria organizzazione. Cosa significa? In pratica, una  politica di corporate social responsibility aziendale si traduce:

  • nell’attuazione di politiche in grado di favorire il benessere dei lavoratori
  • in una spiccata attenzione per l’inclusione e la parità di genere
  • nella garanzia e nella verifica dell’attuazione di tutti i diritti dei dipendenti
  • in un ambiente di lavoro salutare e piacevole.

Tutto ciò si traduce in un riscontro positivo da parte dei lavoratori e ancora una volta in un ottimo ritorno d’immagine per l’azienda. In ogni caso, una CSR interna è inevitabile per lo stesso discorso sulla coerenza fatto per l’ambiente. Inutile (anzi dannoso) far del bene all’esterno se ci si comporta male all’interno.

Comunicazione e CSR

L’attuazione di una strategia di CSR offre all’azienda la possibilità di relizzare un’interessante campagna di comunicazione. Ciò che è necessario fare, però, è bilanciare i toni evitando di “lodarsi” eccessivamente. Altrimenti si rischia di non essere presi sul serio. Ciò che conta sono i fatti. Vale quindi sicuramente la pena sviluppare un racconto, attraverso molteplici canali, su ciò che l’azienda ha fatto per il sociale o per l’ambiente. È importane offrire a clienti, stakholders e istituzioni tutte le informazioni necessarie per approfondire l’argomento, corredate di dati e ricerche. In questo modo le azioni messe in atto saranno credibili e parleranno da sé.

Aldo Agostinelli