Aldo Agostinelli

Il marketplace del popolare social ora include anche le prestazioni di lavoro a domicilio. Un’altra mossa efficace ma adatta ad un’utenza adulta. Intanto continua la fuga dei teen-ager.

Già simile a eBay, e ora in competizione con Amazon, Google e Craiglist: chi ha dato un’occhiata al marketplace di Facebook, sa già che la sezione inaugurata lo scorso anno è una specie di suq, un macromercato dove si può vendere e acquistare di tutto, dalle auto usate alle scarpe false ai gioielli in oro e oltre. Ma se la varietà merceologica non è un problema, una cosa però ancora mancava: le prestazioni a domicilio. L’utente in cerca di un idraulico, un imbianchino, un giardiniere o con necessità di effettuare qualsiasi altro lavoro di manutenzione, ora però può rivolgersi al social per scovare la persona giusta e farsi inviare un preventivo.

Al momento attivo da qualche giorno limitatamente agli Stati Uniti e sviluppato in collaborazione con Handy, HomeAdvisor e Porch, il nuovo servizio non nasce a caso ma fa seguito ad una precisa rilevazione, ossia che la richiesta di consigli su a chi rivolgersi per i lavori domestici è uno degli argomenti più ricorrenti tra i frequentatori (Facebook Marketplace expands into home services).

I lavori domestici indicizzati secondo il tipo di attività

Così ora dentro marketplace si possono trovare una serie di categorie basate non su elenchi generici (casa, giardino ecc) ma direttamente sulle attività, come “pulire a fondo la casa” o “preparare il giardino per l’estate”. Selezionatane una, all’interno l’utente può individuare la figura professionale che fa al suo caso, verificandone anche le credenziali e le recensioni. La ricerca può inoltre essere affinata per restringere il campo, inserendo alcuni dettagli. Per esempio la cadenza della prestazione cercata o i metri quadri dell’abitazione. In alternativa è possibile anche postare una richiesta specifica e attendere che i professionisti interessati rispondano inviando i propri preventivi. Le trattative, poi, proseguiranno via Messenger.
Sicuramente una mossa giusta per gli inserzionisti di attrezzi e prodotti per la casa e i loro piani di digital marketing ma meno per i marketer che parlano ai ragazzi.

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E i giovani? Si rivolgono altrove. Tutti i dati

Insomma, fuorché l’esecuzione del lavoro stesso, tutto si svolge dentro al social. Adulti che si contattano, trattano, decidono e che delineano un social sempre più per over 25 (a essere buoni!). Un social, come direbbe un GenZ, per “vecchi”.

Fatto sta che ai teen ager – cui poco importa della sala da pranzo da ritinteggiare e sui social vanno per svago e, soprattutto, per non avere genitori e parenti tra i piedi ad impicciarsi delle loro cose -, Facebook piace sempre meno.

Secondo gli ultimissimi dati rilevati dallo studio Social Media Use in 2018 del Pew Research Center, condotto lo scorso aprile, solo il 51% degli adolescenti tra i 13 e i 17 anni usa Facebook, contro il 71% del 2015. I più, come anticipato in “Facebook perde appeal: i giovani amano Snapchat e Instagram”, preferiscono i due competitor, percepiti più dinamici e freschi, e ben l’85% indica YouTube come destinazione privilegiata anche  per frequenza di utilizzo. E se fino a 3 anni fa i ragazzi tendevano ad essere digitalmente stanziali, ora si orientano invece verso la mobilità tra piattaforme. Magari attraverso lo smartphone, visto che il 95% dichiara di possederne uno. Nel 2015 era il 73% (Metà dei teenager abbandona Facebook).

Un social per “vecchi”

Forse su Facebook ci ritroveremo solo tra adulti o forse no. Resta il fatto che se il social non vuole vedere l’età media dei suoi utenti salire oltre, dovrà escogitare una mossa per recuperare attrattiva sui giovani.

Per quali motivi frequentate o non frequentate Facebook? Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo.

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Aldo Agostinelli