Aldo Agostinelli

Ci risiamo: Facebook ha aggiornato di nuovo il suo Edgerank, il discusso algoritmo che determina la visualizzazione dei post nel newsfeed (per saperne di più su Edgerank date un’occhiata qui). Il gigante tra i social media ha lavorato per identificare i cosiddetti titoli acchiappa click e per ridurne di conseguenza la reach nel flusso di notizie.

Un cambiamento che nasce a seguito di segnalazioni e indagini degli utenti. Due anni fa, Facebook ha cominciato un processo di analisi in termini di tempo speso dagli utenti sui link: tanto più velocemente gli utenti tornavano indietro dopo aver cliccato su un link, tanto più verosimilmente si trattava di clickbait, quindi contenuto non di interesse per gli utenti stessi. Il secondo passo è stato quello di analizzare più specificamente migliaia di titoli acchiappa click e categorizzare i link con determinate caratteristiche da clickbait. Da qui segnali di panico da parte di editori e brand che non ne possono più della costante diminuzione dell’organic reach da parte di Facebook.

Personalmente credo che questo malcontento sia fuorviante. È vero che in qualche modo Facebook ha dato ai brand un motivo per cui lamentarsi: inizialmente Facebook aveva suggerito ai brand di spendere il proprio budget adv in campagne di acquisizione fan, salvo poi cambiare l’algoritmo e rendere quasi impossibile raggiungere quegli stessi fan.

Se ridurre la organic reach è stato uno schiaffo in faccia per i brand che hanno speso non poco in campagne di acquisizione di like per la propria pagina, nel lungo termine questa si è rivelata la mossa giusta. Cinque anni fa, quando i brand presenti sulla piattaforma si contavano sulle dita delle mani, ogni post promozionale per raggiungere i fan non rappresentava affatto un problema. Ma da quando sempre più brand hanno fatto il loro ingresso su Facebook, il branded content ha rischiato di annegare il contenuto di vero valore per gli utenti.

Da Facebook sanno bene che sono il social network numero uno e che lo sono perchè connettono le persone con i propri amici, famiglia e contenuto pertinente. Per questo, nel corso degli anni, hanno costantemente aggiornato il flusso del newsfeed per fare in modo che tutto filasse come doveva. Se non l’avessero fatto, sarebbero finiti come Twitter.

Quello che molte persone di marketing vedono come un attacco continuo alla propria reach, dovrebbe essere visto come un continuo sforzo di Facebook di rimanere un network di valore e, non da ultimo, una miniera di dati su cui quelle stesse persone di marketing possono fare affidamento. Se Facebook desse priorità al branded content perderebbe molto velocemente il suo pubblico. Per Facebook, il rimanere per le persone un luogo dove andare per stare in contatto tra loro e la proficua fonte di dati che da questo ne risulta insieme alla tracciabilità delle abitudini degli utenti, è un valore unico che lo mette al riparo dall’essere una piattaforma in declino piena di ovvietà brandizzate!

L’aggiornamento di Edgerank, quindi, deve essere visto come uno slancio per creare contenuti migliori e più ingaggianti. La definizione stessa di clickbait è quella di un ‘contenuto che intenzionalmente omette informazioni cruciali e che inganna le persone inducendole a cliccare sui link’. La domanda da farsi allora è: qual’è il valore aggiunto nell’ingannare i propri fan? Un click da parte di un fan realmente e genuinamente interessato al vostro contenuto ha molto più valore di quello di qualcuno sviato al vostro link per errore. L’obiettivo di Facebook è quello di far sì che le persone vedano storie a cui sono realmente interessati, da cui trarre intrattenimento o informazione. Se non condividete questo obiettivo, allora di cosa stiamo parlando?

Morale della favola? Forse l’organic reach sta morendo, ma non lo è ancora del tutto. Solo contenuti rilevanti e pertineti possono vincere la lotteria dell’Edgerank. Forse un buon contenuto non raggiungerà più la reach di una volta, ma di certo vince sul mero clickbait sia in termini di organic reach che di valore per il vostro brand. Facebook vuole offrire contenuto di alta qualità: non resta che darglielo!

Facebook sta avidamente sfruttando i brand o semplicemente si prende cura dei propri users? L’aggiornamento dell’algoritmo di Facebook ha impattato sulla vostra reach? Fatemi sapere cosa ne pensate, twittatemi @AgostinelliAldo.

 

Aldo Agostinelli