Aldo Agostinelli

Il time to market è il lasso di tempo che intercorre tra lo sviluppo iniziale di un prodotto o servizio e la sua immissione sul mercato. Per ridurlo occorre applicare una gestione e un’organizzazione strategica che non vada però a scapito della qualità

Il time to market è il tempo che trascorre tra l’ideazione di un prodotto e la sua commercializzazione. Sono molti i processi che intercorrono in questo lasso di tempo, che ogni azienda deve cercare di ridurre al massimo, senza però incidere negativamente sulla qualità del servizio finale, né lesinando sui servizi. Occorre invece puntare su un’organizzazione flessibile, su una comunicazione interna fluida e trasparente e sull’utilizzo delle giuste tecnologie.

Che cosa si intende per time to market?

Il time to market è tempo compreso tra l’inizio dello sviluppo di un nuovo prodotto fino alla sua immissione nel mercato. Il tempo necessario a ideare, progettare, produrre un prodotto o servizio non può essere eccessivo. Altrimenti cambiano le condizioni di partenza che ne avevano determinato l’ideazione e la scelta di produrlo. Tutti i settori aziendali devono contribuire a ridurre per quanto possibile questo tempo nelle diverse fasi. Dalla progettazione tecnica al marketing, dalla produzione alla ricerca e sviluppo.

Perché è importante?

Operando in contesti altamente competitivi, riuscire a ridurre il time to market è molto importante.  Infatti, spesso, più aziende cominciano a sviluppare nello stesso momento e in tempo reale nuovi prodotti molto simili tra loro. E arrivare sul mercato prima dei concorrenti offre un vantaggio competitivo non indifferente sul breve e lungo termine. Inoltre, ridurre il time to market permette all’azienda di raggiungere prima il break even point, ovvero il momento in cui costi e ricavi sono bilanciati, gli investimenti sono stabili e il profitto cresce. Chiaramente, la volontà di ridurre questo lasso di tempo non deve andare a scapito della qualità o del servizio offerto. Occorre trovare il giusto equilibrio.

Come ridurre il time to market?

Per ridurre il time to market si possono mettere in atto diverse strategie. Vediamo le principali:

  • Puntare sulla collaborazione, facilitare la comunicazione interna e la trasparenza, il coinvolgimento e l’affiatamento del team. In questo modo le informazioni circoleranno in modo più rapido, ciascuno saprà che compito deve svolgere e di che cosa si stanno occupando gli altri.
  • Distribuire le attività , assicurandosi che le assegnazioni siano precise e chiare.
  • Rendere più rapidi e fluidi i processi decisionali.
  • Utilizzare le nuove tecnologie, software gestionali appositi, sfruttare le potenzialità offerte dal web e dal cloud e applicare processi di automazione ove possibile.
  • Essere preparati ad accogliere i cambiamenti del mercato, dell’economia e della società dotandosi di un’organizzazione flessibile e sviluppando una visione strategica ad ampio raggio.
  • Giocare in anticipo sulla distribuzione individuando i punti di contatto privilegiati con i clienti.

L’approccio tradizionale

Normalmente, quando un’azienda deve lanciare un nuovo prodotto, segue questo iter:

  • scrittura di un business plan organico e strutturato
  • ricerca degli investitori
  • costituzione di un team di lavoro
  • produzione
  • inserimento sul mercato
  • promozione e pubblicità.

La durata di ciascuno di questi step è variabile in base all’azienda e al prodotto. Ad esempio, se parliamo di una startup lo studio del business plan  richiederà un tempo più prolungato. All’interno di questo primo passaggio includiamo anche l’analisi di mercato e della concorrenza.

L’approccio lean

L’approccio lean è più rapido di quello tradizionale nella gestione del time to market. Non è detto che sia migliore, dipende dalla situazione. A differenza del precedente, questo approccio non è fisso, non prevede passaggi obbligati. Al posto del business plan presenta un modello più snello, un business model canvas, cioè uno schema che spiega e sintetizza i valori aziendali e i vantaggi che il prodotto porterà al consumatore. Si utilizza poi lo strumento del sondaggio e dei test per ottenere informazioni e pareri dei potenziali clienti. Il feedback degli utilizzatori finali in questo metodo è molto importante, e permette di aggiustare la proposta anche in fase di progettazione. In questo modo, si può arrivare all’immissione del prodotto sul mercato anche quando questo non è definito pienamente, perché lo si potrà modificare in seguito.

I software PIM per la gestione del time to market

Esistono software specifici per ridurre il time to market. Si tratta dei software PIM – Product Information Management. Essi permettono di tenere sotto controllo e gestire tutti i dati relativi ai prodotti, dalle filiere di produzione ai diversi clienti, dalle certificazioni alle recensioni. Il PIM raccoglie quindi in un unico luogo le informazioni legate ad un prodotto, consente di creare cataloghi e dividere le informazioni su diversi canali. In particolare, quindi, questo strumento è un supporto utile in fase di marketing e vendita (ma non solo). Esso aiuta l’azienda a migliorare efficienza e produttività, a rendere più appetibile il contenuto del prodotto, a risparmiare sui costi.

Un esempio tra i più noti è Pimcore, un software che rende più efficienti le prestazioni tramite l’ottimizzazione della gestione dei dati e delle informazioni sul prodotto. Funziona in questo modo: raccoglie le diverse informazioni da più fonti, le concentra in un unico luogo e poi ne semplifica la distribuzione su più canali. Altri software PIM sono Thron, Product 360, Quable, AtroPIM.

Aldo Agostinelli