Aldo Agostinelli

Causa pandemia, il QR Code torna in auge e diventa un’occasione da cogliere per trasformare positivamente il marketing. Ecco cosa sta accadendo.

L’altra sera ho voluto provare un ristorante di cui tutti i miei conoscenti non facevano che dire un gran bene. Avevano ragione, era un locale pulito, con cibi di qualità e rigorosamente rispettoso delle misure anti-Covid19. Ma la cosa che mi ha favorevolmente più colpito non sono state le portate, bensì il menù.

Sul mio tavolo troneggiava un piccolo stand in plexiglass trasparente che imprigionava un QR Code. Niente pagine toccate e ritoccate mille volte da tutti gli avventori passati, presenti e futuri del locale; nessun foglio di carta, appunto o altro. Ho impugnato il mio smartphone, inquadrato con la fotocamera il codice ed ecco che ho visualizzato un .pdf con tutte le voci dei piatti disponibili. Rapido, igienico, funzionale.

Mi avesse però condotto alla pagina web del ristorante, avrei potuto effettuare direttamente l’ordinazione al tavolo con due tap sullo schermo. Ancora meglio.

QR code: soluzione rapida ed efficace

Non so quanto e in che misura questa soluzione sia stata adottata in Italia ma la trovo ottima. E pare io non sia il solo a pensarla così.

Bistrattato per lungo tempo, il QR code è un sistema semplice da usare, economico ed efficiente che, in tempo di pandemia e post pandemia, può risolve una pluralità di questioni, dal miglioramento del CRM alla tracciabilità anti-covid. E, come riporta The Drum, sta finalmente tornando in auge in mezzo mondo. Con oltre 80 milioni di connessioni mobili (in Italia la popolazione è di poco al di sopra dei 60 milioni) e la necessità della prevenzione sanitaria causa pandemia, non sfruttare l’occasione è uno spreco, uno sfregio alla tecnologia e anche una sciocchezza sesquipedale (The return and rise of the QR code).

La storia del QR Code

Il QR Code (il QR sta per Quick Response) nasce in Giappone negli anni ’60. Nei decenni si è progressivamente evoluto, aumentando la capacità e la rapidità di lettura dei codici a barre. Se per esempio all’inizio era in grado di leggere 20 cifre del codice a barre originale, già nel 1994 ne poteva leggere 7.000 dieci volte più velocemente. La tecnologia l’ha reso sempre più rapido ed efficiente e la diffusione degli  smartphone nel mondo l’ha trasformato in un sistema standardizzato: dal 2012 è integrato nei telefoni mobili al pari di altre funzionalità.

LEGGI ANCHE: Digital Marketing, tutto quello che c’è da sapere

La trasformazione del marketing

Il QR Code è un sistema dalle ampissime possibilità di applicazione. Incluso quella di poter trasformare il CRM e il digital marketing. Se applicato a dovere, potrebbe consentire ai brand di promuovere i propri prodotti, lanciare campagne innovative, intercettare nuova utenza, consentire azioni di marketing targettizzate, aumentare il ROI. Dal lato utente, invece, apre la possibilità di ricevere informazioni, sconti, promozioni, interagire direttamente con un marchio, prenotare servizi. Niente carta, niente cookies (per altro destinati ad estinguersi con la pervasività del mobile), solo uno smartphone e una targhetta da inquadrare, per scaricare un coupon digitale come pure essere indirizzati in un sito e-commerce dove fare acquisti. Il tutto in un rapporto tra marchi e clienti che, finalmente, potrebbe divenire più trasparente ed equilibrato. Dalle grandi catene al singolo negozio.

Decisamente è il momento giusto perché il marketing ci ragioni seriamente su e faccia  un passo in avanti verso la digital transformation.

Usate mai i QR Code? Cosa ne pensate? Twittate i vostri commenti a @AgostinelliAldo

Se vi è piaciuto questo articolo, leggete anche: “E-commerce e media convertono 3 volte di più con la search

Aldo Agostinelli