Aldo Agostinelli

Il social commerce è un tipo di vendita online che sfrutta le piattaforme social per incrementare il business raggiungendo un pubblico ampio e targettizzato. Ecco come funziona

Il social commerce è una forma di commercio elettronico che si svolge sulle principali piattaforme social. Esso consiste dunque nella vendita dei propri prodotti e servizi attraverso le proprie pagine Facebook o Instagram.Il social commerce ha iniziato a muovere i primi passi nel 2015 e da allora ha conosciuto una parabola di crescita. Si tratta di una grande opportunità per i brand e per gli utenti, una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il processo d’acquisto. Attenzione: non dobbiamo confondere la presenza di un e-commerce sui social per social commerce. Quest’ultimo è infatti caratterizzato dalla non-interruzione del customer journey all’interno del social.

In pochi click, tramite l’accesso al mio account Facebook o Instagram, posso informarmi su un prodotto, leggere le recensioni, chiedere un parere ai miei amici online, studiare l’azienda e poi completare l’acquisto. Niente a che vedere con l’esperienza classica dell’e-commerce, con la quale individuo un prodotto, mi informo online sulle sue caratteristiche e lo cerco in qualche store online. Non dobbiamo confondere il social commerce neppure con il social shopping, con cui si indica il vasto mondo delle esperienze dei gruppi d’acquisto. Vediamo quindi in che cosa consiste il social commerce e come le aziende possono sfruttarlo.

In cosa consiste il social commerce?

Mentre l’e-commerce tradizionale verte tutto sulla promozione dell’acquisto di un prodotto o servizio, il social commerce tende a immergere il potenziale cliente in un mondo che lo porterà all’acquisto. Si attira l’utente, lo si fidelizza e si migliorano le proprie proposte di vendita basandosi sullo studio delle sue abitudini online e sulle sue preferenze. L’utente torna ad essere centrale, così come la sua soddisfazione. È possibile avere uno scambio diretto con l’utente e raccogliere opinioni per migliorare sempre di più l’esperienza d’acquisto.

Un vantaggio indubbio del social commerce è sul piano economico. Infatti, anziché spendere budget molto elevati per creare un proprio e-commerce senza sapere se potrà funzionare, una piccola impresa potrebbe decidere di usare il social commerce come alternativa. Qui troverà una infrastruttura informatica già pronta e ottimizzata per iniziare a vendere. Inoltre è possibile ottenere risultati molto apprezzabili utilizzando video o immagini ah hoc. È importante inoltre la possibilità di misurare i risultati attraverso diversi tool di analytics dei vari social, in modo da programmare la marketing strategy. Ed è infine possibile ipotizzare la collaborazione con qualche influencer

E-commerce e social commerce

Il nostro Paese ha ancora ampi margini di crescita per quanto riguarda il mondo degli acquisti online. Il tasso di penetrazione dell’acquisto tramite e-commerce in Italia si assesta sul 54%, ben lontano da alcuni paesi del Nord Europa o dagli Stati Uniti, dove la percentuale sfiora la totalità di chi ha accesso a Internet. Ma questa ritrosia all’acquisto online si è indebolita durante la pandemia, dove molti sono stati costretti a utilizzare un servizio di vendita di questo tipo.

L’e-commerce è un’attività commerciale a pieno titolo, che include tutte le fasi canoniche che servono a fare funzionare un negozio fisico. Con alcune sezioni però particolarmente rinforzate (pensiamo al customer care). Per il resto, prima di pensare di aprire un e-commerce, bisogna essere consapevoli che occorrerà pensare a tutto. Dal rapporto con i fornitori per gli acquisti, fino alla logistica, passando per lo studio del packaging.

Tipologie di social commerce

Esistono diversi modelli di business per gli e-commerce, valide anche per i social commerce:

  • e-commerce con propri prodotti: è il caso di un’azienda produttrice che vende il proprio bene o servizio;
  • dropshipping: una sorta di vendita conto terzi, per la quale è necessario avere un magazzino per tenere fisicamente la merce che sarà pagata al fornitore solo se venduta;
  • registrazione/abbonamento: si possono vendere così contenuti virtuali, sia esso l’abbonamento a una rivista o allo streaming di serie Tv, sia beni fisici;
  • marketplace: una sorta di supermercato che raccoglie vari venditori e tantissimi prodotti diversi. Attira i clienti perché ci si può trovare di tutto e, nonostante i costi per chi decide di aderire, può rappresentare un trampolino di lancio per farsi conoscere al grande pubblico (pensiamo ad Amazon);
  • servizi: pensiamo a Glovo o altre realtà che vendono esclusivamente servizi.

Come sempre, fondamentale analizzare il contesto in cui andremo a inserire con la nostra attività, studiare i competitors e il nostro target e investire sulla comunicazione.

Social commerce Instagram

Uno dei social più utilizzati al mondo è Instagram, dove oltre a varie azioni di web marketing possiamo utilizzare la soluzione chiamata Instagram Shopping. Aprire uno shop su Instagram è completamente gratuito e facile. E anche lato utente l’esperienza di acquisto risulta molto fluida. L’acquirente può infatti visionare il catalogo, guardare il prezzo o la descrizione, scegliere taglie e colori e pagare, il tutto senza mai lasciare il social media. Su Instagram si può inoltre taggare il proprio prodotto in un contenuto (in questo caso un post) che può essere intercettato dal pubblico di riferimento. Uno dei pregi principali di Instagram è che si possono proporre i propri prodotti ad una specifica nicchia di mercato, perché i post della sezione shopping sono personalizzati e si basano sugli interessi degli utenti, emerse dalle interazioni passate

Vendere prodotti direttamente su Facebook

Per quanto riguarda Facebook, invece, ci sono due strade: una è Facebook Shop, introdotta durante la pandemia, integrabile con alcuni portali molto utilizzati come Shopify. L’altra è Marketplace, dove anche i privati o i piccoli artigiani possono vendere. Quest’ultimo potrebbe anche essere un primo test per capire la risposta del mercato e poi decidere se attivare un vero e proprio business. Facebook è ad oggi ancora il social più frequentato del mondo, con quasi due miliardi di utenti che si collegano per circa 60 minuti al giorno.

Facebook Shop consente di mostrare i propri prodotti sulla pagina Facebook, creando anche collezioni personalizzate per agevolare la navigazione e modificando i colori e il marchio per avere una pagina quanto più brandizzata possibile. Mentre negli Usa si può procedere al pagamento direttamente su Facebook, in Italia ancora è necessario indirizzare l’utente al proprio e-commerce. Si può però fornire assistenza ai potenziali clienti direttamente attraverso Messenger, Whatsapp business o Instagram Direct. C’è anche qui, come su Instagram, la possibilità di taggare il prodotto nei vari post, promuoverlo attraverso Ads, mentre gli utenti possono salvare i post, mettere mi piace, condividerli con gli amici.

Vantaggi

Le potenzialità del social commerce sono evidenti. Trascorriamo in media 147 minuti al giorno tra post di Instagram o di Facebook. Emarketer ha analizzato l’utilizzo di social network per generazione e i risultati sono molto interessanti. Il 90% dei Millenials, il 77.5% della generazione X e il 48% dei Baby Boomers sono utenti attivi dei vari social media o social network. Accediamo ai social per cercare intrattenimento o notizie, ma il 54% degli utenti dei social li utilizza per la ricerca di prodotti (GlobalWebIndex, 2018). Attraverso i social molti utenti cercano recensioni ed esperienze su un determinato prodotto. È quindi importante definire quale piattaforma social sia più frequentata dal proprio target di riferimento e riuscire a sfruttarla al meglio per intercettare i propri clienti.

Aldo Agostinelli