Aldo Agostinelli

Il leader è una persona dotata di competenze e carisma, in grado di guidare un gruppo verso uno scopo condiviso. Non c’è un solo modo di mettere in pratica questo ruolo: vediamo quali sono le principali tipologie di leadership

Quando si parla di leadership, si pensa immediatamente ad un capo che impartisce ordini. La realtà, però, è più complessa. Esistono diverse tipologie di leadership, e in ogni caso, la parola stessa è strettamente connessa al concetto di guida. Colui che guida non può esercitare il proprio potere se non è stimato e riconosciuto dalle persone che deve coordinare. Dunque, non è sufficiente che sia in grado di dettare ordini. A meno che, naturalmente, non ci si trovi in un regime autoritario.

Anche in contesti sociali, aziendali, culturali e addirittura familiari il concetto di leadership è cambiato nel corso del tempo, passando da un approccio più autoritario ad una modalità improntata sulla gestione della relazione.  Vediamo dunque in cosa consiste il concetto di leadership, quali caratteristiche deve possedere un buon leader e quali sono i diversi stili di leadership.

Cos’è la leadership

La leadership, da definizione della Treccani, è la “funzione e attività di guida, sia con riferimento a individui o organi collegiali in quanto dirigano un gruppo o un’impresa, sia, in senso politico-sociale, con riferimento a un partito o a uno stato”. Emerge quindi, come anticipato, il concetto di guida. Il leader è un condottiero: è una persona alla quale vengono attribuite e riconosciute qualità particolari o competenze superiori alla media in un settore specifico.

Non può essere però semplicemente colui che conosce meglio di altri un determinato settore. Il leader deve possedere qualità umane e caratteriali molto evidenti. Prima tra tutte il carisma, unito alla capacità persuasiva, un eloquio chiaro e fluente, una visione strategica e un’elevata capacità organizzativa. Deve essere in grado di comprendere le esigenze degli interlocutori che si trova di fronte e gestirle in modo da raggiungere gli obiettivi che si è posto.

Le diverse tipologie di leadership

Considerando l’importanza dell’elemento umano insito in un simile ruolo, è chiaro che non tutti i leader sono uguali. Pur accomunati dalle qualità sopracitate, i leader si distinguono grazie al proprio stile: non c’è un solo modo giusto per esercitare la leadership. Le differenti tipologie di leadership possono essere identificate in diversi modi. Facciamo qui riferimento alla classificazione proposta Daniel Goleman, scrittore, psicologo e giornalista statunitense che ha definito la leadership come la “capacità di influenzare la gente e aiutarla a lavorare meglio per raggiungere uno scopo finale in comune”.

Goleman sposta quindi l’attenzione sulla dimensione relazionale diventata oggi prevalente negli approcci alla leadership. Il leader deve essere capace di stabilire un buon rapporto con i dipendenti e di creare armonia. Deve anche permettere loro di crescere professionalmente e di esprimersi liberamente. Questo approccio risulta infatti vantaggioso per tutti. Goleman identifica sei tipologie di leadership: visionaria, democratica, coach, esigente, armonizzante/affiliatrice, autoritaria. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono.

Tipologia di leadership visionaria

Il leader visionario è il leader carismatico per eccellenza. Non impartisce direttive, bensì condivide con i propri “adepti” un grande sogno, la visione di un cambiamento positivo per tutti. Diffuso in ambito politico, questo tipo di leadership può essere funzionale e vincente anche in un contesto aziendale se si è davvero dotati di una grande capacità persuasiva e carismatica. Si crea così un obiettivo comune da raggiungere, uno stimolo costante che può spingere molto la produttività.

Leadership democratica

Quello democratico è un tipo di leader che punta tutto sul concetto di squadra e sulla valorizzazione dei talenti dei singoli individui. Sa stabilire un’ottima comunicazione con i membri del proprio team, mettendoli al corrente dei processi decisionali. In questo modo, ciascuno si sentirà motivato a portare a termine il proprio compito. La maggior parte dei dirigenti aziendali assume uno stile di leadership riconducibile a quello democratico, perché risulta molto efficace. Infatti, il leader democratico è quasi sempre molto apprezzato e per questo seguito dai suoi dipendenti.

Il leader coach

Questo stile di leadership è molto simile al precedente, ma si distingue per un accento maggiore sul rapporto coi singoli membri del team e per un approccio fortemente motivazionale. Il leader coach sprona ciascuno a migliorarsi nella consapevolezza che la crescita professionale dei singoli porta risultati all’azienda nel  complesso.

Lo stile di leadership esigente

Il leader esigente si distingue dai precedenti per il maggiore focus sull’obiettivo. Si tratta di una personalità ambiziosa che vuole a tutti i costi raggiungere lo scopo prefissato. Di conseguenza, risulta meno empatico nei confronti delle persone con le quali lavora. Si aspetta  che i compiti vengano portati a termine in fretta e alla perfezione senza tenere in considerazione le esigenze e le motivazioni altrui. Questo stile direttivo può funzionare se lo staff gli riconosce un altissimo livello di competenza e ne accetta in qualche modo i limiti.

Tipologie di leadership armonizzante e affiliatrice

Questo stile di leadership risulta estremamente funzionale nei contesti in cui è facile che si creino situazioni di conflitto o nei quali il team tende ad accumulare molto stress. Questo leader riesce a ristabilire la calma e l’armonia, ristabilendo la pace tra le diverse persone.

Il leader autoritario

Concludiamo con il più “temuto”: lo stile autoritario. Com’è facile intuire, si tratta di una tipologia di leadership che non prevede dialogo, né risposte negative e neppure dubbi o fallimenti. Chi punta su questa modalità andrà incontro a una situazione di grande tensione che inciderà negativamente sulla produttività. Lo stesso Goleman suggerisce di adottare questo stile sono in rarissimi casi di emergenza, quando proprio non c’è modo e tempo di stabilire un sano dialogo.

Infatti, la ladership non è sempre data una volta per tutta. Certamente ognuno tenderà ad assumere uno stile prevalentemente, ma si può parlare anche di leadership situazionale. Capace, cioè, di adattarsi con flessibilità alle diverse circostanze.

Aldo Agostinelli