Aldo Agostinelli

Il primissimo piano è un’inquadratura che riprende il volto di un personaggio, delimitando lo spazio di ripresa tra la fronte e il mento: in questo modo si enfatizzano lo stato emotivo e le sensazioni che sta vivendo

Il primissimo piano è un’inquadratura molto utilizzata nella storia del cinema, dai film horror al cinema western, ma anche nelle commedie sentimentali o nei drammi romantici. Nel primissimo piano la camera si chiude sul volto della figura umana inquadrata, mettendone in evidenza lo sguardo, lo stato d’animo, l’emozione. Di solito, la ripresa taglia il volto appena sotto i capelli, all’altezza della fronte, e sotto in corrispondenza del collo, o più spesso del mento. Il contesto, invece, diventa irrilevante, perché il volto riempie l’intera inquadratura.

Primo piano e primissimo piano

La differenza tra primo e primissimo piano è sottile. Il primo piano è una versione più classica, che include l’intera testa del personaggio fino alle spalle, talvolta lasciando dello spazio vuoto sopra la testa. I sentimenti e le emozioni della persona sono quindi perfettamente visibili. Il primissimo piano, tagliando e stringendo l’inquadratura, ne enfatizza il significato. Possiamo dire che è un’estremizzazione del primo piano, utilizzata per accentuare al massimo l’aspetto emotivo.

Quando si usa il primissimo piano?

Il primissimo piano si usa ogni volta che si vuole evidenziare, nel corso della storia, l’emozione provata da un personaggio. Guardiamo ad esempio questa sequenza del film “Crossroads” di Shen Xiling, del 1937. I protagonisti non parlano, non dicono una sola parola. Ma dal loro sguardo trapela perfettamente l’emozione che stanno provando. E, anche se non sappiamo nulla dello svolgimento della trama, possiamo coglierne l’atmosfera. È come se parlassero con gli occhi. Per questa sua funzione, questa inquadratura è molto utilizzata in diversi generi. Ad esempio nei film horror, dove una simile inquadratura trasmette benissimo la sensazione di spavento e terrore. Ma anche nei film western, in alternanza con i primi piani e i dettagli, nei quali vengono inquadrati ad esempio solo gli occhi.

Piani e campi

I piani sono le inquadrature che hanno per protagonista la figura umana. I campi, al contrario, orientano l’attenzione sull’ambiente. Oltre al primissimo piano, si utilizzano di frequente il primo piano (pp), il mezzo primo piano o mezzo busto, il piano medio o mezzo primo piano o mezza figura, il piano americano e la figura intera. Nei campi, abbiamo invece il campo medio, il campo totale, il campo lungo e il campo lunghissimo. Inoltre, il tipo di inquadratura cambia anche in relazione al punto di vista della macchina da presa, che può essere statico o dinamico.

Aldo Agostinelli