Aldo Agostinelli

La call to action è un’invito all’azione. Un breve messaggio che richiama l’attenzione di chi legge, spingendolo a cliccare sull’invito proposto. Ecco come costruirla al meglio, e alcuni esempi di call to action che funzionano

La call to action, CTA in acronimo,  è, letteralmente, una chiamata all’azione. Sì, perché il web non è il luogo della fruizione passiva, bensì dell’interazione. Non ci si limita a leggere e a informarsi, ma spesso si procede con un’azione che può essere l’iscrizione a una newsletter, la lettura di un secondo articolo, l’acquisto di un prodotto o servizio. Le possibilità sono molteplici. La call to action permette di catturare l’attenzione di chi legge con un richiamo semplice e diretto. È uno strumento importante di inbound marketing e di web marketing che, se ben realizzato, permette di ottenere ottimi risultati. Vediamo allora come creare call to action efficaci e alcuni esempi che funzionano.

Cos’è la call to action

La call to action è una breve frase che invita l’utente di un sito web, di un blog, di un e-commerce o di un social network a compiere un’azione. Da cui il nome. Si tratta di una frase cliccabile che rimanda a una landing page dove, appunto, si può compiere l’azione richiesta. Ad esempio, dove compilare un form per lasciare i propri dati, iscriversi a una newsletter, sottoscrivere un abbonamento, scaricare un file, ottenere uno sconto. O ancora iniziare una prova gratuita, aggiungere un prodotto al carrello, condividere sul proprio profilo social o semplicemente leggere un articolo. Infatti, l’obiettivo della CTA non è sempre e necessariamente quello di vendere qualcosa.

Molto spesso si utilizza per un’attività di lead generation, cioè di acquisizione di nuovi contatti. Oppure per incrementare il traffico sul proprio sito web. Anche se, pure se in modo indiretto, nella maggior parte dei casi lo scopo ultimo è comunque l’incremento di un business. In ogni caso, quale che sia l’obiettivo, è chiaro che in un ambiente sconfinato come il web, con un eccesso di informazioni e un bombardamento costante di stimoli, un invito all’azione è indispensabile per farsi notare. Un richiamo, poche parole per captare l’attenzione di chi passa.

Una call to action efficace è breve ma descrittiva

Non è facile indovinare l’accoppiata vincente di due parole o poco più. Devono essere quelle giuste. Ma anche il contesto e l’immagine contano. Dunque, in primo luogo la call to action deve essere breve, ma non brevissima. Perché, pur nel suo essere sintetica, deve spiegare. Motivare a cliccare su quel bottone e spiegare quale beneficio si ottiene facendolo. “Clicca qui”, se non è accompagnato da una spiegazione precedente, è troppo poco. Perché dovrei farlo?

Clicca qui per iscriverti” è già più chiaro. “Clicca qui per scaricare l’e-book”, “Clicca qui per ottenere il tuo codice sconto”. A meno che il “Clicca qui” non sia preceduto da una frase che, di fatto, fa già parte della call to action. Ad esempio: “Vuoi vedere degli esempi di call to action efficaci? Clicca qui”. Un’altra qualità importante è la chiarezza: bisogna capire al volo quale beneficio si otterrà cliccandoci sopra. No, quindi, alla vaghezza. Infine, l’equilibrio è sempre importante: la CTA deve essere convincente, ma non invadente. Non bisogna mai esagerare. Invitare, mai dare un senso di obbligatorietà. In questo, determinante è il tono di voce che si sceglie di utilizzare.

I trucchi per vincere

Qualche volta, basta una parola giusta per fare la differenza. Rientrano in questa categoria tutte quelle parole che trasmettono un senso d’urgenza. È un trucco del mestiere già largamente usato anche in tempi non sospetti e al di fuori del web, ma funziona sempre. “Ultima occasione”, “Ultimo giorno”, ne sono un esempio. Un’altra parola dal successo intramontabile è il classico “gratis”. Senza abusarne, però, e a patto che sia vero. Altrimenti, l’escamotage non regge una volta svelato il trucco. Un altro dettaglio che può fare la differenza è l’aggiunta di elementi specifici, che rendono l’invito più concreto. Ad esempio, se volete offrire una prova gratuita, specificatene la durata. E cosa accadrà una volta terminato il periodo di prova. La trasparenza è sempre apprezzata.

L’impatto visivo

Non solo i contenuti, ma anche l’immagine conta. Quindi, scegliete accuratamente i colori, il font, il rilievo del bottone della call to action, facendo in modo che si armonizzi con la pagina in cui è ospitata, ma che allo stesso tempo risalti a sufficienza da essere notato. Se necessario, affidatevi a un grafico o a un bravo web designer per ottenere risultati professionali. È importante anche decidere dove posizionare la call to action all’interno della pagina web. Non escludete, infine, la possibilità di inserirne due, rispondenti a due possibilità diverse. In questo modo offrirete all’utente la possibilità di scegliere in base alle proprie esigenze. Il che è sempre un bene.

Call to action esempi – l’azione negativa

Per concretizzare i consigli che abbiamo visto finora, passiamo in rassegna alcuni esempi di call to action ben realizzate. Un esempio di call to action non banale e non generica è quella di Ticket One che, nel consigliare la sottoscrizione alla polizza “biglietto sicuro” propone di seguito due chiamate all’azione, una “negativa” e una positiva: “No, mi assumo tutti i rischi” e “Sì, sottoscrivo la polizza”.

Cliccare su un’affermazione negativa richiede sempre uno sforzo in più. Per di più, spesso, in questi casi l’opzione positiva è posta graficamente più in rilievo rispetto a quella negativa. Accade anche su Amazon, dove la possibilità di proseguire l’acquisto senza passare a “Prime” è talmente poco evidente che va cercata con la chiara volontà di evitare l’upgrade caldamente consigliato dal colosso dell’e-commerce.

La chiarezza prima di tutto

In alcuni casi, senza ricorrere a trucchetti, basta essere chiari. Lo fa bene Netflix, con il suo invito “Guarda gratis per 30 giorni”: so subito cosa, come e per quanto tempo. Con il chiarimento che precede la chiamata: disdici quando vuoi. Queste informazioni sono importanti perché rassicurano. Anche Google Drive descrive chiaramente la sua offerta, con una doppia CTA: personale à “Vai su Google Drive”; aziendale à “Ulteriori informazioni”.

Si segue il percorso adatto alle proprie esigenze guidati dalle indicazioni fornite. Un’altra tipologia di call to action efficaci è quella che utilizza le recensioni dei clienti. Siamo naturalmente nell’ambito della vendita di prodotti o servizi. Pubblicare una recensione positiva affiancata dall’invito all’acquisto o a scoprire di più funziona perché fornisce un parere esterno. Come se un amico suggerisse quel prodotto: ci si può fidare.

Aldo Agostinelli