Aldo Agostinelli

L’intelligenza artificiale ha molte applicazioni pratiche, con vantaggi in termini di efficienza, tempo e risorse. Alcune fanno già parte della nostra vita, altre vedranno un’importante crescita nell’ambito della digital transformation. Ecco quali sono e a cosa servono

L’intelligenza artificiale con le sue applicazioni pratiche fa già parte del nostro vissuto quotidiano. Stiamo usando sistemi intelligenti quando ci rivolgiamo ad assistenti vocali come Siri, Google Now, Cortana o Alexa. Quando comunichiamo attraverso assistenti virtuali e chatbot aziendali per scegliere quali prodotti acquistare o per risolvere problemi. Per non parlare delle smart car, dei videogiochi, dei sistemi di controllo negli aeroporti, in strada o nelle stazioni. Ovunque, attorno a noi, esistono sistemi esperti in grado di prendere decisioni e di svolgere azioni tipiche degli esseri umani. Ma l’intelligenza artificiale offre ancora maggiori sviluppi, in ogni settore. Vediamo quali sono le principali applicazioni pratiche e quali possono essere gli ambiti di crescita.

Intelligenza artificiale  – applicazioni pratiche

L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, arrivando a simulare l’ intelligenza umana. Dalla salute alla finanza, dalla didattica al marketing. L’elemento che distingue già oggi le applicazioni pratiche di intelligenza artificiale da altri sistemi è la capacità di comprensione. L’abilità nel riconoscere testi, immagini, voci esattamente al pari di una mente umana. Inoltre, grazie a sistemi di apprendimento automatico e al cosiddetto machine learning le applicazioni di intelligenza artificiale sono in grado di migliorarsi nel tempo. Sanno modificare i propri comportamenti in base agli input che ricevono di volta in volta e alle informazioni raccolte. Infine, questi sistemi intelligenti possono interagire in tempo reale con gli esseri umani, utilizzando un linguaggio naturale e comprensibile.

Le tecnologie disponibili per le applicazioni di AI

I sistemi di intelligenza artificiale funzionano tramite numerose tecnologie. Le principali sono le piattaforme di deep learning, i sistemi di studio del linguaggio naturale, le tecnologie di swarm intelligence, in grado di rispondere a compiti precisi. Va inclusa poi la biometrica, che consente una interazione più naturale tra l’uomo e le macchine. L’analisi di immagini e video e la tecnologia semantica, capace di offrire una comprensione profonda dei dati e creare gerarchie e relazioni. Citiamo infine, tra le numerose tecnologie esistenti, il  riconoscimento vocale, le piattaforme di machine learning, i metodi per rendere automatiche azioni umane e l’analisi del testo.

Salute

Iniziamo da un settore importante, quello della salute, dove in futuro l’intelligenza artificiale potrebbe essere davvero un elemento di svolta. Grazie all’apprendimento automatico è possibile realizzare diagnosi migliori e più rapide, individuando una cura specifica e mirata. Alcuni sistemi cognitivi presenti sul mercato riescono infatti a gestire ua mole di dati a una velocità che per un essere umano sarebbe irraggiungibile. Molte applicazioni sono in fase di sviluppo per l’analisi delle immagini mediche, la diagnosi del cancro, l’assemblaggio di robot di assistenza per anziani. Altre applicazioni includono i chatbot, programmi online per rispondere alle domande, assistere i pazienti e prenotare appuntamenti.

Vendite, settore bancario e finanza

E’ possibile integrare gli algoritmi di apprendimento automatico all’interno di software di analisi e CRM per gestire al meglio i dati relativi ai clienti. Inoltre, si possono integrare i chatbot nei siti web. Nelle vendite, alcuni sistemi di intelligenza artificiale consentono di offrire ai clienti soluzioni precise e pertinenti, proprio come se fosse un esperto a rispondere. Nelle banche, il primo utilizzo dell’intelligenza artificiale è avvenuto fine anni 80, quando la Security Pacific National Bank creò una task force per prevenire le frodi sulle carte di credito. Oggi, le banche (e non solo) utilizzano le reti neurali per individuare fenomeni per i quali sarebbe necessario l’intervento umano.

Marketing

Gli assistenti vocali e virtuali utilizzano l’intelligenza artificiale sia per riconoscere il linguaggio umano, sia per analizzare le abitudini degli utenti. Questo serve a migliorare la customer care e la user experience. Si possono così prevedere i comportamenti di acquisto e pianificare strategie di comunicazione mirate. Inoltre, da alcuni anni è nata una vera e propria disciplina, l’Artificial Intelligence Marketing (AIM), un’area del marketing che utilizza le tecnologie più avanzate nell’ambito dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è persuadere le persone a compiere un’azione, come acquistare un prodotto o accedere ad un servizio.

Cybercrime e sicurezza

L’intelligenza artificiale può fornire un aiuto importante nella prevenzione delle frodi, individuandole in anticipo grazie a un’analisi mirata e accurata. Si tratta di sistemi intelligenti che possono essere applicati anche in altri contesti aziendali per la protezione delle informazioni e la lotta al cybercrime. Inoltre, l’intelligenza artificiale può essere determinante per il miglioramento dell’efficienza della sicurezza pubblica, ad esempio nel prevenire crimini o per gestire calamità naturali come terremoti e uragani.

Trasporti

I sistemi intelligenti consentono spostamenti personalizzati e controllati: già da 4 anni Uber ha iniziato a utilizzare l’AI in modo costante per anticipare le abitudini di viaggio degli utenti, aggiornare le mappe e creare algoritmi per i veicoli a guida autonoma. L’azienda fa anche uso di sistemi basati sull’intelligenza artificiale che permettono di verificare l’identità degli autisti così da offrire maggiori garanzie su un aspetto molto delicato per la sicurezza dei passeggeri.

Il futuro delle applicazioni di intelligenza artificiale

Secondo uno studio di Accenture sull’impatto dell’AI in 12 settori economici, “nel 2035 è previsto un raddoppio dei tassi annuali di crescita economica dell’Artificial Intelligence, che porterà come conseguenza un cambiamento nella natura del lavoro e la creazione di una nuova relazione fra uomo e macchina. L’impatto che nei prossimi anni l’intelligenza artificiale avrà sul lavoro umano porterà a un aumento della produttività pari al 40%”.

Un’ottima notizia? Dipende dal punto di vista. Si pone ora anche un problema di diversa natura: i robot prenderanno il nostro posto? Per fare un esempio, diversi siti di news online hanno già sperimentato sistemi di intelligenza artificiale non solo per filtrare commenti, ma anche per realizzare brevi testi informativi, che sono risultati decisamente credibili, al pari di tanti altri scritti da persone. Sembra a rischio così anche una figura professionale come quella del giornalista.

Aldo Agostinelli