Ha le migliori idee e spesso quelle più innovative. Così tutti lo copiano, mettendone in difficoltà il futuro. Snapchat rischia di essere messo all’angolo dai rivali. Ecco cosa sta accadendo.
Al principio è stata una rivoluzione: un social accelerato, capace di tenere incollate le persone allo schermo per ore. Con 150 milioni di utenti attivi, 10 miliardi di visualizzazioni e più di 1 miliardo di Snaps (una fotografia o un video da 10 secondi) ogni giorno, fin dal suo sviluppo nel 2011, Snapchat ha accumulato un successo dietro l’altro. Sino ad arrivare a valere 20 miliardi di dollari.
Per chi non è un millennials e non sa di cosa io stia parlando, Snapchat è un instant social, ossia un ibrido tra un social e un servizio di messaggistica. Non esistono profili da personalizzare e tutti i contenuti pubblicati dagli utenti scompaiono al massimo dopo 24 ore.
Un meccanismo affascinante che, però, ora inizia a mostrare qualche crepa. Le mosse avversarie, infatti, stanno provocando una moria delle visualizzazioni di Snapchat dal 15 al 40% (Instagram Stories is stealing Snapchat’s users).
Instagram va a pesca di idee su Snapchat
Instagram in particolare ha preso le idee migliori di Snapchat e le ha utilizzate per creare un sistema che consente di visualizzare un flusso infinito di contenuti (Instagram Clones Snapchat Again With Messaging Update). E il clone di Snapchat Story è stato introdotto anche da Whatsapp e Facebook.
Quest’ultimo, forte dei suoi quasi 2 miliardi di utenti, durante l’ultimo F8, la conferenza annuale degli sviluppatori, ha apertamente svelato di stare puntando sull’Augmented Reality, colpendo ulteriormente Snapchat che ne aveva fatto un elemento di differenziante dal popolare social rivale.
Menlo Park è anche in procinto di lanciare una beta, che consentirà agli utenti di applicare decine di effetti AR alla fotocamera Facebook e creare note e disegni che appariranno su muri e pareti se lette con l’occhio della fotocamera. Un aspetto che potrebbe facilmente dare il via alla creazione di pubblicità, slogan e inviti, a beneficio di negozi ed esercizi commerciali. (The 4 Most Important Things That Facebook Just Announced). Insomma un digital marketing più dinamico.
Via libera ad AR e VR su Facebook
Dall’AR alla VR, ecco poi pronta la beta di Facebook Spaces, l’app che permette di chattare con i propri contatti all’interno di un ambiente in Realtà Virtuale: ci si crea un avatar sulla base del proprio selfie, lo si personalizza e, visore virtuale calato sugli occhi (nel 2014 Facebook ha acquistato per 2 miliardi di dollari Oculus Rift), si possono invitare gli amici e con loro guardare video a 360 gradi. In pratica un nuovo campo aperto per l’Adv digitale.
Quanto a Messenger, Mr Zuckemberg sta inserendo delle estensioni che permettono a più persone di interagire contemporaneamente con le applicazioni di terze parti. Un esempio è il bot che, a breve, consentirà di condividere e ascoltare parti di brani musicali presi da Spotify, direttamente all’interno della chat. Il social ha anche intenzione di aggiungere una nuova tab, chiamata Discover, accessibile dalla home, che consenta agli utenti di visualizzare facilmente i bot più utilizzati, nuovi e di tendenza.
Il chatbot entra in Messenger
Non solo: l’assistente virtuale M entra a far parte di Messenger, agendo come consigliere di prodotti in tema con la conversazione in corso, da ordinare tramite Delivery.com (M will be coming to Messenger)
Pare evidente che, così com’è ora, Snapchat non possa sopravvivere. Vedremo se e come la piattaforma saprà evolvere per non soccombere ai nuovi modelli di digital marketing dei suoi rivali.
E voi cosa ne pensate dei social ‘visuali’? Scrivetemi i vostri commenti a @agostinellialdo.
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