La forma giuridica delle società benefit è stata introdotta in Italia nel 2016 e consente alle imprese che la adottano di perseguire scopi, oltre a profitto, con una ricaduta positiva sulla società e sull’ambiente
Le società benefit sono aziende con una particolare forma giuridica, introdotta in Italia nel 2016. Da non confondere con le società non profit, la società benefit può operare in modo responsabile, portando avanti attività culturali e sociali o di tutela dell’ambiente, ma perseguendo allo stesso tempo anche lo scopo di lucro. E’ una società responsabile sostenibile e trasparente nei confronti dei cittadini e di tutti gli stakeholder che opera anche per finalità di beneficio comune. Vediamo dunque di capire meglio cosa sono le società benefit e come può essere ottenuto questo status.
Cosa vuol dire essere una società benefit?
Una azienda benefit opera in modo responsabile sostenibile e con ricadute positive sulla società. Le societa benefit, oltre allo scopo di dividere gli utili perseguono una o più finalità sociali e ambientali. Di fatto le benefit corporation devono essere considerate una sorta di evoluzione delle imprese per come le intendiamo comunemente. Infatti, normalmente le aziende non fanno altro che perseguire lo scopo di lucro, dividendo gli utili tra gli azionisti. Invece, le società benefit inseriscono all’interno del proprio scopo sociale anche una ricaduta positiva sull’ambiente e sulla società, senza rinunciare per questo a generare degli utili.
La base di partenza di questa particolare forma giuridica non è l’azienda non profit, ma l’azienda profit. L’idea è quella di adeguare il modello dominante alle necessità dell’epoca contemporanea. Oggi le aziende non possono limitarsi a generare profitto. Devono essere responsabili dei propri comportamenti, non solo limitandone le conseguenze negative, ma anche attivandosi per migliorare la società e il contesto in cui si trova. Lo scopo della società benefit, a livello giuridico, è quello di proteggere la sua missione, anche in presenza di cambiamenti organizzativi, sociali ed economici.
Caratteristiche
Le società benefit perseguono in modo volontario, nell’esercizio delle proprie attività, una o più finalità benefiche per la collettività, oltre allo scopo di lucro. Parliamo di finalità in ambito sociale, ambientale, economico, culturale, rivolte a cittadini, enti, associazioni di volontariato. Per legge, le società benefit devono nominare un responsabile del management che si occupi dell’impatto aziendale e che si impegni a riportare in modo trasparente e completo le attività aziendali tramite un report annuale di impatto, che individui e racconti dettagliatamente sia le operazioni messe in campo, sia i piani e gli obiettivi per il futuro.
In particolare, sono tre gli elementi che caratterizzano e distinguono questo particolare tipo di impresa.
- Scopo: le società benefit si impegnano a generare un valore condiviso, oltre a creare profitto, inserendo la sostenibilità tra i propri obiettivi e valori fondanti.
- Responsabilità: queste aziende monitorano e valutano costantemente il proprio impatto sull’ambiente e sulla società, in modo da produrre un impatto positivo sul lungo periodo per tutti gli stakeholders.
- Trasparenza: le sb devono riportare annualmente in base a standard di terze parti i risultati ottenuti, i progressi e gli obiettivi futuri, rivolgendosi in modo chiaro e accessibile tanto agli azionisti, quanto ai comuni cittadini.
Quante società benefit esistono in Italia?
L’Italia è stato il primo Paese europeo (e primo al mondo dopo gli Stati Uniti) ad introdurre, nel 2016, la forma giuridica della sb. Attualmente, si contano oltre un migliaio di sb nel nostro Paese, ma questa cifra è in costante crescita. Basti pensare che il numero è raddoppiato tra il 2020 e il 2021. Ma come è avvenuto l’ingresso delle società benefit in Italia? La nostra legge prevedeva come unico scopo societario lo scopo di lucro. Questo limite impediva alle aziende di attivare comportamenti utili per la società o per l’ambiente senza correre rischi. Nel 2014 le B Corp certificate italiane hanno promosso una iniziativa politica e giuridica, con il coordinamento del Senatore Mauro Del Barba, volta a modificare la legge in materia. E’ stato così sviluppato un disegno di legge sulle società benefit, con la partecipazione di imprenditori, giuristi e studiosi a livello internazionale, che è poi confluita nella legge di stabilità 2016.
Come si diventa una società benefit?
In Italia possono diventare sb le imprese indicate nel libro V, titoli V e VI del Codice Civile. Le società di nuova costituzione possono costituirsi come società benefit: basta recarsi da un notaio o, per le srl semplificate, effettuare la costituzione in questa forma anche senza notaio. Per questo, l’ipotesi di diventare società benefit è particolarmente interessante per le startup. Le aziende già costituite possono invece diventare società benefit cambiando lo statuto tramite un voto a maggioranza qualificata da parte di tutti gli azionisti. Per modificare lo statuto si segue la procedura standard attuata per qualsiasi altra operazione di questo genere.
I vantaggi
Lo status di società benefit offre all’azienda diversi vantaggi. In primo luogo garantisce una protezione legale che bilancia gli interessi nel prendere decisioni importanti. In questo modo si ridefinisce la responsabilità del management. L’azienda ottiene al contempo un rilevante ritorno di immagine, un miglioramento della reputazione e un rafforzamento della propria autorevolezza. Ciò determina anche una maggiore attrazione dei talenti, specialmente nelle fasce generazionali più giovani, attente all’impegno delle aziende nel sociale e per l’ambiente. E infine, oltre ad attrarre i talenti, da non dimenticare che questo status attrae anche gli investitori, interessati a contribuire al perseguimento di una missione rilevante.
Differenze tra società benefit e B Corp
E’ facile confondere B Corp e sb. In realtà, tra queste due forme giuridiche esistono alcune importanti differenze, anche se negli obiettivi e nelle caratteristiche sostanziali sono molto simili.
- La B Corp certificata è dotata, appunto, di una certificazione che va rinnovata ogni tre anni, mentre le sb devono sottostare unicamente a criteri di trasparenza.
- Ogni impresa, in ogni Paese del mondo, può diventare una B Corp, mentre per le sb deve essere presente una legge nazionale.
- La certificazione ha un costo che varia, in base al fatturato, dai 500 ai 50mila euro annui. Per le sb, in Italia sono previsti esclusivamente costi legati alle modifiche statutarie dell’azienda.