Aldo Agostinelli

E’ un software basato sull’intelligenza artificiale in grado di scrivere testi perfettamente scorrevoli e coerenti: ma come usare Chat GPT? Ecco i passaggi da seguire, le opportunità e i limiti di questo strumento

Chat GPT è uno strumento basato sull’intelligenza artificiale che ha rivoluzionato, per molti aspetti – e in alcuni caso spaventato, se non messo in crisi – diversi settori e attività. Chatgpt è in grado di generare testo basandosi su una grande quantità di dati. Può essere utilizzato quindi in diversi ambiti, dal marketing all’educazione, così come in qualunque settore aziendale nel quale sia necessario produrre documenti. Ma di che cosa si tratta e soprattutto come funziona? Come usare Chat GPT? Quali sono i suoi limiti e in quali campi può essere utilizzato con successo? Vediamolo passo dopo passo.

Che cos’è Chat GPT

Chat GPT (Chat Generative Pre-trained Transformer) è un chatbot basato sull’intelligenza artificiale e sul machine learning, sviluppato da OpenAI, una società di ricerca sull’intelligenza artificiale. Il software è stato addestrato su un’ampia varietà di dati testuali presi da Internet, consentendo al modello di acquisire una conoscenza approfondita del linguaggio naturale. Di conseguenza, Chat GPT sa rispondere in modo coerente, corretto, logico e anche approfondito a domande su qualunque argomento, proprio come farebbe un umano (non un umano qualsiasi, ma un umano ben informato e dotato di buone doti di scrittura e organizzazione del testo). Impossibile? Provare per credere.

Chat GPT ha scosso gli animi in tutto il mondo. In Italia è stato bloccato per un breve periodo, per timori legati al rispetto della privacy. Uno stop durato davvero poco: oggi Chat GPT può essere utilizzato tranquillamente anche in Italia, e come vedremo il suo utilizzo è davvero facile. Basta farlo con un po’ di buon senso, consapevoli del fatto che l’elemento umano è comunque imprescindibile.

Come si accede a ChatGPT?

Accedere a ChatGPT è molto semplice e veloce. È sufficiente collegarsi al sito web  chat.openai.com e creare un account gratuito. Si può anche accedere direttamente fornendo un account Google o Microsoft, senza dover creare un nuovo nome utente e password. Una volta eseguito l’accesso a OpenAI, avrete davanti a voi tre opzioni:

  • ChatGPT, per accedere direttamente al chatbot conversazionale;
  • DALL-E, un’applicazione che è in grado di realizzare immagini a partire da una descrizione testuale, basata su un codice di elaborazione del linguaggio naturale;
  • API, per integrare i modelli di intelligenza artificiale nel proprio business.

Qui ci concentreremo sulla prima opzione, nonché la più nota: ChatGPT. Vediamo dunque come usare Chat GPT.

Come utilizzare Chat GPT

Come usare chat gpt? A livello pratico, usare Chat GPT è davvero elementare. Resterete sorpresi al primo tentativo. Quello che dovrete fare una volta effettuato l’accesso è digitare una domanda o un titolo nella barra “Send a message” e premere invio. Il software elaborerà testi simili a quelli umani in men che non si dica. La vostra richiesta può riguardare qualsiasi argomento, dalla scienza all’arte, dall’economia a questioni di vita quotidiana. ChatGPT elabora un testo che può essere utilizzato ad esempio per i siti web, per le descrizioni aziendali, per bandi o brochure, per i social media. L’importante è scrivere richieste coerenti e specifiche. Potete porre più domande, entrare nel dettaglio, interrompere la formulazione della risposta e ripartire.

I limiti

I testi elaborati a partire da un modello di linguaggio naturale sono molto ben fatti, non c’è che dire. Non solo sono corretti grammaticalmente, ma risultano anche scorrevoli, privi di ripetizioni e soprattutto sono originali: Chat GPT non fa copia-incolla da altri testi trovati nel web, ma crea testi completamente ex novo. I limiti riguardano soprattutto l’attualità: il software è aggiornato al 2021, dunque sui fatti più recenti non è in grado di fornire informazioni. Non può cercare risposte online: si basa sui dati dei quali è stato “nutrito”. Inoltre, nonostante sia sempre molto accurato, non è da escludere che l’elaboratore di testo possa talvolta commettere qualche errore e imprecisione. Ciò significa che i testi vanno sempre verificati, soprattutto quando toccano argomenti delicati.

Infine, per quanto Chat GPT elabori testi molto umani, è pur sempre una macchina. Inflessioni, stile, ironia, “colore”, tono, sono elementi con gli appartengono. Non solo. Vi accorgerete usandolo che nei testi manca la sostanza: Chat GPT offre descrizioni impeccabili ma dopo un po’ continua a “girare attorno” ai concetti, senza approfondire. Non va oltre la semplice introduzione dei concetti, non può farlo. Costituisce quindi una buona base di partenza, che talvolta può anche essere sufficiente (ad esempio se occorre compilare dei bandi dove spesso viene richiesto di ripetere le stesse cose), mentre altre volte deve essere integrata, arricchita e personalizzata.

Cosa si può fare con ChatGPT?

Chat GPT può essere utilizzata per creare testi su ogni argomento. Può scrivere articoli per blog e web, copy per i social media, può sintetizzare lunghi documenti, simulare interviste, offrire spunti per domande e paragrafi, spingendosi anche in territori più creativi. Può inventare il testo di una canzone, stendere la bozza di un copione teatrale, scrivere una ricetta. Quindi ciò significa che non servirà più nessun essere umano per fare tutte queste cose? Non proprio, nel senso che, dopo un po’, vi renderete conto che lo stile della chat è un po’ piatto e ripetitivo, anche se non formulerà mai un testo uguale ad uno già redatto.

Provate a chiedere a ChatGPT di scrivere una poesia su un argomento che vi piace: la otterrete in pochi secondi, ma difficilmente questa poesia vi farà emozionare. E sappiamo quanto sia importante creare testi autentici e coinvolgenti, anche, per restare coi piedi per terra, nella pubblicità e nel marketing. Quindi, come dicevamo, Chat GPT non può sostituire le persone. Può aiutarle a velocizzare il proprio lavoro, a “smaltire” la parte più noiosa e meno creativa.

Ad esempio, per chi lavora nel digital marketing, può essere utile per trovare spunti per creare un piano editoriale. Può facilitare la raccolta, l’elaborazione e la sintesi di dati e informazioni, offrire suggerimenti per FAQ o script di video, aiutare nell’ottimizzazione in ottica SEO dei contenuti. Rappresenta quindi, se utilizzato correttamente, un aiuto da non sottovalutare. Certo, restano poi le questioni etiche che riguardano, anche in senso più ampio, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia, che sembra, talvolta, possa quasi prendere il sopravvento sull’uomo. Se si affida l’atto creativo a una macchina che ne sarà dell’educazione, della divulgazione? Questa resta ad oggi una domanda aperta, che come sempre troverà risposta nel modo in cui questi strumenti verranno utilizzati, tenendo conto dei limiti che abbiamo visto.

Aldo Agostinelli