Aldo Agostinelli

Gli utenti del social network sono diventati diffidenti e in molti stanno disinstallando l’app dal proprio telefono. Ecco cosa sta accadendo e perché.

In America non è più tempo di luna di miele tra il social di Zuckerberg e i suoi utenti. Almeno stando ai dati raccolti da una serie di ricerche condotte dal Pew Research Center, secondo cui i frequentatori della piattaforma stanno prendendo le distanze dal mezzo, mostrando anche una certa diffidenza. Certo non si sa si sa se si tratti di una disaffezione temporanea. Fatto sta, però, che uno dei sondaggi, condotto su un campione di 4,594 persone, ha rivelato che oltre il 50% degli over 18 ha modificato le impostazioni della privacy negli ultimi 12 mesi, il 42% si è preso una “pausa di riflessione” per diverse settimane allontanandosene e, ben più drasticamente, il 26% ha eliminato l’app di Facebook dallo smartphone. In totale la maggior parte degli interpellati (74%) nell’ultimo anno ha esercitato una delle tre azioni (Americans are changing their relationship with Facebook)

L’età fa la differenza

Colpa dello scandalo Cabridge Analytica? In parte. Perché, a mettere lo zampino in una situazione già complessa per Menlo Park, ora è intervenuto anche il sospetto politico. In pratica gli utenti repubblicani sono convinti di venire censurati dal social. I numeri elaborati dallo studio, però, evidenziano come, più che alla scontro ideologico, la moria di utenti si debba a una questione anagrafica. Se infatti gli utenti che hanno rimosso l’app dal proprio telefono sono indistintamente dell’uno e dell’altro fronte politico (democratico o repubblicano), l’età invece incide pesantemente sull’andamento della piattaforma. Ben il 44% di quanti hanno disinstallato l’applicazione hanno un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, contro il 12% degli over 65, e il 64% degli utenti giovani ha modificato le impostazioni della privacy, a fronte di uno scarso 30% dei più maturi.

Viceversa tutti d’accordo in percentuali equivalenti, per quanto riguarda il distacco di un certo lasso di tempo dal social.

Quanto alla privacy, dopo l’aggiornamento delle impostazioni da parte di Facebook, il 9% del campione ha scaricato i propri dati personali e, conseguentemente alla visione degli stessi, il 79% ha scelto di adeguare le proprie impostazioni sulla privacy e gli altri di procedere alla cancellazione dell’app dal telefono.

Il peso della sfiducia

Se circa due terzi degli americani adulti continuano a informarsi sui social (68%), in particolare su Facebook (43%) che, in tal senso detiene ancora il primo posto, il 57% sono scettici sull’accuratezza delle notizie.
A credere all’azione positiva dell’informazione via social network sono soprattutto i giovani. Per il 48% della fascia 18-29 anni, infatti, le notizie sui social media aiutano ad essere informati meglio. La percentuale scende con l’aumentare dell’età: il 37% per il target 30-49 anni, il 28% per quello 50-64 e il 27% per i +65 anni (News Use Across Social Media Platforms 2018).

Riguardo a Facebook, il problema evidenziato è che la maggior parte del campione totale (53%) non comprende il funzionamento del news feed e solo il 14% è convinto di avere un significativo controllo sulle notizie che visualizza. Anche in questo caso l’età gioca un ruolo importante: il 46% degli utenti di età inferiore ai 50 anni ha preso attivamente misure per cercare di influenzare il proprio feed di notizie, contro il 28% di quelli compresi tra 50 e 64 anni e il 19% del target over 65 (Many Facebook users don’t understand how the site’s news feed works)

Come spiegato altre volte, uno dei motivi principali della flessione di Facebook è l’abbandono dei più giovani (Facebook lancia gli Home Service e intanto i giovani fuggono). Ma anche il non riuscire a comunicare adeguatamente i propri meccanismi interni, suscitando una certa fiducia negli utenti, inizia a costituire una problematica, a cui il social, inevitabilmente, dovrà fornire una risposta.

Vi siete presi una pausa da Facebook, avete rimosso l’app dal telefono oppure non l’avete mai usato? Raccontatemi i motivi della vostra scelta twittando a @agostinellialdo  

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Aldo Agostinelli