Aldo Agostinelli

Recentemente Amazon è entrato a far parte di un club molto particolare, il “club dei trilioni”, talmente esclusivo che attualmente ne fanno parte solo due aziende: il colosso del retailing, appunto, e la Apple, che per prima ha raggiunto l’ambito obiettivo. Per diventarne membri occorre toccare i mille miliardi di capitalizzazione. Cosa che la creatura di Bezos ha ottenuto lo scorso 4 settembre, quando a Wall Street le azioni sono volate a  2.050,27 dollari (Here’s how Amazon’s $1 trillion market cap stacks up against the rest of the S&P 500).

Amazon è palesemente in espansione e per gli investitori rappresenta un cavallo sicuro su cui puntare. Ma sarebbe un errore non dare un’occhiata agli altri attori. Per esempio a Shopify (NYSE: Shop), Square (NYSE: SQ) e GrubHub (NYSE: Grub), tre company ad alto tasso di crescita, che a medio-lungo termine potrebbero rivelarsi molto remunerative.

La prima è uno sportello unico per quanti vogliono avviare un’impresa di e-commerce: segue il cliente in tutto, dalla progettazione e gestione dello shop on line, fino alla spedizione della merce, alle campagne marketing e all’analisi delle prestazioni. Inoltre offre ai marketer anticipi di cassa attraverso la sua finanziaria Shopify Capital. Quest’anno ha registrato un +62% delle entrate del trimestre anno su anno e prevede un aumento fino al 53% rispetto al 2017 (Forget Amazon: Watch These 3 Digital Retail Companies Instead).

GrubHub è una piattaforma statunitense di distribuzione di cibo on line. Nel 2017 ha stretto un accordo di distribuzione con TripAdvisor, in modo che i consumatori possano anche effettuare ordini direttamente dalla pagina di un ristorante presente sul portale di recensioni (You Can Now Order Delivery From GrubHub Restaurants Through TripAdvisor). A marzo 2018, invece, ha acquistato Uber nel sud-est asiatico, inglobando Uber Eat. Attualmente negli Stati Uniti i servizi di GrabHub, tra cui l’omonima app, Seamless, Eat24, MenuPages, Allmenus e DiningIn, controllano circa la metà del food delivery totale.
Lo scorso trimestre la company ha registrato un + 51% dei ricavi, un + 35% degli ordini giornalieri e un + 70% degli utenti attivi. Secondo gli analisti finanziari entro fine anno i suoi guadagni Gaap e non Gaap cresceranno rispettivamente del 44% e del 59%.

Infine Square è un’azienda di San Francisco che si occupa di servizi finanziari e pagamenti attraverso dispositivi mobili. Le sue attività sono basate sul cloud e includono la gestione delle buste paga, dell’inventario e del Crm, e l’erogazione di prestiti ai marketer tramite l’unità finanziaria Square Capital. La sua app Square Cash è una delle più popolari applicazioni di pagamento P2P degli Stati Uniti e consente anche di acquistare e vendere bitcoin (You Can Now Trade Bitcoin Using Square’s Cash App).
Gli esperti prevedono che nel 2018 le entrate della company cresceranno fino al 57% e che gli utili rettificati aumenteranno dal 56% al 70%.
Per gli investitori esperti che possono rischiare, è evidente che oltre Amazon ci sono ancora occasioni da valutare.

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Aldo Agostinelli