Aldo Agostinelli

Un portale per personalizzare il proprio assistente vocale: si chiama Alexa Blueprints e, come è facilmente intuibile, Amazon l’ha dedicato alla sua creatura Alexa. L’idea di fondo di un’iniziativa del genere è questa: perché obbligare gli utenti-clienti ad attendere un aggiornamento che risponda ai loro desideri di funzionalità, quando è possibile che essi stessi modellino a piacere l’assistente sulla base dei propri interessi e necessità? (E forse non solo, ma arriviamoci dopo!)

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Così da qualche tempo, oltre a servire come aiuto virtuale in cucina, aiutare a ritrovare lo smartphone o a chiamare un taxi, tanto per citare alcuni esempi, negli Stati Uniti Alexa può diventare ciò che si vuole, il proprio assistente digitale perfetto (16 things you might not know Amazon’s Alexa can do for you) .

Senza essere dei programmatori o degli esperti di codici informatici, i proprietari del dispositivo di Bezos possono creare app vocali in una manciata di minuti ed insegnare ad Alexa a rispondere alle nuove domande ideate. Abilità che può tornare utile in una ampissima varietà di situazioni (Amazon’s new ‘Alexa Blueprints’ let anyone create custom Alexa skills and responses)

Ma, soprattutto, la nuova capacità di Alexa torna utile ad Amazon. La nuova mossa a sorpresa del colosso dell’e-commerce è intelligente e mette all’angolo una concorrenza già sopravanzata di molto.

Se è vero che Alexa è leader del settore degli assistenti vocali, con una fetta del mercato del 70%, come effetti benefici collaterali, Blueprints potrebbe imprimere una spinta propulsiva alla vendita di speaker Echo e portare Amazon in vantaggio anche in questo settore. Sebbene infatti Alexa competa con l’HomePod di Apple e Google Home, il primo non supporta app di terze parti e il secondo non offre tale livello di personalizzazione. Il che significa che Alexa+Echo al momento costituiscono l’unica vera piattaforma customizable disponibile all’acquisto(Amazon Echo Maintains Large Market Share Lead in U.S. Smart Speaker User Base).

Tornando al portale, Blueprints è concepito come una collezione di modelli. Sono disponibili oltre venti opzioni, che consentono all’utente di creare giochi a quiz, storie e, come anticipato, affermazioni da far profferire al dispositivo in risposta alle domande aggiunte. Il procedimento è semplice: si effettua il login, si seleziona un modello che serve da ispirazione, ci si clicca su e si avvia il processo di creazione personalizzata. E non esiste limite al numero di skill realizzabili (How to build your own Alexa skills with Alexa Blueprints).

Insomma si tratta di un meccanismo versatile che tutti possono utilizzare inserendo una serie di dati e informazioni. Ed è proprio sul dettaglio delle informazioni, ovviamente personali, che alcuni storcono il naso: se da un lato Alexa diventa ancora più smart e piacevole da tenere con sé, dall’altro il timore è che inizi a sapere un po’ troppo delle abitudini, dei gusti e delle preferenze del suo proprietario.
Torniamo quindi alla solita questione, convenienza e praticità Vs privacy. Si cede un po’ di chi siamo per aver in cambio un servizio tarato sui nostri gusti. In definitiva, in questo caso è assolutamente una questione di scelta!

Utilizzate un assistente vocale? In cosa vi risulta particolarmente utile? Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo.

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Aldo Agostinelli