Molte aziende stanno puntando sull’influencer marketing, scegliendo per promuovere il loro brand i micro influencer italiani: personaggi con una base di fan ridotta ma molto attiva e fedele
Non c’è bisogno di essere Chiara Ferragni per lavorare come influencer. Seguendo la propria passione e grazie a una buona capacità di muoversi sul web e tra i social media, molti influencer italiani emergenti sono riusciti a conquistarsi una posizione di tutto rispetto grazie a un pubblico selezionato, numericamente limitato ma molto attivo e fedele. I micro influencer sono figure sempre più richieste dalle aziende: ecco perché.
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Quanti follower hanno i micro influencer
In termini numerici, consideriamo micro influencer tutti coloro che hanno un profilo Instagram con una base fan compresa tra 2.000 e 100.000 follower. Instagram è sicuramente il social network più popolare e funzionale quando si parla di influencer marketing, ma è interessante valutare anche altri social media. Parliamo di una base compresa tra i 1500 e i 5000 amici su Facebook, un canale Youtube da 2000 a 100.000 follower o un profilo TikTok da 1.000 a 50.000 follower. In ogni caso, un mondo molto lontano dai 20 milioni di seguaci raggiunti da Chiara Ferragni.
Perché i micro influencer hanno successo
Prima di tutto, perché costano molto meno dei big da milioni di follower. Ma non solo. I micro influencer godono di una community ristretta di fan selezionati, attenti, partecipi e fedeli: una garanzia per un’azienda che decida di investire nell’ influencer marketing. Non è detto, infatti, che a un numero molto ampio di contatti corrisponda un’alta qualità, anzi: è facile che un gruppo di milioni di persone risulti meno incisivo, oltre che più difficile da identificare.
Ecco perché anche molte aziende stanno puntando sui micro influencer italiani. Si tratta di persone che sono riuscite a fare della loro passione un lavoro, con profili particolari, specializzati, orientati a un argomento specifico o caratterizzati da elementi (contenuti e stile) che li distinguono dalla massa. Inoltre, questi personaggi hanno una rete di amicizie e conoscenze che va anche al di là del mondo virtuale, con un peso dunque anche nel mondo reale: un elemento molto importante, se si vuole intercettare un target specifico.
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Come funziona il lavoro dei micro influencer
Alcune aziende hanno iniziato a contattare personalmente gli influencer emergenti, mentre in altri casi sono gli influencer stessi a presentarsi ai brand che potrebbero prendere in considerazione una sponsorizzazione. Esistono poi delle agenzie e dei siti web pensati appositamente per mettere in contatto micro influencer e aziende, come minfluencer e influencee. Attraverso queste piattaforme gli influencer possono farsi conoscere e gli operatori di marketing possono raggiungere un vasto pubblico definito sulla base del target degli influencer e dei dati demografici del pubblico.
I principali micro influencer italiani
Sono numerosi i volti che si stanno facendo notare, da una regione all’altra, per il loro talento o qualche particolarità. Vediamo alcuni dei nuovi micro influencer italiani. Nel mondo dei viaggi spiccano ad esempio Alice e Alessandra, che sulla loro pagina A gipsy in the kitchen raccontano viaggi e ricette, incontri e scoperte con colori caldi, creatività e attenzione alle tradizioni, insieme ai loro amici a quattro zampe. Una narrazione fotografica (ma non solo) che ha affascinato oltre centomila persone.
Le donne, tendenzialmente, sono più quotate nel settore dell’influencer marketing. Tra le giovani influencer emergenti ricordiamo Alessandra Ventura: nata a Cremona si trasferisce a Milano dove coltiva l’interesse per l’arte, la fotografia e il settore moda; Valentina Cabassi, appassionata di make-up e di sport, Debora Fulli, make-up artist e beauty influencer, Gloria Strabla, giovanissima neomamma che ha aperto una agenzia di comunicazione. È invece specializzato in fotografia Andrea Caprini, che con i suoi paesaggi sui toni del verde e del blu ha conquistato 44mila follower, così come Simone Mondino, fotografo professionista innamorato della montagna.