Aldo Agostinelli

Il Chief Digital Officer è una figura  sempre più diffusa: ogni azienda ha bisogno di un leader che la guidi nel processo di digital transformation. Ecco dove si colloca e cosa fa

Il Chief Digital Officer ricopre un ruolo oggi fondamentale. Quello di guidare l’azienda attraverso l’inevitabile percorso di digitalizzazione. Un compito complesso, che richiede non solo competenze tecniche, ma una visione ampia e strategica e la capacità di relazionarsi in maniera convincente con tutti i settori e collaboratori della realtà in cui opera.

Chi è il Chief Digital Officer

Il Chief Digital Officer è l’esperto di digital trasformation. Il suo compito è quello di aiutare le aziende ad aggiornarsi costantemente, restando competitive in tempi di rapida digitalizzazione. Di fatto si occupa, ad ampio raggio, di cambiamento. Per questo deve possedere una visione strategica e approfondita. Al di là dell’implementazione di specifici servizi digitali, la sua principale abilità deve essere quella di rimuovere gli ostacoli, spesso di natura culturale, che bloccano le aziende dall’intraprendere un percorso di digital transformation. Un buon Chief Digital Officer deve quindi essere in grado di convincere i vertici dell’azienda, se necessario, a cambiare mentalità. E a vedere l’adeguamento alle nuove tecnologie come un’opportunità.

Leggi anche: Come portare il cloud in azienda

Cosa fa il chief digital officer

Il Chief Digital Officer deve, come prima cosa, individuare i settori nei quali un adeguamento in termini di evoluzione digitale può fare la differenza per quanto riguarda l’esperienza del cliente. Infatti, le aree che più di altre necessitano di questo ruolo sono quelle più marcatamente orientate al consumatore. Ad esempio i media, l’intrattenimento, il retail e altri prodotti di consumo. Anche se, una simile professionalità, è spendibile senza dubbio in modo trasversale a tutti i settori. Pubblica amministrazione inclusa, dove un adeguamento in termini di digitalizzazione è più che mai necessario.

Come anticipato, il Digital Officer deve essere in grado di condurre un cambiamento all’interno dell’azienda non solo sul piano prettamente tecnologico, ma anche a livello culturale. Per far sì che la digital transformation provochi una ricaduta positiva sul business aziendale e sulla brand reputation, non basta immettere in azienda nuovi strumenti di lavoro. Il CDO deve accertarsi che ogni singolo dipendente ne comprenda e ne appoggi appieno vantaggi e potenzialità. Trasmettendo quindi al team nel complesso la visione complessiva del processo di digitalizzazione.

Leggi anche: Digital Marketing, tutto quello che devi sapere

Il giusto approccio del CDO in azienda

Proprio per questa ragione, il CDO non dovrà mai imporre l’utilizzo delle nuove tecnologie. Viceversa, partirà dalla conoscenza delle abitudini di lavoro dei diversi membri del team e dalle loro necessità. L’introduzione dei nuovi strumenti avverrà solo in seguito a questo momento di osservazione, e in modo graduale. Affinché questo percorso conduca a un esito positivo, il CDO deve essere in grado di trasmettere a tutti i dipendenti il significato di una mission condivisa. Il cambiamento vero e proprio avverrà solo quando ogni componente del team ne avrà compreso ed abbracciato le ragioni. Considerato tutto ciò, è chiaro che il CDO deve essere dotato di particolari qualità empatiche, relazionali e comunicative.

User experience

Uno dei focus principali del Chief Digital Officer è la user experience o customer experience. La digital strategy del CDO deve riuscire a coinvolgere i potenziali clienti puntando sulle diverse piattaforme digitali. Il coinvolgimento degli utenti e la loro fidelizzazione avviene tramite strategie efficaci di inbound marketing e lead generation. Un buon punto di partenza è l’individuazione delle buyer personas, ovvero rappresentazioni astratte ma dettagliate dei clienti ideali. Una volta intuiti gli interessi e i bisogni dei potenziali clienti si può iniziare a delineare la customer experience più efficace.

Il CDO all’interno dell’azienda

La posizione del Chief Digital Officer all’interno dell’azienda è abbastanza controversa. In teoria potrebbe collocarsi gerarchicamente al di sopra, al di sotto o a fianco di altre figure professionali come il CEO (Chief Executive Officer) e il CIO (Chief Information Officer) a seconda del tipo di organizzazione. Deve però anche confrontarsi costantemente con il CEO e con il direttore informatico. Si tratta di una figura trasversale che attraversa diversi settori aziendali: amministrativo, risorse umane, IT, marketing e comunicazione. La sua collocazione varia molto in base all’organizzazione aziendale.

Le competenze del CDO

Un buon Chief Digital Officer ha sviluppato conoscenze approfondite nel campo del Web Analytics, del digital marketing, del social media marketing e dell’e-commerce. Essendo un ruolo trasversale, le sue competenze devono essere molto flessibili. A livello tecnico, deve possedere le skill basilari di data mining, cioè quell’insieme di tecniche utilizzate per estrapolare informazioni a partire dai big data. Deve conoscere anche l’analisi predittiva, ossia le tecniche statistiche che consentono di valutare il rischio di determinate azioni in ambito economico-finanziario.

Oltre alle competenze più spiccatamente tecniche, il Chief Digital Officer deve possedere anche i principi del management aziendale. Parte del suo lavoro comprende infatti, come anticipato, la definizione della customer journey. Deve essere in grado di identificare e segmentare le tipologie dei potenziali clienti e analizzare il segmento di mercato in cui dovrà operare. Inoltre, in certi casi, il CDO lavorerà a stretto contatto con il CEO per allineare il business model aziendale ai cambiamenti apportati.

Il percorso formativo

Come risulta evidente dalle competenze richieste per questo ruolo, non esiste un percorso specifico per arrivare a praticare questa professione. Bisogna possedere una preparazione eterogenea e articolata. I CDO sono un mix di competenze. Sono dei veri e propri manager dotati di una visione strategica, pragmatici ma con una buona base umanistica, oltre che appassionati di tecnologia. Un percorso universitario in ambito economico e gestionale può aiutare. Esistono poi dei master specifici, come il Digital Transformation Master part Time di Talent Garden.

Aldo Agostinelli