Aldo Agostinelli

Essere presenti sui social non significa di per sé essere social. La socialità nasce dall’interazione con il proprio pubblico. E per le aziende è un’attività oggi inevitabile

Essere social non vuol dire passare l’intera giornata tra facebook, instagram, twitter, tiktok e altri social. Significa prima di tutto intrattenere delle relazioni. Sul web, così come nella vita reale. Nella vita privata si può decidere se condividere o meno alcuni aspetti del proprio mondo personale sui social media. Le aziende, invece, oggi non possono fingere che i social network non esistano. Vediamo di capire meglio perché.

La presenza sui social

La socialità è sempre esistita. Oggi, passa anche per il web. Quasi il 50% della popolazione italiana è su facebook. Ecco perché un brand non può ignorare questo mezzo. Ogni azienda, piccola o grande che sia, deve essere presente sui social media per vendere di più, per aumentare la credibilità e anche per ragioni di praticità (come reperire informazioni o risolvere un problema).

Molte delle nostre attività incrociano in qualche modo le reti sociali online: lavorando, facendo acquisti, mantenendo il contatto tra amici e familiari. I social network sono luoghi di incontro per un numero crescente di persone, con abitudini e interessi specifici e identificabili. Questa tendenza offre occasioni fino a poco tempo fa inesistenti per le aziende, i professionisti o le persone che vogliono migliorare la propria visibilità. Chi la ignora rischia oggi di restare praticamente invisibile.

Essere un’azienda social

Oggi un’azienda deve essere un punto di riferimento per i propri clienti, anche per quelli potenziali. Un’azienda social comunica con loro conoscendone interessi e necessità, sa fornire informazioni utili, rispondere alle loro necessità, proporre contenuti interessanti e, perché no, anche divertenti. Un’azienda social fa informazione attraverso il blog pubblicando contenuti di qualità, sa consigliare i clienti sui prodotti e fornisce prontamente le risposte che le persone cercano.

Tutto questo non è scontato: ecco perché esiste la figura del social media manager. Ogni azienda oggi ha bisogno di un professionista che sappia curare la presenza online, studiando una strategia di social media marketing e creando contenuti adatti in base al profilo del brand. I social, per un’azienda, sono fondamentali, e la loro gestione non può essere improvvisata. Al contrario: deve essere pianificata dopo un’accurata analisi del mercato, del pubblico di riferimento, degli obiettivi dell’azienda e dei canali a disposizione.

L’importanza dell’interazione

La maggior parte delle persone pensa che sia indispensabile avere un profilo su ogni social media. Altre persone scelgono invece, all’opposto, di ignorare completamente la dimensione online. In realtà, l’aspetto più importante è l’interazione con gli altri. Rispondere ai commenti, accettare punti di vista diversi dal proprio, postare contenuti interessanti. A seconda del settore in cui si opera e delle abitudini del pubblico di riferimento, può essere più utile utilizzare un social piuttosto che un altro.

Insomma: l’importante è interagire e coltivare relazioni. I social network non sono una vetrina per esibirsi o per mettere in mostra i propri prodotti o servizi, bensì delle platee nelle quali sedersi a parlare con il proprio pubblico, a pari livello. Questo non vuol dire dover trascorrere necessariamente tutta la giornata attaccati a uno schermo. Bisogna anche saper distinguere cosa condividere e cosa tenere per sé e quanto tempo dedicare alla gestione della vita online.

Un atteggiamento aperto

Socialità è apertura. Senza un atteggiamento aperto e disponibile al confronto, difficilmente gli utenti si sentiranno liberi di dire la loro. Devono percepire, infatti, una capacità e un interesse sincero all’ascolto, che costituisce di fatto le fondamenta per una solida community. Quindi, apritevi al dialogo, e non limitatevi a osservare di nascosto quello che fanno gli altri (in gergo, lurkare).

Intavolate conversazioni, proprio come fareste a una cena tra amici, e incoraggiate i partecipanti ad esprimersi liberamente. Infine, rispondete sempre, ai commenti pubblici e anche a quelli privati. E non solo quando vi compiacciono: anche un commento negativo o diverso da quello che desideravate merita una risposta.

Aldo Agostinelli