Aldo Agostinelli

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Augmented reality o realtà aumentata: questa tecnologia è diventata ormai di uso comune da parte di grandi aziende che vogliono sfruttare le nuove tecnologie digitali.

Cos’è la realtà aumentata

La realtà aumentata è una tecnologia che usa i monitor di device, in particolare smartphone, per aggiungere nuovi elementi digitali alla normale ripresa video in presa diretta. Grazie alla tecnologia da vestire, la cosiddetta wearable device technology, i videogiochi possono diventare interattivi, i vetri dei caschi dei motociclisti possono proiettare le indicazioni stradali, i glasses dei magazzinieri possono indicare la via più veloce per raggiungere il pacco da prelevare nel magazzino.

Realtà aumentata, le applicazioni

Gli ambiti di applicazione della realtà aumentata, una delle tecnologie chiave della Digital Transformation, sono numerosi e diventano ogni anno sempre più numerosi. I principlai sono senza dubbio quelli del gaming (con PokemonGo), dell’automotive, operations, supply chain e tanti altri.

A proposito di videogiochi, è impossibile non aver sentito parlare della app Pokémon Go. Il game ha un record di €1.4 milioni di fatturato in un singolo giorno solo negli Stati Uniti, e, al suo picco, ha avuto più utenti attivi giornalieri di Twitter, e ha portato a volare il prezzo delle azioni della Nintendo di quasi il 90% in una settimana.

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Il caso Pokemon Go

La Niantic, sviluppatore di Pokémon Go, aveva già creato Ingress, un gioco mobile geolocalizzato, alcuni anni fa. Insomma, tantissimi appassionati hanno cominciato a usare i propri smartphone e giocare in realtà aumentata già da tempo.

Entrambi i giochi hanno lo stesso scopo: girovagare per la città collezionando articoli che aiutano a battere gli altri giocatori. Pokémon Go è addirittura basato su gli stessi dati di localizzazione di Ingress, tanto che le Palestre (Pokémon Gyms, in cui far combattere i Pokemon) e i Pokéstops (luoghi dove i giocatori raccolgono risorse come le PokéBalls) sono anche portali di Ingress.

Ma allora cosa distingue Pokémon da Ingress? Il segreto del successo di Pokémon Go è la combinazione della realtà aumentata con un brand di gioco molto amato diventato un’icona nel mondo. E ora che un gioco di realtà aumentata è diventato un caso di indiscusso successo, altri brand seguiranno il trend.

Le oppurtunità della realtà aumentata

La geolocalizzazione non è la sola enorme opportunità che Pokémon Go ha portato sulle scrivanie dei digital marketers: si tratta di molto più di questo! Fino a pochi anni fa, la maggior parte dei consumatori non avevano la minima idea che lo smartphone che portavano con sé potesse essere usato con l’augmented reality. Ora, stanno cominciando a familiarizzare con la realtà aumentata e sono più aperti che mai a riceverne ancora. Pokémon Go è la porta di ingresso per il marketing della realtà aumentata.

Abbiamo già visto come nel 2016 ci sono stati i primi passi verso l’adozione della realtà virtuale in vari ambiti: Facebook ha introdotto la possibilità di uploadare foto a 360°, semplicemente cambiando il modo in cui le foto panoramiche vengono visualizzate nel newsfeed, e contenuti a 360° da parte dei brand stanno diventato sempre più un trend.

Ikea ha sfruttato la realtà aumentata per mostrare ai propri clienti i suoi elementi d’arredo direttamente a casa senza acquistarli. Tramite l’app, infatti, possono vedere nel monitor dello smartphone la stanza desiderata e “inserire” una sorta di ologramma del mobile, letto, divano nell spazio ora vuoto e vedere come sta. Si abbina bene col resto della casa? Le dimensioni sono giuste? Il colore si intona con le pareti? Il tutto senza muoversi dalle 4 mura di casa.

I consumatori hanno reagito bene a questo tipo di contenuto e si sono dimostrati aperti a partecipare a nuovi tipi di branded experience. Di certo i tempi sono maturi per la realtà aumentata branded content: Pokémon Go ha reso chiaro che ci sono 9.5 milioni di utenti attivi giornalieri pronti a provare. Grazie a Pokémon Go la realtà aumentata e virtuale saranno elementi importanti delle strategie di marketing digitale da parte dei brand.

Aldo Agostinelli