Aldo Agostinelli

Trasformare la Pubblica Amministrazione per ottimizzare la macchina statale, incentivare i servizi e migliorare il rapporto con i cittadini: secondo il report “Innovazione pubblica: le tecnologie disruptive che trasformeranno le Amministrazioni”, redatto da Minsait, le PA che vogliono raggiungere l’obiettivo, devono spingere l’acceleratore sulla digital transformation pubblica amministrazione. E per farlo devono puntare a cinque precise tecnologie: Big Data, Intelligenza Artificiale, realtà digitale, cybersecurity e Blockchain. Da notare che Minsait è la business unit di Indra, attualmente al lavoro su alcuni progetti per il coordinamento digitale delle pubbliche amministrazioni italiane.

Le tech per la digitalizzazione

Riguardo ai Big Data, si tratta di uno strumento fondamentale, forse ancora non compreso (o utilizzato appieno) in tutta la sua portata e rilevanza. L’analisi predittiva applicata ad ambiti quali, la salute, la giustizia, l’istruzione o il contrasto alle frodi, può consentire di anticipare tendenze e criticità e approntare tempestivamente misure politiche ad hoc. Elaborare modelli per la domanda e l’offerta di un bene, per la diffusione di una malattia o per i picchi di criminalità permette dunque di fare fronte alle necessità della popolazione locale e nazionale (Digital disruption, ecco le 5 tecnologie che rivoluzioneranno la PA).

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L’intelligenza artificiale al servizio della PA

All’Intelligenza Artificiale il compito di integrare il lavoro dei dipendenti pubblici e rendere i servizi al cittadino agili ed efficaci. Pensiamo ai chatbot e alla loro capacità di rispondere alle necessità di un utente in pochi istanti e incrociare i dati per essere il più possibile esaustivi. Senza contare che l’IA permette di creare sistemi di controllo efficaci sia per il monitoraggio del territorio (boschi a rischio incendio, erosione delle coste ecc) che delle infrastrutture nevralgiche del Paese.

Maggiore trasparenza e sicurezza dei servizi al cittadino arriverà poi dalla Blockchain, attraverso la digitalizzazione dei registri delle informazioni, con la possibilità che l’utente divenga l’unico proprietario autorizzato a modificare i propri dati, finalmente inalterabili.

Realtà aumentata e virtuale

Mix di realtà aumentata e virtuale, la realtà digitale si renderà utile per promuovere il turismo di qualità e supportare le persone con disabilità.

Quanto detto, però, secondo gli esperti di Minsait non può prescindere dall’essere inquadrato all’interno della cybersecurity. E per farlo occorre che la PA formi e addestri personale qualificato, in grado di prevenire e reagire ad eventuali attacchi informatici. Senza tralasciare gli investimenti utili affinché i cittadini acquisiscano consapevolezza del problema e imparino a collegarsi e a fruire dei servizi digitali in modo sicuro e protetto (Le cinque tecnologie digitali che miglioreranno i servizi pubblici italiani). 

Forzare per incentivare

<<Per una pubblica amministrazione non c’è futuro se non si affronta la trasformazione digitale>>, dice Andrea Rangone, Ceo di Digital360. <<In Italia negli ultimi anni c’è stata un’accelerazione importante in questo senso: la fatturazione elettronica ne è un esempio. Per digitalizzare la PA occorre in primis abilitare il personale a farlo, all’interno di un quadro normativo e politico che coordini e armonizzi più livelli complessi>>. In sostanza imponendo anche obblighi laddove servano, per creare una maggiore cultura digitale nel Paese, <<recuperare il ritardo accumulato e imprimere un’accelerazione al percorso di digitalizzazione>> (Rangone: Incentivi al digitale? Importanti ma per svolta serve coercizione normativa)

Il cittadino al centro della PA

Quanto al rapporto diretto con i cittadini, in Italia dopo l’estate è previsto il lancio dell’applicazione IO. Si tratta di un’app sviluppata dal Team per la Trasformazione Digitale del Governo. Al momento, con la collaborazione di alcuni comuni, è stata testata una versione di prova con funzioni limitate. Una volta a regime, però, IO permetterà agli utenti di interagire con la PA direttamente dallo smartphone.

Per esempio si potranno pagare i propri tributi con un tap sul display del telefono, rinnovare una grande varietà di servizi, dal bollo auto alla tassa sui rifiuti alla retta scolastica dei propri figli, e ricevere notifiche sulla scadenza della carta d’identità e del passaporto, con la comodità di prenotare subito l’appuntamento. Il sistema è anche un utile strumento per comunicare con la popolazione e allertarla in occasione di eventi meteo avversi o pericolosi, diramando gli allerta della Protezione Civile. Perché, diciamolo chiaramente, una PA che non metta al centro le necessità del cittadino, resterà sempre una burocrazia granitica seppur digitalizzata!

Come immaginate una PA efficiente e quali servizi vorreste poter utilizzare?  Tweettate i vostri commenti a @agostinellialdo.

Per scoprire di più sul mondo digitale, leggete il mio nuovo libro: “People Are Media” 

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Aldo Agostinelli