Aldo Agostinelli

Il data center green consente di archiviare e gestire una grande quantità di dati limitando l’impatto sull’ambiente: una condizione necessaria per portare avanti i principi di sostenibilità digitale

Il data center green è diventato un’esigenza diffusa da quando sempre più persone si connettono e lavorano a distanza. In un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive, occorre infatti pensare anche alla sostenibilità digitale. I data center, o centri di elaborazione dati, sono infrastrutture importanti, che consumano una grandissima quantità di energia elettrica. In molti casi sono responsabili di un significativo inquinamento atmosferico, a cause delle emissioni. Di conseguenza, anche i data center devono essere realizzati secondo un criterio di efficienza energetica, puntando su fonti rinnovabili e su sistemi di raffreddamento sostenibili. Ecco come.

Data center definizione

Vediamo prima di capire che cos’è un data center e come funziona. Il centro di elaborazione dati è una unità organizzativa che, nel contesto di un’azienda o di un ente pubblico, gestisce e coordina l’infrastruttura informatica nel suo complesso. Si tratta di una infrastruttura “pesante” e molto articolata, oltre che costosa da realizzare e da mantenere. Tuttavia, il suo ruolo è determinante, in quanto permette ad aziende e organizzazioni di archiviare e gestire i dati e le informazioni sensibili in modo sicuro. Un data center è composto da molte componenti, tra le quali server e controller, router, firewall, sistemi di archiviazione. Oggi il cloud ha permesso di spostare in uno spazio virtuale buona parte delle informazioni digitali possedute dalle aziende. Di conseguenza, i data center sono sempre più interconnessi.

Il problema dell’inquinamento

I data center sono indispensabili, ma purtroppo il loro peso sull’ambiente è davvero notevole. Global Energy Interconnection riporta che, entro il 2025, i data center saranno addirittura i primi responsabili del consumo energetico. Qual è la causa principale di questo impatto? Il problema è il sistema di raffreddamento della macchina, che copre il 37% del totale dei consumi. Infatti, il mercato dei sistemi di raffreddamento è in costante crescita. A questi consumi corrisponde lo 0,3% delle emissioni di carbonio a livello mondiale. Una cifra che non potrà che aumentare (si ipotizza che decuplicherà nel 2030). Forse non ce ne rendiamo conto, ma una semplice ricerca su Google contribuisce ad inquinare l’atmosfera. Per la precisione, con un clic sulla barra del motore di ricerca produciamo 10 grammi di co2. È chiaro allora che la gestione dei dati è diventato un problema per il quale occorre trovare una soluzione al più presto.

Cos’è un data center green

Un green data center è una infrastruttura in grado di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente grazie all’utilizzo di energie rinnovabili, di materiali sostenibili e ad alcuni altri particolari accorgimenti nella progettazione, design incluso. Un data green center permette di misurare e valutare con precisione e trasparenza le performance dell’infrastruttura. Dalla progettazione dei flussi d’aria alla dissipazione del calore. Inoltre, è necessario che la macchina sia in grado di ridurre il volume dell’acqua utilizzata.

Ultimamente, sistemi di raffreddamento come il free chilling e il free cooling hanno sostituito i sistemi di climatizzazione tradizionali, rendendo il processo più efficiente. Lo stesso vale per i flussi d’aria, oggi gestiti tramite l’isolamento. Per arginare gli ingenti consumi vengono utilizzati pannelli solari o sistemi di stoccaggio dell’energia, mentre altri sistemi innovativi consentono di riutilizzare l’energia messa in circolo per riscaldare edifici adiacenti. Si tratta, quindi, di agire su diversi piani, in modo da rendere più sostenibile l’infrastruttura del data center nel complesso.

Data center green: alcune soluzioni

Modificare un data center nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale non è certo semplice, né economico. Tuttavia, esistono tanti modi diversi per farlo. Ad esempio, molte aziende hanno scelto di sfruttare una collocazione in regioni climaticamente molto fredde. In questo modo si può puntare sul free cooling, un sistema di raffreddamento naturale e praticamente a costo zero. Si può anche valutare il raffreddamento sott’acqua, sfruttando correnti e basse temperature. Lo hanno fatto sia Google che Eni, che oggi raffreddano i loro server proprio grazie all’acqua fredda del mare. Microsoft, invece, utilizza un parco eolico situato in Irlanda per alimentare la sua infrastruttura in cloud. E per quanto riguarda Data Center Italia? Qui, alcune aziende sfruttano impianti di raffreddamento geotermici abbinandoli a fonti energetiche certificate. Altri, come il data center OOGate, hanno utilizzato il legno e impianti fotovoltaici per limitare al massimo l’impatto dell’infrastruttura sull’ambiente.

Sistemi di misurazione

Come misurare quanto un data center è davvero green? Un metodo è il cosiddetto PUE – Power Usage Effectiveness. Un parametro che definisce e analizza l’efficienza energetica di un impianto di archiviazione e gestione dati. Il PUE calcola quanta energia si utilizza per alimentare le diverse componenti della macchina, nonché per i vari servizi esterni. Quindi impianti di climatizzazione, sistemi di controllo ecc. L’indice PUE corrisponde al rapporto tra il consumo complessivo di energia del data center e il consumo degli apparati informatici. Oggi, il PUE ideale è pari a 1,03, ed è stato raggiunto da Microsoft.

Aldo Agostinelli