Aldo Agostinelli

L’equity crowdfunding è un sistema di finanziamento alternativo a quelli tradizionali che si basa sull’offerta di quote societarie da parte di aziende e startup non quotate in borsa. Gli investitori, acquistandole, si assumono il rischio d’impresa e ne traggono anche i relativi vantaggi e profitti

L’equity crowdfunding è una particolare tipologia di fundraising che consente ad aziende non quotate di offrire quote societarie in cambio di investimenti allo scopo di raccogliere fondi. In sostanza, come indica Consob, che ne regolamenta il funzionamento, si parla di equity based crowdfunding quando “tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società”. In tal caso, “la ricompensa per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa”. Investire in equity crowdfunding può essere molto vantaggioso, ma comporta anche dei rischi. Per questo è detto anche finanziamento sotto forma di capitale di rischio. Vediamo come funziona e quali sono i principali portali online per investire in equity crowdfunding.

Che cos’è il crowdfunding

Chiariamo intanto che cos’è il crowdfunding nella sua accezione generale. Il termine nasce dall’accostamento delle parole “crowd”, che significa folla, e “funding”, finanziamento. Si riferisce quindi ad un finanziamento collettivo, dal basso. Una raccolta fondi che coinvolge una moltitudine di persone che scelgono di contribuire per diverse ragioni. Nel caso del crowdfunding non profit per contribuire a una causa sociale o nella quale credono. Quando parliamo dei equity crowdfunding, per sostenere una startup innovativa o i progetti di piccole e medie imprese, ottenendo un guadagno. Oggi grazie alle numerose piattaforme di crowdfunding donare online è facile, veloce e sicuro. Per questo un numero crescente di persone sceglie questo modello di finanziamento alternativo a quelli tradizionali.

Chi può fare equity crowdfunding?

Chi decide di investire tramite l’equity crowdfunding punta su startup e pmi che ritiene presentino un buon potenziale di crescita. In pratica, l’investitore investe del denaro in cambio di una quota di capitale. Di fatto, in questo modo si diventa soci dell’impresa. Se le cose andranno come previsto, si otterrà un profitto con l’aumento del valore delle azioni. Oltre a interessanti benefici fiscali. Infatti, è possibile detrarre al momento della dichiarazione dei redditi un importo pari al 30% dell’investimento.

Se al contrario il progetto non dovesse decollare, il denaro investito andrà perduto. Gli investitori professionali sanno come muoversi per intercettare le realtà più promettenti, ma il rischio esiste comunque. D’altra parte, questo è un modo per partecipare concretamente allo sviluppo di nuove idee e all’innovazione del tessuto economico e produttivo italiano. Tutti possono fare equity crowdfunding. Ma in ogni caso è consigliabile valutare attentamente la startup, il team che la compone, il mercato in cui si muove, il modello di business.

Come funziona l’equity crowdfunding

L’equity crowdfunding implica che il finanziamento sia fornito sotto forma di capitale di rischio. Ciò significa appunto che gli investitori otterranno quote di partecipazione nella società, inclusi i conseguenti diritti patrimoniali e amministrativi. Proprio come con le quote societarie tradizionali, con le quali si ottengono sia i diritti relativi ai dividendi e all’utile, sia il diritto di voto in assemblea. I progetti presenti su una piattaforma indicano il traguardo monetario minimo che si mira a raggiungere. Tale cifra verrà divisa in quote dal prezzo fisso, e gli investitori potranno decidere di acquistarle. Viene inoltre indicato un termine temporale entro il quale il traguardo economico dovrà essere raggiunto. Se ciò non dovesse avvenire, la raccolta di capitali si interrompe e la somma verrà interamente restituita agli investitori senza correre alcun rischio.

Come investire in una start up?

Per prima cosa, occorre rivolgersi e registrarsi ad una piattaforma di equity crowdfunding autorizzata dalla Consob. Navigando sul portale sarà possibile visionare tutti i progetti attivi e scegliere quale finanziare. C’è chi parte già con un’idea precisa, magari relativa al settore d’interesse, e chi sceglie di farsi ispirare dalle offerte presenti sul web. L’importante è sempre informarsi bene. Per ogni campagna si trovano informazioni dettagliate sul traguardo da raggiungere, sul tipo di attività e su come verranno utilizzati i fondi. Sarà la piattaforma stessa a comunicare all’investitore se è idoneo ad un investimento che comporta un rischio elevato. A questo punto, sarà possibile procedere seguendo le indicazioni fornite dal sito web.

La normativa

Generalmente il crowdfunding non è soggetto a una regolamentazione specifica. L’Italia è stato il primo Paese in Europa a dotarsi di una normativa in materia, relativa nello specifico solo all’equity crowdfunding. Questo, probabilmente, perché il tessuto economico italiano è costellato da piccole imprese, le quali spesso hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti dalla banche. Ancora più complesso accedere a fondi per le giovani start up, che spesso non riescono a fornire le garanzie richieste. A questo proposito, il decreto legge n. 179/2012 (convertito nella legge 17 dicembre 2012, n. 221 e noto anche come Decreto crescita bis) individua l’equity crowdfunding come uno strumento volto a incentivare lo sviluppo delle start-up innovative secondo regole che sfruttano le potenzialità del web. Il Decreto delega inoltre a Consob la disciplina di determinati elementi in materia.

Cosa si intende per start up innovative

Le start-up innovative sono piccole società di capitali (spa, srl o cooperative) che operano nel settore dell’innovazione, delle nuove tecnologie o del sociale. Il Decreto crescita bis definisce le caratteristiche che esse devono avere e le relative semplificazioni normative per incentivarne la crescita. Si parla anche degli “incubatori”, ovvero di quelle società di capitali che ne sostengono lo sviluppo. Iscrivendosi ad una sezione speciale del registro delle imprese presente nelle Camere di commercio, le startup possono proporre i propri strumenti finanziari attraverso portali online. I portali di equity crowdfunding, monitorati da Consob, offrono informazioni sulle start-up agli investitori che qui trovano i dettagli su ogni singolo progetto.

CrowdFundMe

CrowdFundMe è la prima piattaforma di equity crowdfunding in Italia che è stata quotata in borsa. Essa offre sia all’investitore, sia all’imprenditore, tutti gli strumenti necessari per portare a termine i propri progetti. Navigando nel sito, si può visionare un’ampia gamma di campagne e approfondire ogni singola proposta valutandone nel dettaglio il business plan. L’investimento parte, a seconda dei casi, da 25 o da 100 euro e si può effettuare con un semplice bonifico bancario. Per quanto riguarda i settori, si trovano proposte in tutti gli ambiti, dall’ambiente alla moda, dal cinema ai servizi. Quasi tutti i progetti, però, sono accomunati dall’alto valore innovativo e dall’utilizzo del digitale.

CrowdFundMe propone diverse tipologie di prodotti finanziari. Oltre alla partecipazione all’ aumento di capitale di startup o pmi non quotate in Borsa, si trovano anche operazioni immobiliari che consentono di beneficiare dell’abbattimento delle più comuni barriere all’ingresso (real estate crowdfunding). Sul fronte delle imprese, invece, per pubblicare il proprio progetto sulla piattaforma bisogna inviare la propria candidatura e attendere la valutazione da parte del team. Il processo di selezione è molto accurato. Questo, naturalmente, al fine di tutelare gli investitori. La piattaforma spiega infatti che solo il 6% delle proposte viene pubblicato sul sito.

Corporate Debt (Minibond)

CrowdFundMe offre la possibilità di investire anche in Corporate Debt, diventando così creditori di aziende italiane consolidate e beneficiando di un rendimento a cedola su base mensile. I minibond, come spiega la piattaforma, “sono titoli di debito emessi da piccole e medie imprese con un limite fissato per ogni singolo collocamento a 8 milioni di euro”. L’azienda che li emette definisce l’obiettivo della raccolta, la durata del titolo, le modalità del rimborso del capitale e del pagamento degli interessi. Dopo essere stati collocati attraverso la piattaforme, vengono quotati su ExtraMOT Pro3 di Borsa Italiana, mercato dedicato a strumenti finanziari alternativi ai prestiti bancari.

Real Estate Crowdfunding

Un particolare settore dell’equity crowdfunding è quello che riguarda il real estate. In questo caso, si investe in operazioni immobiliari dall’alto potenziale senza alcuna barriera all’ingresso tradizionale che normalmente rende difficile questi investimenti. L’unica differenza rispetto ad altri progetti di equity crowdfunding è il settore di attività e il soggetto promotore (società del settore immobiliare). Per il resto, valgono le stesse regole. Esistono diverse modalità.

  • Buy to Sell: l’investitore acquisisce un immobile da ristrutturare o un’area edificabile con l’obiettivo di rivenderlo.
  • Buy to Let: l’investitore acquisisce un immobile, da ristrutturare o no, al fine di metterlo a reddito (in affitto).
  • Rent to Rent: la società affitta un immobile, il quale poi verrà subaffittato.

Altre piattaforme di equity crowdfunding

Tra le altre piattaforme di equity crowdfunding ricordiamo:

  • Mamacrow. un’importante piattaforma italiana dedicata a startup, PMI, progetti immobiliari e veicoli dedicati agli investimenti;
  • Opstar, una community italiana di equity crowdfunding per investimenti innovativi e sostenibili;
  • Ecomill, attiva nell’ambito energetico e ambientale;
  • Walliance, per il crowdfunding immobiliare, con investimenti a partire da 500 euro;
  • BacktoWork24, partecipata da Intesa Sanpaolo, parte di un sistema che opera per favorire l’investimento di denaro e competenze professionali da parte di manager e investitori in piccole imprese e startup;
  • StarsUp;
  • WeAreStarting;
  • Doorway;
  • BuildAround (real estate);
  • Concrete Investing (real estate);
  • Clubdealonline.com (Family Office, HNWI e partnership con banche private).
Aldo Agostinelli