Aldo Agostinelli

La tecnologia è ormai parte integrante della nostra vita ma talvolta può diventare necessario prendere una pausa digitale. Scopri come

Con l’espressione Digital Detox si intende quel periodo di tempo in cui si sceglie intenzionalmente di stare lontani da tutto ciò che è digitale: dai social media al PC, passando per lo smartphone.

Il risultato che si vuole raggiungere è quello di vivere in maniera più sana il rapporto con i device digitali che popolano la quotidianità, senza esserne dipendenti.

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno dichiarato di sentirsi sopraffatte dall’uso dei social. Postare sui propri profili la foto perfetta, o le stories più interessanti, è diventato l’imperativo più urgente da soddisfare, un’attività che ha spesso fatto passare in secondo piano la capacità di godersi ciò che si sta vivendo.

Anche il lockdown, imposto per contrastare la diffusione del Covid-19, non ha aiutato. La necessità di limitare al minimo gli spostamenti per evitare la diffusione del virus, ha infatti ridotto le interazioni sociali, relegando proprio ai device digitali il compito di tenerci in contatto con le persone lontane.

Inoltre, lavorare da casa ha i suoi lati positivi ma ha reso più labili i confini tra gli orari lavorativi e quelli di pausa, rendendo estremamente difficile raggiungere un corretto work life balance.

Questa iperconnettività può generare una vera e propria dipendenza. Prima di raggiungere questo stato può quindi essere necessario distaccarsi dai social network o, addirittura, optare per un Digital Detox vero e proprio.

Quando serve il digital detox

Sempre più ricerche evidenziano come le nuove generazioni siano spesso spaventate al pensiero di non poter utilizzare lo smartphone. Per molti, la prima azione appena svegli al mattino e l’ultima prima di addormentarsi comprende l’uso di un device – smartphone, tablet, pc – per leggere notifiche, mail, commenti o like ai post. L’ansia di controllare e ricontrollare se sullo schermo del proprio telefono è arrivato qualcosa distrae da ciò che si stava facendo; così come perdere tempo sui social mentre si è in una telefonata di lavoro mina la produttività lavorativa.

Passare la giornata interamente su Instagram, Facebook, Twitter o TikTok genera una vera stanchezza fisica. Gli effetti negativi che un utilizzo eccessivo dei social media e della tecnologia hanno sul benessere fisico e mentale sono evidenti, ma malgrado ciò sembra quasi impossibile staccarsi da essi.

Le scelte che portano a un comportamento di questo tipo possono avere motivazioni diverse ed essere influenzate dal momento storico in cui si vive onlife.

Digital Detox o Social Detox: le differenze

Ci sono delle differenze tra il cercare di disintossicarsi esclusivamente dai social media e il mettere a riposo per qualche giorno tutti i dispositivi digitali in generale.

  • Quando ci si tiene lontani, per un certo periodo di tempo, dai social network si pratica il cosiddetto Social Detox.
  • Quando invece si allarga il distacco a tutto il mondo digitale e si mettono a riposo tutti i device tecnologici con cui quotidianamente veniamo a contatto si ha un vero e proprio Digital Detox.

La disintossicazione digitale è più complessa di quella social perché comporta lo sforzo di mettere da parte lo smartphone e/o il tablet, senza i quali ci si sente persi. Se si vogliono fare le cose in grande, ci si concede qualche giorno di ferie per prendere le distanze anche dal PC.

Chi decide di seguire un programma di Digital Detox lo fa perché vuole rendere meno tossico e pervasivo il rapporto che ha creato con uno o più dispositivi tecnologici.

Leggi anche: Digital Transformation, tutto quello che c’è da sapere

Con Digital Detox si intende disintossicazione?

Secondo Alessio Carciofi, autore del saggio “DIGITAL DETOX. Focus & produttività per il manager nell’era delle distrazioni digitali”, si sarebbero consolidati almeno due approcci al Digital Detox:

  • Oltreoceano si considera come un “Disconnessione forzata da tutti gli smartphone, dai device o dalla strumentazione digitale per un paio di giorni o poco più”
  • Nell’area mediterranea lo si ritiene una “pausa di riflessione diretta a capire come poter sfruttare in maniera corretta il digitale e i suoi strumenti”

Carciofi afferma che con Digital Detox non si deve parlare di vera e propria disintossicazione, termine che andrebbe associato più al mondo della tossicodipendenza. Questa pratica deve essere intesa piuttosto come un modo per imparare a vivere al meglio la relazione con i propri device digitali. L’autore propone anche un’idea radicalmente diversa, considerando il Digital Detox come un’evoluzione della Digital Transformation.

Consigli pratici per un buon Digital Detox

Decidere di ricostruire il proprio rapporto con il mondo digitale è un atto che deve partire da sé stessi. Per impostare una strategia efficace si può fare da soli o chiedere aiuto ad amici e parenti. C’è anche chi si spinge verso soluzioni più drastiche come rivolgersi ai programmi dei Digital Detox hotel.

Ecco qui qualche consiglio per imparare a distaccarsi dal proprio smartphone:

  • Appena svegli solo colazione. una volta aperti gli occhi, dopo una bella dormita, evitare di allungare la mano verso il telefono. È meglio alzarsi, dirigersi a fare un’abbondante colazione in compagnia dei proprio pensieri o con in sottofondo la musica preferita
  • Prima di dormire evitare device elettronici. La sera smartphone, tablet o PC dovrebbero essere vietati o limitati. Di sicuro sono caldamente sconsigliati a letto prima di addormentarsi. La luce blu degli schermi digitali rende più difficile prendere sonno e il continuo accendersi dello smartphone, a causa delle notifiche, altera i ritmi sonno/veglia.
  • Creare slot di tempo effettivo online. Durante il giorno è possibile pianificare quando si vuole concentrare la propria attività sui social o nella ricerca sul web, magari facendola coincidere con il proprio tempo libero. Sarebbe, però, consigliabile non superare i 30 minuti di presenza online
  • Fuori casa senza telefono. Uscire senza telefono può essere un modo utile per disconnettersi davvero dalla tecnologia. Se si ha “paura” di ricevere una chiamata da un parente in quel momento, si può provare a chiamarlo prima. O avvisarlo che per un certo tempo non si sarà raggiungibili. Uscire e godersi la passeggiata, senza continuare a guardare lo smartphone, può essere un modo per rilassarsi dopo una intensa giornata lavorativa.
  • Stop alle notifiche. Meglio se inutili. In tutti gli smartphone è ormai possibile personalizzare come e se visualizzare le notifiche. Si può decidere di silenziare quelle dei social o quelle delle app che propongono offerte commerciali. Si possono anche limitare le e-mail di lavoro relegandole a uno specifico orario; ed è possibile disattivare le chat durante i pasti e quando si dorme.
  • Costruirsi il tempo per sé stessi. Una buona strategia per evitare di controllare il telefono di continuo può essere quella di comunicare che in determinati orari non si sarà connessi ai contatti di lavoro, o quelli con cui si chatta o si gioca.
  • Impostare un timer: Se non si vuole perdere tempo stando troppo sui social, lo stesso smartphone può diventare un alleato. Basterà impostare un timer che ricordi di posare il telefono.
  • Nascondere lo smartphone: togliere lo smartphone dalla vista, aiuta. Basta lasciarlo in una stanza diversa rispetto a quella dove si passa più tempo o posizionarlo in un cassetto.
Aldo Agostinelli