Aldo Agostinelli

È forma di marketing di prossimità che sfrutta la Digital Transformation, il Digital Signage popola le smart city. Ecco perché

Negli ultimi anni la tecnologia si è evoluta velocemente e non ha risparmiato nessun ambito, arrivando perfino a trasformare quella che ormai è considerabile come “vecchia cartellonistica” in uno strumento digitale di comunicazione e/o di pubblicità capace di riprodurre video in movimento con o senza audio.

Ma il Digital Signage non si riduce solo alla cartellonistica digitale perché è molto di più. Si va dai led wall indoor, fino ai maxi schermi led outdoor che si vedono in giro per le città.

Le sue applicazioni vanno dalla comunicazione pubblicitaria e promozionale nel punto vendita di quartieri alla comunicazione istituzionale e informativa, tipica di enti pubblici e aziende. Ma si possono trovare anche a eventi, conferenze, all’interno di musei o nelle fiere come indicatori di percorso, per esempio.

Il Digital Signage fa parte della nostra vita quotidiana, ci informa degli sconti e delle informazioni, ci dice se al pronto soccorso è arrivato il nostro turno o se è in arrivo il treno, ma al ristorante può diventare il nostro menù. Le potenzialità di questa forma di Marketing di Prossimità sono infinite.

Cos’è il Digital Signage?

Con Digital Signage, tecnicamente, si intende il processo di trasmissione dinamica di contenuto AV digitale a più schermi installati in diversi luoghi con lo scopo di distribuire maggiori informazioni che possono essere di orientamento, news, pubblicità, messaggi di emergenza, immagini e video.

La tecnologia diventa così un alleata di cittadini, viaggiatori, clienti, pazienti o visitatori, capace di informarli in tempo reale.

Grazie a Internet of Things che permette al mondo di essere connesso e comunicante, il Digital Signage è l’apertura attraverso la quale le informazioni vengono scambiate o comunicate per raccontare e condividere servizi. Questo è uno dei motivi per cui sta diventando un asset importante in ambito pubblico ma anche privato.

In ambito retail l’obiettivo è quello di aumentare le vendite e fidelizzare i clienti e il presente-futuro del Digital Signage punta a soddisfarlo con:

  • Riconoscimento facciale
  • Deep Analytics
  • Maggiore interattività dell’utente
  • Riconoscimento interattivo del prodotto sempre più
  • Nuove misure e forme degli schermi
  • App interattive
  • Touchscreen sempre più evoluti

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Come funziona?

Il sistema, a livello hardware, è composto da uno o più monitor collegati in rete attraverso un media player. Il contenuto viene inviato dal server centrale al lettore che riproduce i contenuti su uno o più pannelli di visualizzazione. Il server riceve i contenuti da un terminale che gestisce la programmazione dei messaggi da remoto attraverso una piattaforma di Visual Content Management.

Esistono diverse soluzioni di Visual Content Management (VCM) sul mercato ma nonostante queste piattaforme siano intuitive, per utilizzarle è meglio avere competenze digitali tali da poter gestire la comunicazione veicolata per mezzo degli schermi, in modo da renderli touch point strategici della relazione e del business.

Il Digital Signage ha modificato la semplice informazione in intrattenimento, dando vita all’epoca dell’infotainment. Il VCM unisce la multimedialità e la multicanalità dei consumatori, creando nuovo valore per i brand: si possono raggiungere potenziali clienti approfittando della massima personalizzazione dei messaggi video, testo e audio.

A cosa serve?

Fino a oggi, il Digital Signage è stato usato in maniera che si può definire quasi “naturale” come segnaletica pura con lo scopo di attirare l’ attenzione e:

  • Informare. È utile per fornire informazioni di viaggio con immagini statiche o interattive, o un semplice testo, come nelle stazioni e negli aeroporti.
  • Promuovere. Prende il posto della cartellonistica classica ed è in grado di riportare gli stessi messaggi promozionali ma con valore aggiunto, in maniera anche più coinvolgente
  • Guidare. Viene usato, per esempio, per guidare il percorso dei clienti nei centri commerciali con lo scopo di aumentarne il tempo di permanenza.
  • Migliorare la User Experience. Andare al ristorante e ordinare attraverso un tablet che mostra la preparazione della ricetta o i totem interattivi con sensori integrati che mostrano come ci sta addosso la giacca di quel brand senza aver bisogno di andare in camerino.
  • Uso scenografico. Sempre più artisti e architetti sfruttano la flessibilità e luminosità degli schermi led per mettere in mostra le proprie opere o il loro lavoro
Aldo Agostinelli