Aldo Agostinelli

L’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus ci ha costretti a rimanere a casa e a ripensare la nostra vita e il lavoro, accelerando processi che erano già in essere ma che forse avevano bisogno di una spinta: dal lavoro agile al pagamento elettronico. Vediamoli insieme

Prima dell’arrivo del Covid-19, in Italia, la trasformazione digitale era diventato l’obiettivo naturale di tutte le organizzazioni ma le tempistiche per raggiungere lo step finale erano diverse caso per caso. Di sicuro, molte realtà avrebbero aspettato anche anni prima di fare il salto. Il nuovo coronavirus, però, ha costretto tutti a riorganizzarsi in pochissimo tempo e ha obbligato le aziende che sono riuscite a sopravvivere a ripensare il lavoro e il rapporto con i clienti.

Fino a qualche mese fa, chi poteva immaginare che lo smart working, o più correttamente work from home, sarebbe diventato l’unico modo per molte aziende per continuare a lavorare. Pensare che l’home delivery potesse diventare la soluzione strategica per negozi e ristoranti, o che si snellisse la burocrazia della ricette mediche, era quasi impossibile. Come fare, quindi, a offrire la stessa customer journey di prima?

Ma non è solo il lockdown forzato ad aver cambiato le abitudini delle persone. Anche la paura di potersi contagiare uscendo di casa e incontrando un possibile infetto, ha contribuito a un impennata degli acquisti online. Meeting aziendali, ma anche concerti o lezioni di yoga, si sono tenuti su piattaforme come Zoom o Google Meet. Chi poteva prevederlo?

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Smart Working

Prima di fine febbraio, in Italia, le aziende che concedevano ai proprio dipendi di lavorare da casa non erano molte e chi lo permetteva, concedeva qualche giorno al mese. Si pensava, e non è del tutto sbagliato, che molte cose si possano fare solo negli uffici fisici ma è anche vero che si pensa spesso che smart working assomigli molto a vacanza.

All’improvviso la quasi totalità dell’aziende ha dovuto far ricorso al lavoro agile come unica soluzione per andare avanti e se ci sono riusciti è anche perché nelle loro sedi la digital trasformation era sta implementata, altrimenti un passaggio così rapido non sarebbe stato sostenibile.

Ma è anche vero che chi non era pronto non si è scoraggiato e ha provato in tutti i modi di sopperire al gap tecnologico, perché questa pandemia ci ha insegnato che il new normal passa dal digitale. Ora che il lockdown è finito non sarà comunque possibile far rientrare massivamente le persone sul posto di lavoro, rendendo lo smart working protagonista assoluto ancora per molto tempo.

Supply Chain

La supply chain globale sta ridefinendo i suoi confini e un nuovo futuro a causa della pandemia. Secondo i dati forniti dal Centro Studi Confindustria, in Italia, il 57% delle attività industriali ha chiuso (48% della produzione), il rimanente 43% ha continuato a lavorare anche se a ritmo ridotto con le uniche eccezioni che riguardano la filiera alimentare e farmaceutica

Si prevede che i trend globali che influenzeranno la supply chain possono essere tre:

  • Deglobalizzazione
  • Digitalizzazione
  • Risk management

Nel breve ma anche nel medio/lungo termine, si rende necessario rivedere il modello di funzionamento delle fabbriche, gestendo riaperture parziali e vincoli di distanziamento sociale. Nel lungo periodo si dovranno ripensare le scelte di internalizzazione della produzione così come la propria impronta industriale, cercando di accelerare l’adozione di soluzioni più avanzate, come remote monitoring e l’automazione dei processi aziendali

E-Commerce

Di pari passo con il lockdown e il lavorare da casa, anche gli acquisti dei più vari prodotti e servizi doveva essere effettuato tra le quattro mura domestiche. Come fare? Se per l’abbigliamento già da diversi anni esistevano siti web e-commerce su cui fare shopping, non era un processo così immediato anche per la spesa e per il nostro piccolo ristorante di provincia.

In questo periodo, invece, non solo i colossi aziendali sono riusciti a vendere tramite web ma tantissime altre realtà sono riuscite a mettere in moto un sistema che permettesse loro di continuare la propria attività in sicurezza per tutti.

Si è assistito, perciò, a un proliferare di attività e di comunicazione in merito a questa nuova dimensione. Non si compra più solo tramite sito e-commerce ma anche sui social media ed è lì che molte organizzazioni di sono trovate a sponsorizzare i propri prodotti e servizi. Instagram, Facebook e anche Whatsapp sono stati fondamentali soprattutto per le più piccole realtà.

Pagamenti digitali

Quanto era difficile pagare qualcosa senza avere i contanti prima dell’ emergenza sanitaria da Covid-19? Ora non è più così, è cambiato il punto di vista: i pagamenti digitali sono addirittura preferibili, perché le banconote potrebbero essere veicolo di infezione.

Ma anche prelevare spaventa e allora, finalmente, i sistemi che permettono di effettuare transazioni attraverso il proprio dispositivo mobile sembrano avere la meglio. Ma non c’è solo App Pay o Google Pay, gli acquisti avvengono anche tramite PayPal e Satispay.

Tele-Healt

Per limitare il rischio di contagio del virus le istituzioni sanitarie e gli organismi di regolamentazione sono stati costretti a ricorrere a metodi alternativi per continuare a offrire.

Le diagnosi si fanno tramite canali consentendo soprattutto ai pazienti sintomatici, di rimanere a casa contribuendo così a ridurre il contagio. La pandemia ha anche permesso di superare tutta la burocrazia legata al rilascio delle ricette che ora possono essere inviate via mail.

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Webinar & Friends

Con l’ausilio delle nuove tecnologie e di tool digitali gli eventi possono diventare virtuali. Webinar, dirette, sono ormai entrati nella nostra quotidianità permettendoci di seguire corsi ma anche concerti sia in tempo reale che in un secondo momento.

Certo, mancano alcuni aspetti che non sono possibili riprodurre digitalmente ma qualche beneficio, in una situazione come quella attuale, l’hanno tratto: vengono abbattute le distanze, si raggiunge un pubblico più ampio, si eliminano i costi relativi alla realizzazione dell’evento e quelli legati agli spostamenti e ai viaggi.

Questo nuovo modo di interagire con il proprio pubblico e con i clienti ha aiutato anche le palestre che hanno potuto aiutare i propri iscritti a mantenersi in forma, seguendo le lezioni on line

Aldo Agostinelli