Aldo Agostinelli

Imitare le strategie di engagement del B2C e applicarle al B2B: nell’èra del digital marketing, della targettizzazione, dei big data e della comunicazione bidirezionale tra produttore e acquirente, diventa fondamentale anche per il commercio interaziendale innovare la strategia per il posizionamento sul mercato del proprio brand.

Un’impresa abbastanza semplice, considerato il vantaggio di avere a disposizione percorsi già tracciati e testati dai marketer dell’altro ramo commerciale da cui trarre spunto, nonché diversi trend in corso avvalorati da numeri e statistiche (Marketing In The #Fakenews Era: New Rules For A New Reality Of Tribalism, Activism, And Loss of Trust).

Come prima mossa è bene iniziare ad includere nella propria comunicazione di digital marketing il real-time marketing. Il punto non è collegarsi semplicemente all’attualità ma esprimere la propria posizione sulle grandi questioni sociali e politiche del giorno che preoccupano gli utenti. Secondo il The Deloitte Millennial Survey 2018 il 91% dei millennial è disposto a cambiare il proprio marchio preferito con uno che difende una causa. Certo esporsi è controverso ma nell’epoca dei social media lo è molto di più non manifestare i propri valori aziendali.

È importante poi che i marketer B2B inizino a ragionare in termini di personalizzazione dei contenuti: messaggi mirati e non indirizzati a generi account targettizzati coinvolgono direttamente i responsabili acquisti, con maggiori possibilità di tradursi in affari. Su questo fronte la rivista Forbes insiste particolarmente, suggerendo di coinvolgere il proprio pubblico sulle piattaforme social più orientate al B2B, in primis LinkedIn, includendo attivamente anche i propri dipendenti. Da un recente studio, risulta infatti che i messaggi di un marchio, se condivisi anche dagli impiegati dello stesso, registrano un incremento del 561% (5 Marketing Trends B2B Brands Need To Follow).

Altro punto essenziale è la consapevolezza del proprio valore di brand e la capacità di saperlo mostrare al di fuori, comunicandolo in modo corretto.

Infine un ultimo suggerimento è un tema ampiamente discusso anche su questo blog: investire nei video. Come detto molte volte, si tratta di un sistema estremamente efficace per coinvolgere il pubblico, anche quello B2B. Secondo gli analisti entro il 2021 rappresenterà l’82% dell’intero traffico web. E se riguardo al B2C il video serve a mantenere alta l’attenzione sul proprio marchio, nel caso del B2B è utile per generare interesse nei propri canali commerciali e per costruire una duratura relazione coi clienti. La sola che alla fine rende davvero.

In qualità di marketer B2B state già ragionando su nuove strategie comunicative per aumentare l’engagement dei vostri clienti? E in qualità di clienti quali sono i fattori che vi spingono verso un brand piuttosto che un altro? Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo.

Per scoprire di più sul mondo digitale, leggete il mio nuovo libro: “People Are Media” 

Se ti è piaciuto questo post, leggi anche “eCommerce B2B: in Italia cresce ma si può (e deve) fare di più. Il punto della situazione

Aldo Agostinelli