Aldo Agostinelli

Il direttore generale definisce la strategia aziendale, coordina l’organizzazione e supervisiona i diversi settori. Non è il capo dell’azienda, ma si relaziona con l’amministratore delegato, eseguendo le direttive del consiglio di amministrazione

Quella del direttore generale è una figura dirigenziale di grande responsabilità, indispensabile per ogni azienda di dimensioni medio – grandi. Non è il capo dell’azienda – che normalmente coincide con il ruolo dell’amministratore delegato o del presidente – ma ne supervisiona e ne coordina tutte le attività, mettendo in atto una precisa strategia. Oltre al settore privato, il direttore generale è presente anche presso istituzioni ed enti pubblici. Cerchiamo di capire meglio chi è il direttore generale, cosa fa e perché il suo ruolo è cruciale per lo sviluppo del business.

Direttore generale: chi è

La definizione del direttore generale varia in base al contesto e soprattutto al Paese. Ad esempio, negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni coincide generalmente con il CEO – chief executive officer. Il quale invece, in Italia, normalmente si identifica con l’amministratore delegato. In Francia, in modo simile, il direttore generale ricopre di frequente anche il ruolo di amministratore delegato. Al di là di queste differenze, in parte semantiche, in parte sostanziali, il direttore generale è sempre un manager che svolge un ruolo dirigenziale all’interno di un’organizzazione complessa. La quale può essere un’azienda privata, un gruppo, un ente pubblico, un’istituzione accademica e così via.

Cosa fa il direttore generale

Il direttore generale, in Italia, è spesso nominato dal consiglio di amministrazione dell’azienda o dell’ente, oppure direttamente dall’amministratore delegato. Poiché questi organi rivestono un ruolo formale e di rappresentanza, in cui l’operatività si limita all’indicazione di valori di principio e di linee generali di indirizzo, è necessaria una figura che, pur a livello dirigenziale, scenda anche sul piano operativo. Il direttore generale supervisiona l’organizzazione dell’azienda, ne conosce operatività e struttura. E’ in grado di identificarne punti di forza e di debolezza sul piano gestionale, suggerendo azioni per il miglioramento e il rinnovamento.

In particolare, verifica che ogni operazione sia strutturata in modo da garantire il massimo profitto con il minimo dispendio di risorse. Stabilisce le linee guida per il lancio di nuovi prodotti o servizi e si coordina con il reparto marketing sulla loro comunicazione e promozione. Supervisiona e gestisce il rapporto con enti esterni, che siano stakeholders, fornitori o organizzazioni sindacali. E, naturalmente, esegue le indicazioni del consiglio di amministrazione e dell’amministratore delegato, trovando la giusta applicazione pratica delle loro decisioni. Non si occupa dell’attuazione fattiva delle direttive, ma è in grado di verificare che queste vengano eseguite come previsto.

Competenze e percorso formativo

Quella del direttore generale è una figura che richiede competenze generali e specifiche, oltre a un’esperienza ben radicata. Non c’è un percorso univoco, ma una laurea in discipline economiche o gestionali rappresenta sicuramente una buona base. In ogni caso, è indispensabile sapersi muovere nel mondo dei bilanci aziendali e delle principali questioni finanziarie e gestionali. Oltre alla laurea, è utile un percorso specialistico di tipo manageriale. Attualmente, diverse scuole e università propongono corsi post laurea o master ad hoc. Tuttavia, il percorso formativo, per quanto di alto livello, da solo non basta. Non si diventa direttori generali appena usciti dall’università. Parliamo di una figura senior, che necessita di diversi anni di esperienza in ambito aziendale, anche in ruoli “minori” e più operativi.

Per quanto riguarda le competenze tecniche, oltre a quelle in ambito economico, il direttore generale dovrà conoscere molto bene almeno l’inglese, e preferibilmente anche altre lingue. Deve saper padroneggiare i principali strumenti informatici, incluso tutto ciò che attiene al settore del marketing e del digital marketing, ambiti con i quali si interfaccia di frequente. Infine, sono indispensabili ottime doti comunicative e di leadership: il direttore generale deve saper comunicare con i dipendenti e con gli altri dirigenti, coordinare team e impartire chiare direttive. A tutto ciò si accompagna un’ampia visione, una grande capacità organizzativa e strategica e una dose di creatività e spirito d’iniziativa. Il direttore generale, infatti, non deve solo mantenere lo status quo, ma spingere l’azienda verso l’innovazione.

Quanto guadagna un direttore generale

Lo stipendio del direttore generale è estremamente variabile in base al contesto. Parliamo comunque di una figura dirigenziale, che avrà quindi un riconoscimento piuttosto elevato. Si tratta di uno dei ruoli con i più alti livelli di retribuzione. A livello puramente indicativo, si può partire dagli 80mila euro lordi annui di una piccola azienda ai 200mila euro lordi all’anno in una grande organizzazione. A queste cifre corrisponde naturalmente una grande responsabilità. Può anche capitare che il direttore generale non sia assunto direttamente ma venga contrattualizzato quale consulente, dunque libero professionista. In questo caso le tariffe variano in base alla singola tipologia di consulenza richiesta.

I contesti lavorativi

Come anticipato, il direttore generale non esiste sono in ambito aziendale, ma in molti altri tipi di organizzazioni. In ambito statale, prima di tutto, abbiamo i direttori generali all’interno dei singoli ministeri, il cui incarico viene definito direttamente dal consiglio dei ministri. E’ anche l’organo al vertice di un’azienda sanitaria locale o ospedaliera, di cui disciplina l’organizzazione generale e l’articolazione in dipartimenti e settori operativi. Questo ruolo è previsto anche, in modo facoltativo, nei comuni con popolazione superiore ai 100mila abitanti. Infine, dal 2010, esiste anche all’interno delle Università, in sostituzione del direttore amministrativo.

Aldo Agostinelli