Aldo Agostinelli

Secondo le ultime stime il mercato globale delle sneaker pre-owned (leggi usate) arriverà a toccare un valore di 30 miliardi di dollari, circa 25,5 miliardi di euro, entro il 2030. E intanto anche Gucci abbraccia il second-hand. Un trend già anticipato da “Bling, il lusso del futuro parla Instagram, indossa sneakers e usa l’AI” che inizia ad avere diverse conferme. Eccole

L’alta gamma abbraccia ufficialmente il second hand. Dopo essersi rivelato un vero e proprio fenomeno, il pre-owned online si conferma un settore di mercato destinato a crescere e svilupparsi sempre di più. E se fino a ieri erano solo i numeri a parlare, ora sono anche le maison a dirlo chiaramente. È di pochi giorni fa la notizia che Gucci, il primo marchio italiano per brand value, ha annunciato una collaborazione con The RealReal, un noto portale web che della vendita e dell’acquisto di beni di lusso di seconda mano ha fatto con successo il suo core business. La piattaforma ha 9 milioni di utenti unici e ogni anno vende oltre 8 milioni di prodotti con incassi da centinaia di milioni di dollari. L’accordo prevede l’apertura di un canale e-commerce dedicato ai prodotti usati della casa di moda italiana, dove clienti e brand potranno proporre i loro pezzi al pubblico. La partnership consente al rivenditore statunitense di dare una risposta alle necessità degli utenti: da tre anni Gucci è il marchio più richiesto dalla platea di consumatori maschi della piattaforma. E quanti propongono pezzi pre-owned del brand riescono a guadagnare il doppio degli altri. Non a caso la domanda di capi e accessori del marchio è cresciuta di quasi il 20% (Gucci debutta nel second hand con The RealReal)

Ma Gucci non è l’unico caso

A onor del vero Gucci non è il primo brand luxury che opta per il second hand. Però è sicuramente quello che fa più scalpore. La prima ad aver dato il suo benestare all’usato griffato è stata Stella McCartney nel 2017, seguita a due anni di distanza da Burberry (Spinta circular, Burberry ‘premia’ chi rivende Burberry su The RealReal).

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Sneaker rivendute a peso d’oro

Quando si parla di second hand, però, non bisogna pensare solo alle borse usate di Hermès da 10mila euro in su. I veri tesori, infatti, sempre più spesso non stanno in mano ma ai piedi. La sneakerization, ossia la passione smodata e dilagante delle scarpe da ginnastica, specie se in edizione limitata, dagli Stati Uniti ormai ha tracimato in tutto il mondo.Per Bling ho avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata con Scott Cutler, Ceo di StockX, che mi ha confermato la tendenza e fornito numeri notevoli. La piattaforma di reselling da 25 milioni di visite mensili, ha trovato nelle sneaker una vera mecca dentro e fuori gli Usa. Al punto che le transazioni globali, escluse quelle negli States, nel terzo trimestre hanno registrato un +260%. E se oggi il mercato della rivendita delle sneaker  ha un valore di  circa 8 miliardi di dollari, entro il 2030 arriverà a 30 miliardi di dollari, di cui 19 afferenti ai mercati non statunitensi (Sneakers usate, come oro. Mercato da 30 mld nel 2030).
Credo sia ormai evidente a tutti il motivo per cui a questo tema ho dedicato un intero capitolo del mio nuovo libro.

Sostenibilità è la nuova parola d’ordine

Come amo spesso dire, il second hand dell’alta gamma è il lusso che ha deciso di riciclare se stesso, perché ha capito che è giunto il momento di cambiare e passare dall’essere la seconda industria più inquinante al mondo, al diventare l’industria capofila della sostenibilità. Il motivo? I compratori del futuro stanno premendo affinché i brand adottino pratiche più sostenibili, sia socialmente che ambientalmente. Lo scorso anno le ricerche su Internet sull’abbigliamento realizzato con materiali etici ed ecocompatibili sono aumentate del 66%. Ed ecco che l’economia circolare, da concetto astratto, sta diventando pratica accettata e consigliata anche nel mondo dorato del luxury.

Il momento, poi, con la pandemia che sta costringendo tutti i settori a ridefinire nuovi modelli di digital marketing, ha fatto il resto. Considerando che già oggi Millennial e GenZ rappresentano circa il 30% delle vendite globali true luxury e che entro il 2025 assorbiranno il 50% degli acquisti de luxe, si comprende come gli investimenti per l’eco-sostenibilità valgano interamente la posta in gioco.

Cosa pensate delle nuove tendenze del marketing? Comprate second hand, lo ritenete un modo per essere più ecologisti? Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo

Per scoprire tutto sulle novità del mondo del luxury, leggi il mio nuovo libro “????????????????????, ???????? ???????????????????? ???????????? ???????????????????????? ???????????????????? ????????????????????????????????????, ???????????????????????????? ???????????????????????????????? ???? ???????????? ????’????????

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Aldo Agostinelli