Aldo Agostinelli

Il copywriter è un professionista delle parole (e del web) in grado di creare testi potenti e convincenti dai quali emergono le carattestiche distintive di un brand o di un prodotto. Ecco come coltivare questa passione e trasformarla in un lavoro

Chi è il copywriter e cosa fa? Per capirlo partiamo da un’osservazione del contesto attuale. Oggi consultiamo il web per quasi ogni necessità. Dalla spesa quotidiana al delivery del piatto esotico il sabato sera, passando per un film su una piattaforma di streaming o al concerto del nostro artista preferito, rigorosamente online. È possibile che una sera tu abbia scelto un hamburger e non il sushi perché un post su Facebook ti ha strappato un sorriso, per esempio con un gioco di parole sagace, o uno storytelling che ti ha fatto venire l’acquolina in bocca.

Essere presenti sul web e  riuscire a vendere servizi e beni tramite le varie piattaforme o le app è sempre più importante. Ecco quindi che tutte le figure del digital marketing diventano molto ricercate. Il copywriter, meglio ancora se web copywriter, dunque specialista della comunicazione digitale, è una di queste professioni sulla cresta dell’onda. Attenzione, però: si tratta di un lavoro che dà grandi soddisfazioni, ma richiede preparazione e costante aggiornamento. Ecco che cosa fa un copywriter e quali sono le strade percorribili per farne una professione.

Chi è il professionista delle parole

Partiamo dalle basi: il copywriter è un professionista che sceglie le parole e il tono di voce migliori per veicolare un messaggio per conto di un cliente (azienda o magari un libero professionista) che ha necessità di comunicare qualcosa o vendere i propri prodotti e servizi. È dunque la persona che traduce in parole le idee e i concetti che il cliente solitamente comunica in modo molto meno ragionato. Prima dell’avvento di Internet, il copywriter era colui o colei che si occupava dei testi su volantini, brochure, pubblicità stampata.

Non che oggi non se ne occupi, ma in genere quando si fa riferimento alla figura del copywriter si intende colui che scrive i testi per il digitale. Pensiamo ad una landing page: una pagina creata appositamente per spingere l’utente a fare qualcosa (nel lessico del digital marketing “convertire”). Che sia un acquisto o semplicemente lasciare i propri dati. Capiamo bene come il testo scelto giochi un ruolo chiave nella capacità di convincere l’utente a fare ciò che vogliamo che faccia.

Ma non solo: anche oggi, è il copywriter ad occuparsi del naming (studio e scelta dei nomi dei prodotti e dei brand) o a creare slogan o payoff. Ovvero quella frase, o anche pezzo di frase, che aggiunge significato e condensa il valore del marchio. A quale marchio pensate se leggete: Just do it? O ancora: Dove c’è un bambino. Probabilmente avete già capito di quali brand parliamo.

Che cosa fa il copywriter?

Tornando al web copywriter, i suoi compiti fondamentalmente riguardano la scrittura di contenuti per i siti web (web content) di articoli, post per blog e altri contenuti come le newsletter. Il copywriter deve occuparsi della redazione di testi SEO oriented per l’indicizzazione sui motori di ricerca e micro copywriting per scrivere le caption sui social media. I motori di ricerca (Google in primis) premiano, con i loro algoritmi e attraverso complessi e segreti calcoli, i contenuti originali e approfonditi. Qualsiasi sia l’argomento, Google non ama il copia/incolla, anzi, lo detesta. Questo è un altro dei fattori che hanno reso così fondamentale e ricercato il lavoro del copywriter e in generale del web editor.

Il contesto in cui il copy lavora in genere può essere di due tipi. Può essere dipendente di un’agenzia di comunicazione o di una web agency, oppure aprire la partita iva e diventare un libero professionista che vende i suoi servizi direttamente ai clienti. In quest’ultimo caso spesso si crea nel corso degli anni una rete di collaboratori di fiducia (grafici, programmatori, fotografi…) in grado di coprire tutte le eventuali necessità che un cliente può avere.  In ogni caso, il copywriter in genere si trova ad affrontare quasi ogni giorno nuove tematiche e nuovi ambiti. Spaziando, insieme ai diversi clienti, dal fashion, al food, passando per aziende che producono tecnologie o vendono servizi di consulenza. Sicuramente non è un lavoro monotono.

Quanto viene pagato un copywriter?

Quanto guadagna un copywriter? Dipende da diversi elementi. In un’agenzia, assunto come dipendente, il copy può contare su uno stipendio fisso che andrà a crescere nel tempo, con il passaggio dalla figura junior a quella senior. Per fornire un’indicazione di massima, possiamo dire che lo stipendio di un copy si aggira dai 1.700 ai 3.500 euro netti al mese, in base all’esperienza e all’azienda per la quale si lavora. Se si parla di copywriter freelance la variabilità aumenta moltissimo a seconda del giro di clienti. Sicuramente in quest’ultimo scenario si possono scegliere i clienti con cui lavorare  e anche quelli che sono più in linea con il proprio pensiero, e si può gestire il proprio tempo in modo molto più libero.

Quali sono i requisiti?

Per diventare un copywriter un requisito imprescindibile è la conoscenza ottima della lingua italiana e delle tecniche di scrittura. Non è sufficiente essere appassionati di scrittura, perché occorre formarsi, soprattutto negli ultimi anni, sul testo concepito per il web. In genere molto conciso, persuasivo, chiaro e ricco di parole chiave.  Inoltre è importante poter contare su proprie caratteristiche di originalità e pensiero creativo. Doti che si possono sviluppare ma che si nutrono anche di trasversalità di interessi e passione per tanti argomenti e ambiti della vita.

Ancora, è importante avere anche una serie di quelle che potremmo definire soft skill, non necessarie, ma davvero utili. Quindi abilità di ricerca, per analizzare i competitor, precisione e puntualità, capacità di lavorare in team, perché spesso il copywriter che lavora in una web agency si interfaccia con vari colleghi. Abilità di ascolto delle esigenze del cliente, il saper cogliere quella sfumatura da  valorizzare a cui magari neanche il cliente aveva mai pensato.

Inoltre, tutto attorno a noi è comunicazione. Iniziando a guardare la realtà con un occhio analitico si può ragionare sulle pubblicità, ascoltare con orecchio critico uno spot alla radio, segnandosi mentalmente quello particolarmente brillante, e poi riflettere sul perché sembra funzionare così bene. Chi nella vita poi decide di fare il copywriter in genere ha una certa tendenza ad essere una persona estremamente curiosa per quanto riguarda gli stimoli. È appassionato di cinema, di musica, di psicologia, di arte. E sono proprio questi ingredienti che poi, ricombinati con l’intuizione giusta, creano l’idea perfetta per un cliente.

Come si fa a diventare copywriter?

Come per tante professioni del mondo della comunicazione e della creatività, non esiste un percorso unico che permette di formarsi a 360° o che dà in automatico l’opportunità di trovare lavoro. Sicuramente una laurea in Scienze della Comunicazione o in marketing permette di approfondire discipline come la semiotica che analizzano in senso ampio i testi e il loro significato. Non essere laureati in questi ambiti però non è uno sbarramento: molti copy vengono da una laurea in lettere o da facoltà apparentemente ancora più distanti.

Inoltre oggi si va verso una tendenza alla specializzazione. Non è raro trovare annunci di lavoro che cercano redattori di articoli che abbiano specifiche conoscenze in un certo campo (per esempio articoli su temi medici/farmacologici). In quel caso al percorso di studi in campo scientifico si dovrà affiancare la capacità di trasmettere i contenuti con chiarezza ed efficacia di cui parlavamo prima.

Oggi è possibile seguire master ah hoc o corsi  online che aiutano la persona a specializzarsi e a cogliere meglio le dinamiche. Ad esempio come si ragiona su un cliente e sulle sue richieste, come si arriva all’idea finale, quali compromessi è necessario fare anche a seconda del budget o delle aspettative di chi ci ha dato un compito. Però attenzione: tanti corsi promettono più di quanto riescono a dare.

Aldo Agostinelli