Aldo Agostinelli

Una ondata di calore può causare seri problemi di salute, ha impatti negativi su agricoltura, ecosistemi e infrastrutture: come riconoscerla e come difendersi

Se ne parla tanto, ma cos’è davvero un’ondata di calore? L’autunno è arrivato improvvisamente, quasi con tinte da inverno: eppure solo un mese fa eravamo ancora alle prese con giornate caldissime. Quest’ultima estate si è infatti confermata la tendenza ad una gravità sempre maggiore del caldo, e in particolare delle ondate di calore: infatti, il termine “ondata di calore” è diventato ormai da tempo familiare a tutti noi. Ogni anno la temperatura media aumenta e i mesi estivi stanno iniziando a mettere in difficoltà molte città italiane, con rischi per la salute della popolazione. Ma che cosa si intende di preciso con questa espressione e quali sono gli effetti negativi delle ondate di calore?

Cosa si intende per ondate di calore?

Le ondate di calore sono periodi prolungati di temperature eccessivamente alte rispetto alla media climatica di una determinata zona e stagione. Solitamente, si parla di ondata di calore quando questa situazione permane per almeno 3-6 giorni consecutivi. Per calcolare la temperatura media si fa riferimento a un periodo di 30 anni.

L’ondata di calore è causata da una combinazione di fattori meteorologici e atmosferici che si verificano in determinate condizioni. In Europa, nei mesi estivi, è solitamente legata allo spostamento latitudinale dell’anticiclone subtropicale africano.

A causa del surriscaldamento globale, le ondate di calore stanno diventando più frequenti, lunghe e intense negli ultimi anni. Il Rapporto Speciale del 2021 dell’IPCC evidenzia che le ondate di calore, che in passato si verificavano una volta ogni decennio, oggi si verificano circa 2-3 volte per decennio. Se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare senza adeguate misure di mitigazione, la loro frequenza potrebbe diventare annuale o addirittura più frequente in molte regioni.

Ondate di calore nel 2024

Nel 2024 abbiamo subito le ondate di calore più intense e prolungate degli ultimi anni. Le temperature hanno superato frequentemente i 40° in diverse regioni europee, inclusa l’Italia. Molte città italiane sono state sotto allerta rossa per il caldo estremo e si sono registrati incendi diffusi nelle regioni meridionali. Un’altra caratteristica di quest’anno è il forte riscaldamento delle acque marine del Mediterraneo, con temperature che hanno superato i 30°, contribuendo ulteriormente al rischio di incendi e stress ambientale.

Bollettini delle ondate di calore

Dal 20 maggio al 20 settembre 2024 il Ministero della Salute ha pubblicato dei bollettini sull’ondata di calore in arrivo in 27 città italiane, con previsioni a 24, 48 e 72 ore. Il livello di rischio 3 indica condizioni di emergenza, ovvero l’ondata di calore, con “possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche”.

Effetti delle ondate di calore

Una ondata di caldo ha effetti negativi sulle persone e sull’ambiente. Come spiegato dal Ministero della Salute, che ha anche attivato un numero di pubblica utilità (1500), l’esposizione prolungata a temperature elevate può causare colpi di calore, che sono potenzialmente letali. Inoltre, il caldo eccessivo può peggiorare condizioni preesistenti come malattie cardiovascolari, respiratorie e renali. Non va inoltre sottovalutato il disagio psicologico: il caldo eccessivo porta maggiore irritabilità, insonnia e problemi di concentrazione.

Tuttavia, gli effetti delle ondate di calore non si limitano a problemi e rischi per l’uomo. Le conseguenze riguardano molti altri aspetti:

  • riduzione della produttività agricola e aumento dei prezzi dei prodotti alimentari;
  • siccità e scarsità d’acqua;
  • problemi per fauna e flora: morte di specie sensibili, come coralli e pesci, danni a foreste e altri habitat naturali;
  • incendi boschivi;
  • problemi alle infrastrutture di trasporto.

Bisogna poi considerare il circolo vizioso che si sta innescando: le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense a causa del cambiamento climatico, e a loro volta contribuiscono ulteriormente all’emissione di gas serra (ad esempio attraverso l’uso massiccio di energia per il raffreddamento) accelerando il riscaldamento globale.

Cosa fare in caso di ondate di calore?

Le regole per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sono semplici. Possiamo prendere come riferimento le indicazioni del Ministero della Salute:

  • evitare di uscire nelle ore più calde (tra le 11 e le 17);
  • schermare le finestre dalla luce con tende che lascino circolare l’aria, moderando l’uso dell’aria condizionata e soprattutto evitando di impostare temperature molto basse;
  • idratarsi abbondantemente (un litro e mezzo d’acqua al giorno), evitare alcol e caffè;
  • seguire una dieta leggera ed equilibrata con molta verdura e frutta di stagione, evitando cibi grassi, molto conditi o processati;
  • fare maggiore attenzione alla conservazione degli alimenti;
  • scegliere abiti in fibre naturali, indossare occhiali con filtri UV e cappelli leggeri;
  • scegliere le ore più fresche per mettersi in viaggio, non lasciare mai bambini né animali nell’abitacolo, neanche per qualche momento;
  • praticare un esercizio fisico leggero solamente nelle ore più fresche della giornata;
  • offrire assistenza a chi può averne bisogno (anziani, bambini, persone sole);
  • proteggere gli animali domestici lasciando a disposizione molta acqua e facendo in modo che possano stare in zone riparate e ombrose.
Aldo Agostinelli