Instagram e Snapchat sono di certo social network focalizzati sulle immagini, amati e utilizzati moltissimo da celebrities, brand e millennial ma, fino a poco tempo fa, rappresentavano due mondi ed esperienze differenti.
Snapchat ci ha insegnato che in un mondo fatto di selfie sapientemente filtrati e dall’illuminazione perfetta, c’è spazio per contenuti ‘not-so-serious’. A questo fanno da specchio i profili Instagram meticolosamente curati che promuovono una versione ‘migliorata’ di se stessi, una versione cattura like e commentati all’infinito. Si può dire che Snapchat offre una rapida occhiata del presente, mentre Instagram cattura un ritratto roseo del passato.
Tutto vero fino ad Agosto quando Instagram ha lanciato Instagram stories: si tratta di contenuti dal ciclo di vita di solo 24 ore dal momento della pubblicazione, proprio come i contenuti di Snapchat story. Con questa mossa, Instagram ha dato valore alla sete crescente di “autenticità” social da parte degli utenti. Un passo che è un importante esempio di come oggi i brand nello spazio digitale debbano essere disposti a cambiare radicalmente e velocemente la propria offerta per rimanere rilevanti.
The Future Laboratory nel suo rapporto sulla Generation Z ha evidenziato come oggi i teenager non cercano i tradizionali significati di successo e di lusso a cui aspiravano le generazioni precedenti. Mentre i più vecchi millennial possono desiderare di presentarsi in una versione ritoccata di se stessi online, le generazioni più giovani aspirano al realismo.
“I teenager di oggi non cercano i tradizionali significati di successo e di lusso”
Per Instagram, questo ha rappresentato un problema: le immagini filtrate e perfette erano il suo pane quotidiano. Stories ha fornito una soluzione. Non solo permette agli utenti di ottenere quella autenticità che cercano per il loro profilo, ma anche di non lasciare tracce digitali: essendo cresciuti online, la Generazione Z è acutamente cosciente che la realtà che oggi presentano sui social potrebbe essere usata contro di loro in futuro. Si fanno scudo di contenuti effimeri che danno un senso di sicurezza digitale.
Ovviamente, Instagram non ha fatto un salto nel buio. La mossa è stata accuratamente plasmata studiando il proprio competitor: Snapchat, la piattaforma social più amata dai teenager. In ogni caso, è stata una mossa coraggiosa: hanno di fatto alterato la premessa al cuore della propria piattaforma – immagini bellissime e attentamente curate – e non hanno avuto paura di pestare i piedi al diretto competitor.
“Instagram ha riconosciuto che, oggi, le generazioni più giovani hanno un enorme influenza su quelli più vecchi di loro.”
I brand devono riconoscere il significato delle mosse di Instagram fatte in un momento in cui c’è ancora spazio per crescere ma con Snapchat in testa in termini di users per i teen americani. Instagram ha riconosciuto che, oggi, le generazioni più giovani hanno un enorme influenza su quelli più vecchi di loro. Hanno bisogno dell’audience teen perchè quello che fanno oggi i teenager in rete, di fatto i re di internet, lo faranno di conseguenza anche le generazioni più vecchie. Una generazione quella dei teen che per prima abbraccia i cambiamenti e vi si adatta, e i brand dovrebbero tenerne conto se voglio rimanere rilevanti.
“I brand che non prenderanno in considerazione la Generazione Z saranno lasciati indietro”
Il fatto che una delle piattaforme social di maggior successo al mondo abbia cambiato radicalmente la propria offerta per attrarre gli under 20, dovrebbe essere una lezione per tutti i brand. Nel 2016, il cambiamento è veloce e guidato da un gruppo che prima era considerato solo marginalmente. I brand che non prenderanno in considerazione la Generazione Z saranno lasciati indietro.
Concordate sul fatto che i brand debbano essere disposti a cambiare radicalmente per rimanere rilevanti? Mi piacerebbe avere i vostri commenti. Tweettate @agostinellialdo.
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